Contenuti digitali, editori a lezione dalle case discografiche
Data: Mercoledì, 03 giugno 2009 ore 17:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Nonostante gli editori stiano facendo tesoro della battaglia delle case discografiche contro la pirateria e per mantenere fruttuoso il mercato, secondo gli esperti, i cosiddetti e-book daranno valore aggiunto al mondo dell'editoria senza però sostituire i libri stampati.

Nel bel mezzo della crisi economica globale, l'editoria sta anche cercando di gestire la crescente richiesta di contenuti online sulla scia di progressi tecnologici come Kindle di Amazon.com e Reader di Sony.

Il settore sta seguendo le orme delle major discografiche che hanno registrato un cambiamento nelle preferenze dei fan, orientatisi dalle vendite vere e proprie a quelle digitali.

Queste etichette hanno avviato innumerevoli cause giudiziarie contro i siti di condivisione gratuita di musica.

Chris Anderson, caporedattore della rivista Wired, ha spiegato che Internet ha creato un terremoto nella distribuzione classica della musica e ora sta accadendo la stessa cosa nell'editoria.

Mentre l'industria musicale sta combattendo in tribunale contro siti di condivisione gratuita di brani musicali come Napster e Kazaa, Jared Friedman, co-fondatore del sito Web Scribd, ha detto di essere ottimista su questa transizione nel mondo dell'editoria.

Il numero uno di Penguin Usa, David Shanks, e il presidente, Susan Kennedy, invece temono ancora gli effetti della pirateria nel settore dei libri digitali.

"La cosa che ci spaventa di più è che alcune persone ritengono che tutto debba essere gratuito", ha spiegato Kennedy a Reuters al Book Expo, mentre Shanks ha aggiunto: "La pirateria è un fenomeno che ci preoccupa".







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