REGOLAMENTI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI: MACCHE' PIU' ORE DI LABORATORIO...
Data: Giovedì, 04 giugno 2009 ore 11:26:23 CEST
Argomento: Opinioni


Coordinamento Nazionale dei Docenti di Laboratorio (ITP)  AI Ministro del MIUR Mariastella GELMINI  Al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio TREMONTI  Ai Direttori Generali del MIUR  Al Presidente e ai componenti della Commissione istruzione tecnica prof. Alberto F. De Toni   Al Presidente e ai componenti del Consiglio Nazionale Pubblica Istruzione  Al Presidente e ai componenti della Conferenza Unificata Stato Regioni  Ai Presidenti e ai Componenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato   Alle segreterie dei Partiti Politici Italiani  Alle segreterie Nazionali dei Sindacati della Scuola  Ai presidenti delle associazioni A.I.F. e S.C.I.  Alle redazioni dei mezzi di informazioni che trattano le problematiche della scuola 

 

   Il coordinamento Nazionale dei Docenti di Laboratorio, dopo aver preso visione dei  quadri orari presentati ai sindacati il 22 maggio, non può che esprimere la sua forte  preoccupazione. Infatti dall’analisi emerge in modo evidente che la frase: “Più ore di  laboratorio”, usata nel comunicato stampa del Ministro Gelmini a seguito dell’approvazione  del Consiglio dei Ministri dei Regolamenti degli istituti tecnici e professionali, non corrisponde  alla realtà.    Alcuni esempi sulla diminuzione delle ore di laboratorio con la riforma:    Nel settore economico non è prevista, nei quadri orari presentati, NESSUNA attività di  laboratorio.   Viene soppresso il corso Mercurio, un corso che offre una preparazione in ambito  economico-informatico altamente richiesta dalle imprese e fortemente scelta dall’utenza,  l’unico in cui vengono insegnate attualmente le materie di Informatica Gestionale e  Laboratorio di Informatica Gestionale che hanno una specificità diversa rispetto all’area  afferente l’ambito informatico industriale (- 594 ore di laboratorio).    Nel settore tecnologico viene soppresso  il Liceo Scientifico Tecnologico che da 15  anni continua a riscuotere sempre maggior successo nelle scelte degli studenti e delle loro  famiglie (- 1452 ore di laboratorio).  Inoltre per quanto riguarda le ore di laboratorio negli Istituti Tecnici Industriali, si rileva quanto segue:      

Negli ITI attuali   Previsti dalla riforma  Differenza   Biennio ITI  561  264  - 297  Triennio Chimica  1188  891  - 297  Triennio Elettronica  1056  891  - 165  Triennio Meccanica  1056  891  - 165 

 

Risulta incomprensibile e inaccettabile che i Laboratori di Chimica e di Fisica, nel  biennio (ITI) della scuola riformata, vengano ridotti del 50% con un indubbia penalizzazione  della didattica (- 264 ore di laboratorio).    Vogliamo ribadire ancora una volta le seguenti riflessioni:   Come evidenziato dall’indagine svolta dal Gruppo di Lavoro Interministeriale per lo  Sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica ci sono istituzioni scolastiche in cui i  laboratori sono complessivamente poco utilizzati e con scarso coinvolgimento degli studenti.  Le istituzioni scolastiche in cui  si manifestano queste carenze si possono identificare, in  particolare, dove gli ordinamenti attuali non prevedono la presenza del docente di laboratorio  specifico per le attività pratiche (ITP). Invece negli Istituti Tecnici e Professionali, dove gli  ordinamenti prevedono tale figura,  le attività di laboratorio vengono svolte  con  INDUBBIO  beneficio didattico per la completa acquisizione delle conoscenze e delle competenze nelle  materie scientifiche e tecniche.  Non è assolutamente pensabile che si possano insegnare materie scientifiche e  tecniche senza un’ampia e qualificata attività didattica in laboratorio svolta da docenti specifici  di laboratorio (ITP).   L’istituto tecnico (sia commerciale che industriale), si differenzia dal liceo proprio per le  attività di laboratorio, ma se vengono dimezzate o addirittura annullate, diventa un liceo. Se è  così, allora, si abbia il coraggio di chiamarlo con il suo vero nome.  Per questi motivi e per non sprecare un’inestimabile risorsa culturale ed umana, risulta  indispensabile salvaguardare la figura professionale del docente di laboratorio e la sua dignità  di docente all’interno del sistema scolastico, pertanto si spera che le compresenze vengano  ricondotte ad una quantità compatibile con le caratteristiche di un Istituto tecnico.   Ci appelliamo a tutte le forze Politiche alle Commissioni Cultura di Camera e Senato  alla conferenza unificata Stato Regioni, al CNPI, al Consiglio di Stato e a tutte le  organizzazioni Sindacali e di categoria affinché vengono messe in opera tutte le iniziative per  salvaguardare questo patrimonio culturale che ha garantito indiscutibilmente il progresso  industriale della nostra nazione e che soddisfa pienamente le richieste del mondo del lavoro.  Come ha ricordato lo stesso ministro Gelmini: “Recenti indagini dimostrano che esiste una  domanda di tecnici che è esattamente il doppio dell’offerta (300.000 tecnici richiesti dalle  imprese contro i 140.000 attualmente offerti)”.  

 

02 giugno 2009







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