Scuola, via libera alla riforma dei licei: saranno sei e dieci gli indirizzi
Data: Sabato, 13 giugno 2009 ore 21:21:18 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Via libera alla riforma dei licei. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato, in prima lettura, il riordino di questo ramo delle scuole superiori. Da 400 indirizzi si passa a 6 licei con 10 opzioni per gli studenti. Due i nuovi licei: quello musicale e coreutico e quello delle scienze umane. Il nuovo modello partirà gradualmente, coinvolgendo dall'anno scolastico 2010-2011 le prime e le seconde classi; entrerà a regime nel 2013

Sei licei. La riforma - che stravolge un impianto che risale alla legge Gentile del 1923 - spazza via gli attuali 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal ministero e le tantissime sperimentazioni attivate e propone sei licei: il liceo artistico, articolato in tre indirizzi (arti figurative, architettura-design-ambiente, audiovisivo-multimedia-scenografia); il liceo classico (sarà introdotto l'insegnamento di una lingua straniera per l'intero quinquennio); il liceo scientifico (oltre al normale indirizzo le scuole potranno attivare l'opzione scientifico-tecnologica, dove "salta" il latino); il liceo linguistico (tre lingue straniere, dalla terza liceo un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta liceo un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera); il liceo musicale e coreutico, articolato appunto nelle due sezioni musicale e coreutica (inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche); infine, il liceo delle scienze umane che sostituisce il liceo sociopsicopedagogico portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi (le scuole potranno attivare un'opzione sezione economico-sociale, dove non è previsto lo studio del latino).

Più matematica, fisica e scienze. Il latino è presente come insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane e come opzione negli altri licei. È previsto un incremento orario della matematica, della fisica e delle scienze «per irrobustire - spiega il ministero - la componente scientifica nella preparazione liceale» degli studenti (gli insegnamenti di fisica e scienze possono essere attivati dalle istituzioni scolastiche anche nel biennio del liceo classico).

Potenziamento lingue. C'è un potenziamento delle lingue straniere con la presenza obbligatoria dell'insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia. Le discipline giuridiche ed economiche si studieranno sia nel liceo scientifico (opzione tecnologica), sia nel liceo delle scienze sociali (opzione economico-sociale) mentre negli altri licei potranno essere introdotte attraverso la quota di autonomia. Infine, «per essere al passo con l'Europa», è previsto l'insegnamento, nel quinto anno, di una disciplina non linguistica in lingua straniera.

Le ore. Tutti i licei prevederanno 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel quinto anno, ad eccezione del classico (31 ore negli ultimi tre anni), dell'artistico (massimo 35), musicale e coreutico (32).

Il ministro: tradizione e qualità.
«È una riforma epocale che modifica un impianto che risale alla legge Gentile del '23» ha detto, illustrando il provvedimento in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, Mariastella Gelmini secondo la quale si è cercato di «coniugare la tradizione con l'innovazione privilegiando la qualita». La riforma - varata oggi assieme a un regolamento sulle classi di concorso - consentirà anche dei risparmi. Il ministro non ha fatto cifre, limitandosi a ricordare i noti vincoli di bilancio. «Abbiamo guardato soprattutto - ha tenuto a precisare - all'interesse dei ragazzi e delle famiglie. La riforma è improntata alla qualità nella convinzione che possa andare di pari passo con un migliore impiego delle risorse». E l'interesse dei ragazzi è anche quello di trovare, una volta preso il diploma, un lavoro. Per questo - ha assicurato il ministro - «c'è una forte apertura al mondo del lavoro».

Bastico: ritorno al passato.
«Altro che cambiamento epocale. La riforma Gelmini per i licei non è altro che un ritorno al passato e ad un'idea che credevamo superata, quella dell'insegnamento classista voluto da Gentile nel 1923 e basato solo sugli apprendimenti teorici». Lo dichiara Mariangela Bastico, responsabile Scuola del Pd.

da ilmattino.it







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