Lo scrittore fantasma blocca il romanzo sul “vecchio Holden”
Data: Sabato, 06 giugno 2009 ore 07:43:44 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Non solo per via del nome che si è attribuito, ma anche per il titolo dell’opera, che ricalca quello originale del Giovane Holden, cioè Catcher in the Rye. Si tratta di una frase di difficile resa in italiano (corrisponde più o meno a un buffo “L’acchiappatore nella segale”), probabilmente ripresa da un verso della poesia scozzese Coming Through the Rye, attribuita a Robert Burns.
La storia continua

Il protagonista di 60 Years Later è un uomo che assomiglia moltissimo all’Holden Caulfield di Salinger (lo chiamano “Mr C”), anzi, in sostanza è proprio lui, ormai settantaseienne. Perso il pelo, non ha smarrito il vizio. L’adolescente Holden decideva di fuggire dal suo college in Pennsylvania (che l’avrebbe comunque espulso vista la disastrosa situazione dei suoi voti) per tornarsene nella natale New York. Il vecchietto invece scappa da una casa di riposo, per ritrovarsi a vagare nelle strade della Grande Mela. Insomma, le analogie sono talmente evidenti che si può parlare di un Holden parte seconda. Tanto più che Salinger compare anche come personaggio, mentre si immagina come continuare la storia della sua creatura più nota.

Lo scrittore americano, però, non ha gradito. Così - dopo un paio di inviti al suo imitatore California a non stampare il libro - l’autore nato a Manhattan nel 1919 ha deciso di citarlo in giudizio, assieme all’editore Nicotext, alla Windupbird publishing di Londra e al distributore SCB di Gardena, in California.

Nella denuncia depositata a Manhattan, i legali di Salinger spiegano che soltanto il loro cliente può scrivere un seguito del Giovane Holden o utilizzarne il protagonista. E Salinger ha «deciso in maniera chiara di non esercitare tale diritto». Gli avvocati sostengono anche che «il sequel non è una parodia né un commento o una critica dell’originale, è un plagio puro e semplice». Inoltre, presentano JD California come un uomo misterioso: «Non si conosce con esattezza dove risieda, nonostante le nostre indagini». California infatti viene indicato sui documenti ufficiali come “John Doe” (in gergo giuridico una persona la cui identità è sconosciuta o va mantenuta tale), ma ha rilasciato un’intervista all’agenzia di stampa ApCom, che l’ha contattato grazie ad Aaron Silverman della casa di distribuzione SCB, il quale ha fornito un numero di telefono con prefisso svedese.
«Un’azione folle»

David California ha detto di abitare vicino a Göteborg, in Svezia, e che il suo nome è uno pseudonimo. Secondo lui, l’azione legale di Salinger sarebbe «un po’ folle»; «per me», ha dichiarato, «questa è la storia di un uomo vecchio, una storia d’amore, la storia di un romanziere e del suo personaggio».
Non si può negare che la storia di Salinger sia affascinante. Dopo il successo, tuttora enorme, del Giovane Holden (1951), ha pubblicato Nove racconti (1953), Franny e Zooey (1961), Alzate l’architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione (1963). Nel 1965, ha affidato al New Yorker il racconto Hapworth 16, 1924. Poi, il silenzio totale. Da allora, JD non ha più pubblicato niente, ha concesso poche e sconclusionate interviste, non è più comparso in pubblico. Le uniche immagini che lo ritraggono sono rubate, all’uscita di un supermercato o mentre passeggia per Cornish, il paesino dove vive, assieme alla giovane moglie Colleen O’Neill (la foto uscì sul New York Post quando Salinger aveva 79 anni). All’inizio del 2009, il sito di vendite online Amazon.com aveva annunciato l’uscita in volume di Hapworth 16, 1924, ma non se n’è saputo più nulla (del resto Salinger l’aveva bloccato già nel 1997 e nel 2000). Insomma, dal 1965 a oggi Salinger ha rotto il silenzio solo per intraprendere azioni legali. Una nel 1982 per bloccare un’intervista fasulla e un’altra nel 1987 per fermare una biografia non autorizzata scritta da Ian Hamilton, che citava anche alcune sue lettere (sulle quali l’autore ha posto in seguito il copyright). Nel 2003, invece, ha impedito alla BBC di realizzare una serie tivù tratta da Holden, così come in passato aveva rifiutato le offerte di Steven Spielberg e Harvey Weinstein che intendevano trasformare il libro in film.
C’è chi sostiene, però, che Salinger non abbia smesso di scrivere. Alcuni anni fa la scrittrice Joyce Maynard raccontò in un libro la relazione che ebbe con il romanziere quando aveva 18 anni e lui 53. I due si scambiarono diverse lettere e per nove mesi vissero insieme. Secondo la Maynard, Salinger passava le sue giornate a lavorare ad altri romanzi, che poi metteva sotto chiave in cassaforte. Era fissato con la medicina omeopatica, con i dischi di Glenn Miller e Benny Goodman e i romanzi di Jane Austen. La loro relazione finì bruscamente durante un pomeriggio in spiaggia in Florida. All’improvviso lui le disse: «Sai che non posso più avere figli. Ho finito con tutto questo».

E aggiunse semplicemente: «Dovresti tornare a casa e portare via le tue cose. Se vai subito, potresti essere partita quando torno con i bambini. Non voglio creare loro dei problemi».






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