E' morto Nantas Salvalaggio
Data: Sabato, 30 maggio 2009 ore 08:13:35 CEST
Argomento: Comunicati



Viene ricordato ancora oggi per essere riuscito a intervistare la Diva più grande del cinema, Marilyn Monroe. Acquistò un grande mazzo di rose rosse dal miglior fiorista della Fifth Avenue e le fece recapitare alla bionda attrice con un biglietto: "da un cronista italiano che desidera incontrarla". Tanto bastò per poterle parlare. Ne nacque un articolo, pubblicato su "Epoca", che fu il primo ritratto della diva ribelle, approdata all'Actor's Studio, dopo la fuga dagli odiati studi di Hollywood. Per l'allora giovane giornalista fu un grande scoop, a dire il vero uno dei tanti di una lunga e felice carriera.

Difficile dire se sia stato un giornalista di talento o un romanziere di grande comunicativa. Fu di sicuro un personaggio capace di scrivere, e bene, e di conquistare il lettore con la sua arte, il suo stile brillante e incisivo, la sua capacità di raccontare storie.

Il suo talento di giornalista è fuori discussione. Proprio a lui la Mondadori affidò il progetto di creare Panorama: la casa editrice voleva un settimanale d'informazione a grande tiratura e Salvalaggio ne divenne il primo direttore.

Il popolare quartiere di Canareggio, a Venezia,  una città che gli rimase sempre nel cuore, anche se poi aveva vissuto altrove e viaggiato tanto (negli ultimi anni abitava a Morlupo, alle porte di Roma). Venezia tornava spesso anche nei suoi romanzi, magari con citazioni sorridenti, come quel suo personaggio che dice "Quando arriviamo a Venezia, stammi vicina. Il sindaco dice che a guardare le pitture uno casca in acqua come niente!" E proprio a Venezia è dedicato il suo romanzo più famoso, quello che gli valse il premio Strega, "Fuga da Venezia" appunto, del 1986.
Spesso attraversano le pagine dei suoi libri anche i numerosi incontri che ebbe con i personaggi del suo tempo. In particolare, l'intervista con Marilyn è un punto centrale della sua carriera, e memorabile è l'attacco di invidia professionale che questa intervista-scoop gli procurò da parte di Oriana Fallaci.
Nei suoi romanzi Salvalaggio ripercorre luoghi e personaggi della sua carriera: dai primi anni Cinquanta, quando parte per Parigi su una Topolino, a New York, dove per il "Corriere della Sera" incontra Yul Brynner, Prezzolini, Pound e altri volti famosi della cultura e dello spettacolo di quegli anni.

Negli anni della maturità, nel giornalismo trovò altre occasioni per esprimere la sua natura, sia con una popolare rubrica curata per il settimanale "Oggi", sia, negli ultimi anni, con una serie fitta di commenti radiofonici. Ma con l'età cresceva anche il gusto per la letteratura, grazie anche a una scrittura piana e accattivante che teneva sempre avvinto il lettore. Nacquero allora i suoi numerosi romanzi, tra i quali "Il Campiello sommerso" (Premio Campione d'Italia) e "Rio dei Pensieri" (Premio Sirmione del Garda); in particolare "Il Campiello sommerso" è stato tradotto in numerosi Paesi: solo nella ex Unione Sovietica ha venduto quattro milioni di copie. Uomo dai mille interessi e dalle mille curiosità, Salvalaggio fu anche un acceso polemista. Viene ricordato il suo attacco a Vasco Rossi definito alcolizzato, cocainomane e sballato; e alla Rai, che lo mandava in onda. Una polemica che forse ebbe l'effetto contrario, dal momento che Vasco proprio per Salvalag
gio coniò un verso della sua canzone "Vado al massimo", quello in cui dice "quel tale che scrive sul giornale".






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