''INSERIMENTO A PETTINE, TAR E ANIEF: PROPONIAMO UN CONTRORICORSO!''
Data: Giovedì, 11 giugno 2009 ore 13:36:51 CEST
Argomento: Opinioni


Pre.ma redazione,

in questi anni ho seguito sempre con attenzione ed interesse le
informazioni che, accuratamente e costantemente, avete sempre posto in
evidenza, sia rimarcando le colpe di quanti a vario titolo e a vario
livello si occupano del precario mondo scuola sia di quanti lavorano, pur
tra mille difficoltà, al buon funzionamento del suddetto precario mondo
scolastico.
Scrivo, cercando di mantenere la lucidità, ma in caso di errori, sempre
possibili, chi legge avrà la bontà di condonarli, poichè non mi va giù
l'ultimissimo amaro boccone sancito da una scuola ormai sub judice. Mi
riferisco alla sospensiva deliberata dal Tar del lazio sul dm relativo
alle GAE su richiesta dell'ANIEF. Il problema è che la decisione è stata
salutata da suddetta organizzazione in maniera sin troppo esagerata.
Infatti, la cosiddetta "coda", prevista dal ministero, è stata additata
come un limite avverso agli interessi dei docenti meridionali che
avrebbero così visto limitare la loro possibile mobilità territoriale,
anche a seguito della recentissima moria di cattedre, proprio nelle
regioni roccaforte dell'attuale governo. Scrivo, a titolo personale, che
paradossalmente proprio quanto dovrebbe andare a favore dei docenti
meridionali, va contro altri docenti, ugualmente meridionali. Il
sottoscritto, infatti, è docente precario iscritto in province
lontanissime dal luogo natale, mediamente 2000 km, sin dal 2004. Quando
nel 2007 le permanenti sono state trasformate in graduatorie ad
esaurimento, il sottoscritto, ma anche molti altri colleghi di provenienza
meridionale, ha fatto consapevolmente una scelta: lavorare lontano da
casa, perchè un lavoro era meglio che starsene a casa senza far nulla.
Adesso, però, quel che era un progetto lucido, e di lungo termine, rischia
di essere vanificato dai confliggenti desideri di altri colleghi. Non sto
qui a lagnarmi del fatto che, rispetto al 2007, gli organici siano
cambiati, generando la necessità di spostarsi, nè tantomeno del fatto che
ciascuno ha i suoi diritti. Ma, siccome all'ANIEF sembra non importarte un
fico secco di quanti in questi anni hanno fatto enormi sacrifici, umani ed
economici, stando lontani da casa, lontani dagli affetti personali, sempre
al limite dell'autosufficienza economica, pur di lavorare, e per di più
senza mai lagnarsi di tale condizione, non mi va bene che qualcun altro mi
danneggi ancor più di quanto mi possano danneggiare scelte governative,
sino al limite di dover cambiare lavoro.  E' per questa ragione che ho
deciso di valutare le possibilità di promuovere un controricorso alla
suddetta sospensiva al fine di tutelare i miei diritti, ed interessi.
Infatti, se ci si deve difendere, in quella che oramai appare a tutti gli
effetti una guerra di poveri, è bene che si sappia che le ostilità non
sono partite da chi scrive, e che, per quanto mi riguarda, si tratta
soltanto dell'esercizio del basilare diritto all'autoconservazione
personale.
Siccome sono a conoscenza dello stato d'umore di quanti, come me, hanno
condiviso la medesima decisione nel 2007 e che si sono fatti carico di
enormi sacrifici pur di lavorare, desidero che la presente lettera venga
pubblicata sul vostro portale al fine di condividere una medesima
sensazione ed, eventualmente, futuri provvedimenti condivisi.

Cordialmente.






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