''RICREAZIONE'': VALUTAZIONE FINALE, IL RIGORE SI LIQUEFU'
Data: Giovedì, 04 giugno 2009 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


Rigore, rigore, rigore. Era stata questa la parola d’ordine del ministro Gelmini, il principio ispiratore del suo mandato. Troppo lassismo nella scuola italiana, troppo permissivismo e, soprattutto, poche armi nelle mani degli spauriti docenti, privi di una normativa efficace, imperiosa, adeguatamente punitiva. Ed eccoli qui i provvedimenti gelminiani, che, in sintesi, hanno puntato sulla rivisitazione del valore del voto di condotta. Già, la vecchia, famigerata condotta. Ebbene qualche giorno fa è stato emanato definitivamente (pazzesco, in extremis, quasi a ridosso degli scrutini!) il regolamento sulla valutazione degli studenti, nel quale si accampa minacciosamente una norma: con il cinque in condotta l’alunno verrà automaticamente bocciato. Parole forti. Perché, per mettere il cinque in condotta prima l’alunno ne avrà dovute combinare delle belle, azioni disastrose e altamente nocive. Dovrà avere mille note e mille sospensioni. Insomma finirà come per le gride di manzoniana memoria: la legge c’è, ma verrà rigorosamente applicata? O ne verrà data un’interpretazione talmente ampia da polverizzarla e renderla inefficace?
Boh. Ai posteri l’ardua sentenza. Ma la cosa bella, cui forse nessuno ha pensato è un’altra. Che non esiste solo il cinque in condotta, ma esiste anche il dieci. E, siccome l’altra bella novità è che il voto di condotta farà media nel giudizio finale, sempre per quel bel principio del rigore, si genereranno probabilmente alcune follie. Mettiamo un alunno svogliato che per un anno al liceo scientifico non ha mai studiato la matematica, materia caratterizzante, e ha tre; quasi mai la fisica e ha quattro. Ma è stato muto muto, sempre educato, sempre corretto, una perla di ragazzo: dieci in condotta.
Ebbene per un dieci Martin...guadagnò la cappa. Perché quel bel dieci interviene a stravolgere totalmente la valutazione, la inficia, porta a scambiare il rendimento scolastico con il comportamento, creando una terribile confusione. E il rigore, quel principio celodurista di leghista memoria? Il rigore, alla fine dell’anno, sotto il caldo sole di giugno, si liquefù.






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