Dopo sentenza CGA di Palermo: 'Concorso a Presidi da rifare?'
Data: Domenica, 14 giugno 2009 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


Tutto da rifare? Forse. Probabilmente però non ci sarà l’onesto annullamento di tutto il concorso a preside, bandito nel 2004, e che subito aveva messo in allarme i molti esclusi alla prova orale per evidenti segni di illegittimità formale e sostanziale nel giudizio sulla prova scritta. Le scorrettezze delle procedure due soli commissari adibiti alla correzione di compiti di 8/15 facciate letti in media in due minuti e alcuni, quelli di certi ammessi, con errori di grammatica e sintassi) erano state denunciate perfino da Raitre, grazie pure al nostro giornale che fu il primo a parlarne. 

Il consiglio di giustizia amministrativa, giorni addietro, ha dato dunque ragione alle due sole ricorrenti e ha sentenziato per l’annullamento. Ma sarà possibile rimuovere 200 dirigenti già in servizio da quasi tre anni, in attesa di un nuovo concorso? 

La Cgil-scuola da un lato chiede al Miur chiarezza, ma dall’altro vorrebbe che venissero «salvati gli effetti prodotti dal concorso, comprese le future nomine degli idonei». 

Anche l’Usr attende indicazioni dell’Avvocatura, ma fa capire che, essendo i ricorsi nominativi, si potrebbe procedere all’incarico delle due sole reclamanti, lasciando il resto immutato, che sarebbe l’ennesima  prova della emigrazione dello stato di diritto altrove perché comunque il concorso rimarrebbe illegittimo e i dirigenti in carica risulterebbero abusivi. 

E non si tratta di sanare il posto del bidello, ma quello del preside da cui tutto dipende, attraverso cui la scuola funziona e a cui inoltre Gelmini e Aprea vorrebbero affidare la nomina diretta dei neo docenti, compresa la valutazione e il merito di quelli già di ruolo. 

Per questo tutti gli esclusi, ma anche tutti gli altri professori, attendono il pronunciamento della ministra Gelmini che declama rigore, professionalità e merito. 

Ma è attesa pure al varco del prossimo concorso per dirigente tecnico al quale dovrebbero partecipare 3500 candidati per 140 posti in tutta Italia. 

Pure questo è un incarico delicato e non solo al fine ispettivo, già carente sia rispetto a 30 anni fa e sia rispetto alla intera Europa, ma anche al fine dei suggerimenti e del supporto alle scuole, alla dirigenza e al personale. 

PASQUALE ALMIRANTE da La Sicilia 







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