I miti e i riti del blocco degli scrutini
Data: Luned́, 01 giugno 2009 ore 15:04:05 CEST
Argomento: Opinioni


 


I miti e i riti  del blocco degli scrutini

 

Il blocco degli scrutini “ ad libitum” che funzionò e “fino a un certo punto” alla fine degli anni Ottanta, grazie al fatto che era, non solo uno sciopero in pratica a quasi costo zero per i partecipanti, ma tra l’altro si svolgeva in contesti completamente diversi e soprattutto con colleghi diversi, oggi ormai  quasi tutti in pensione ; a questa protesta ho partecipato a quel tempo, oggi, a mio avviso, sarebbe una forma di protesta del tutto impopolare, onerosa per chi la mette in atto e soprattutto ai fini pratici, inutile. E’ un vano esercizio di retorica, politico-sindacale  mitizzare il blocco degli scrutini in ogni momento e rimpiangerlo come unica forma forte ed incisiva di protesta e di lotta, come recentemente  è stato fatto da un sindacalista  nel  convegno organizzato dalla Tecnica della Scuola.Oggi la protesta si dovrebbe attuare in altre forme, su queste forme sindacati , associazioni, gruppi i docenti sono chiamati all’ elaborazione; non ha tanto importanza l’arma che si ha in mano, quanto la condivisione del problema e della lotta ,  la durata e la diversificazione della protesta oltre alla presenza sui media; non è un blocco degli scrutini, fino al mese di agosto, che farebbe recedere questo governo dalle politiche di dismissione della scuola pubblica, statene  ben certi; ma rendere evidenti e leggibili all’opinione pubblica, ad esempio, gli effetti della dismissione stessa; questo è un compito difficile ma una pratica da attuare e vale dai dirigenti ai precari. A volte la descrizione della realtà e delle sue contraddizioni è un lavoro difficile, ma “ rivoluzionario”.

 

Libero Tassella ( Professione Insegnante) libero.tassella@fastwebnet.it




 







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