L'auto che arriva da Google
Data: Marted́, 09 giugno 2009 ore 14:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Le auto elettriche probabilmente saranno piccole e destinate alla città ma c'è anche chi, su un mercato di berline e sportive ad emissione zero, ha cominciato a puntare dal 2003. Sono i californiani di San Carlos della Tesla Motors: non dei visionari e pazzi incoscienti ma persone come Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, sudafricano, 38 anni e inventore di PayPal, il sistema di pagamento elettronico più diffuso su internet. Oppure Larry Page, ideatore del motore di ricerca Google, che nell'idea Tesla ha investito alcuni milioni di dollari. Ma non solo visto che sul piccolo costruttore americano c'è ora anche l'interesse dell'industria automobilistica tradizionale, quella ancora legata a benzina e gasolio: Daimler-Mercedes ha infatti annunciato lo scorso 19 maggio di aver acquistato il 10% della società californiana con un investimento di circa 10 milioni di dollari.

L'intenzione dei tedeschi è mettere le mani sulle batterie al litio della Tesla, per poi utilizzare il know-out sulle Smart elettriche. Una partnership che consentirà agli americani di sfruttare invece alcune tecnologie meccaniche Daimler-Mercedes sulla berlina S, che dovrebbe arrivare sul mercato Usa nel 2011 (Europa 2012). In attesa della S, in Europa (250 esemplari previsti per il 2009, di cui 25 destinati all'Italia) arriva la Roadster, la prima Tesla, quella più famosa: il prezzo è di 120.000 € (99.900€ + iva per essere precisi) e l'abbiamo potuta provare in anteprima sulle strade intorno al lago di Garda. «Dove ci siamo già visti?»: l'aspetto esterno non è una vera novità visto che, per tagliare i costi iniziali, la Roadster è praticamente una Lotus Elise. Telaio e pianale sono gli stessi, così come molti dei sistemi meccanici e la linea (l'Elise ha in più due grandi prese d'aria laterali), cambiano invece leggermente le dimensioni (la Roadster è più lunga, più larga e più bassa) e alcuni pannelli della carrozzeria che sono in fibra di carbonio invece che di vetro.

La prima impressione è quella di una sportiva, di quelle «normali» tutte bielle e pistoni, la differenza è però in agguato e basta girare la chiave: nessun rumore, silenzio assoluto, eppure la Tesla è già pronta a partire. Inseriamo la marcia (il cambio è un semplice automatico a due soli rapporti, uno è la retromarcia) e partiamo lentamente, con la Roadster che ci mette un pò di timore reverenziale. Un timore che dura però solo poche centinaia di metri perché chi ci accompagna, Simon Roquefort responsabile marketing e vendite di Tesla Europe, ci invita a schiacciare il pedale dell'acceleratore. Strano mondo quello delle elettriche: normalmente durante una prova ci raccomandano di andare piano, qui invece incitano a correre. L'auto elettrica inizia a piacerci. Le accelerazioni sono rapidissime, cronometro alla mano si passa da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi, quasi lo stesso tempo della Ferrari 612 Scaglietti: niente male per un motore poco più grande di un pallone da rugby. Un'altra manciata di secondi e in autostrada la Roadster è già a 130, a questo punto rallentiamo ma Simon Roquefort garantisce che l'elettrico può spingere fino a 200 km/h. Per quello che si è visto ci crediamo. La Roadster si guida facilmente anche se lo sterzo è un pò duro (per risparmiare la preziosa energia delle batterie niente servoassistenza), l'assetto è quello delle auto da corsa: pronto ad inserirsi in curva, attaccato alla strada e con qualche sussulto alle prime ondulazioni della pavimentazione.

Il divertimento è sempre assicurato, il tutto a zero emissioni allo scarico. Di più (prezzo a parte) oggi non si può avere. Mentre si decelera la Roadster recupera l'energia cinetica che normalmente viene dissipata e la utilizza per ricaricare le batterie: un sistema che contribuisce anche a limitare gli spazi di arresto in frenata come in una sorta di freno motore. L'autonomia è di circa 365 km e le batterie si ricaricano, come dichiara Tesla, ad una presa casalinga in 3 ore e mezza. Attenzione però: se il contratto con l'azienda che vi eroga l'energia in casa prevede una potenza disponibile di soli 3 kW, il tempo per una ricarica completa può superare le 8 ore. Come dire, una notte sotto carica. Si scende dalla Roadster e arriva il momento dei dubbi: dopo quanto tempo bisogna cambiare le batterie? Dipende, un pò come avviene per i cellulari, dal numero di cicli di carica e scarica e dall'uso che se ne fa, siamo comunque nell'ordine di circa 5.000 cicli. Tesla Motor in ogni caso garantisce le batterie per 7 anni o 60.000 km dopo i quali probabilmente non avranno la stessa capacità di ricarica (come le batterie dei cellulari) e andranno cambiate. Il costo? Sostituire l'intero pacco batterie ai prezzi di oggi delle batterie al litio, non costerà meno di 10.000€. Tanti. Nel frattempo però facendo il pieno di elettricità si è risparmiato quasi altrettanto. È il momento dei saluti: la Roadster torna a Montecarlo. In bisarca però: i «distributori elettrici» in autostrada sono un futuro ancora troppo lontano.

Alessandro Marchetti Tricamo







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