Vita di precario (di Tonino Borzì)
Data: Mercoledì, 10 marzo 2004 ore 00:24:27 CET
Argomento: Opinioni


VITA DI PRECARIO

Meno male che esiste lei….sig. Presidente.
Grazie per l’avermi ricordato che essere cittadini di questo Stato impone continua dedizione e rispetto delle regole comuni, amore e passione per il lavoro che svolgiamo (anche se mal pagato) perché utile alla crescita collettiva della comunità in cui viviamo.
La ringrazio…. Per l’aver allontanato il ricordo, spesso deprimente, della mia vita professionale.
Le interessa?
Laureato nell’estate del 1990 in Scienze geologiche , pochissimi soldi in tasca e tanti problemi, abbandono quasi subito il sogno di emigrare ( in fondo la Sicilia è una terra viva, che lotta contro la mafia ……) e nel dicembre dello stesso anno inizio quella che sarà la professione che accompagnerà la mia vita …….. docente negli istituti superiori.
Sono felice di questa scelta…. amo trasmettere le conoscenze.
L’inizio non è facile, privo di abilitazione all’insegnamento, l’unica possibilità è la scuola privata. Pagato poco (ma comunque pagato…..altri colleghi in altre scuole private non hanno mai visto una lira) ho  acquisito padronanza ed enorme esperienza lavorativa…bella esperienza…(ma sa, ero anche molto giovane).
Accumulavo punteggio…..il servizio scolastico di un intero anno era valutato la metà rispetto a quello prestato presso le scuole statali.
Il sogno , restava l’ accesso ai ruoli della scuola di Stato.  Come fare? La legislazione vigente allora in materia (LE REGOLE) prevedeva che l’accesso ai ruoli della scuola di Stato fosse possibile o con superamento di opportuno concorso a cattedre ( dannazione ….. l’ultimo era stato nell’estate del 1990) oppure con inclusione in apposita graduatoria ( la chiamavamo “doppio canale”……) dove requisito di ammissione era il possesso di abilitazione e l’aver prestato servizio per almeno 360 gg presso una scuola statale di grado richiesto per l’inclusione.
Indire il concorso per ottenere l’abilitazione non spetta certo a me…devo aspettare, ma posso iniziare la mia “raccolta punti dello Stato”, ne servono 360.
Decido allora di lasciare la scuola privata…. Nel 1995 (credo) chiedo l’inclusione in graduatoria per le supplenze in provincia di Enna (dicono che lì si lavora..) certo sono 200/300 km al giorno con la macchina (ma, le ricordo che, ero ancora molto giovane).
Il 6 maggio 1996 inizia la mia avventura nella scuola di Stato….dura per la verità poco, appena un mese poiché il 13 giugno la scuola termina l’attività didattica.
Finalmente dopo 6 anni passati nella scuola privata inizia la mia  avventura ….. nuovi stimoli e soprattutto la meta è più vicina.
In fondo questa vita non è male ….. cambiare tre quattro scuole l’anno a supplire colleghi ( che fortuna beccare una maternità) mi hanno portato in pochi anni a conoscere tutti i paesi della provincia di  Enna (il mio animo nomade oltre a ciò che restava della macchina di mia moglie, erano paghi).
Di “punti dello Stato” né avevo ora a sufficienza…mi mancava l’abilitazione.
Ma la lieta novella non tarda ad arrivare: O.M.153/99 concorso per titoli ed esami per l’abilitazione all’insegnamento. Sono passati 9 anni dal precedente concorso, un evento!
 L’accesso è riservato a coloro che hanno svolto almeno 360 gg di servizio sia nel privato sia nello statale….. comincio a sentire il peso della inutilità di 300.000 km lungo le strade dell’ennese.
Ma la felicità è tanta …poco importa.
Dopo opportuno corso di preparazione, esame scritto ed orale, il 18 marzo 2000 ottengo con il massimo dei voti l’agognato titolo di Prof. In Scienze naturali, chimica, geografia ecc. meglio nota come A060.
TOCCO IL CIELO CON UN DITO.
Nel frattempo il ministro della pubblica istruzione pro tempore decide di cambiare le regole di accesso ai ruoli ( ricorda il doppio canale?) ed introduce un perverso meccanismo di fasce e sottofasce. Quattro di queste già strutturate, la quinta, da inserire in coda, prevede l’inclusione degli abilitati sissis. Io sono incluso ai primi posti della terza fascia , non è il massimo del rispetto delle regole pregresse (in prima e seconda fascia sono inseriti un buon 50% di colleghi che mai hanno   insegnato o non lo fanno più da tempo) ma, stravolte le regole, il buon cittadino ne prende atto e si adegua.
Nel frattempo agli insegnanti delle scuole private “paritarie” è riconosciuto il punteggio in ugual misura rispetto ai colleghi dello statale. (cambiano ancora le regole).
Ma l’allora ministro pro tempore vuole fare le cose in grande. Invece di procedere alle immissioni in ruolo pensa che sia opportuno dotarci di ulteriori abilitazioni all’insegnamento:   D.D.G. 1 aprile 1999 concorso ordinario per esami e titoli negli istituti di secondo grado e O.M. 33|/2000  concorso per titoli ed esami per l’abilitazione all’insegnamento.
QUANTA BONTA’.
Ma ora devo decidere: ho sempre lavorato al superiore ed amo farlo…. L’unica abilitazione al superiore che non possiedo è geografia ( meglio nota come A039) ….ho deciso:
concorso ordinario su Geografia, concorso riservato su matematica e scienze nella scuola media.
Mi rimetto a studiare….(ammesso che sino ad allora abbia mai smesso) .
Dopo opportuno corso di preparazione, esame scritto ed orale, il 28 marzo 2001 ottengo con il massimo dei voti il poco agognato titolo di Prof. In Scienze matematiche, chimiche ecc nella scuola media,  meglio nota come A059.
Ma io amo il superiore….. e dopo immane selezione sono tra i 50 sopravvissuti alle prove concorsuali di geografia. il 30 novembre 2000: in una fredda notte palermitana un 40/40 all’orale sancisce la fine della mia ultima fatica.  
Ora ho proprio tutto …… tre abilitazioni su concorsi diversi, e 10 anni di servizio. Anche a volerlo non saprei cos’altro fare. ASPETTO.
Ma ecco accade l’imprevisto…..cambia il governo e con esso il ministro alla  pubblica istruzione. E’ una donna gentile e dai tratti delicati che però ….per non essere da meno rispetto al suo predecessore, pensa bene anch’essa di CAMBIARE LE REGOLE.
Lo spunto le viene offerto da una discutibile sentenza del Tar Lazio (basterebbe leggerla per capirne le contraddizioni).
Le famose fasce e sottofasce non esistono più , o meglio sono ridotte, da cinque si passa a tre.….. (ma come la sentenza dice….);  la terza fascia cui appartenevo è integrata con la quarta e la quinta…..(tutti assieme in comune gaudio).
A questo punto i 300.000 km mi pesano come un macigno, sono preceduto in graduatoria da 40 colleghi che mai hanno insegnato nelle scuole statali e mai hanno fatto più di pochi km al giorno per andare a lavoro.
Strabiliante: la scuola è l’unico impiego statale in cui si è assunti a tempo indeterminato lavorando esclusivamente per il privato …… ( ma non è la concorrenza?????)
Sono quasi rassegnato. NON ENTRERO’ MAI NEI RUOLI DELLA SCUOLA STATALE.
Stravolte le regole il nuovo ministro pensa bene di procedere alle immissioni in ruolo.
Sono circa 60.000 immissioni in ruolo ma di queste pochissime interessano la scuola superiore.
Ma la passione per il mio lavoro è tanta …. Lasciata la provincia di Enna approdo nel settembre del 2000 in quella di Catania….la mia provincia. Ma le cose non migliorano poi di tanto…..la media dei km giornalieri è scesa a 100/200 al giorno.
La popolazione scolastica del superiore è aumentata in questi anni, molte classi in più presuppongono maggiori organici e quindi più occasioni di lavoro…ma non è così: NESSUNA IMMISSIONE IN RUOLO MA CENTINAIA DI PASSAGGI DI RUOLO DALLE ELEMENTARI E MEDIE AL SUPERIORE.
A questo punto è tragedia……un tarlo si insinua nella mia mente e mi chiede: ma se un professore di scuola media che non ha mai insegnato al superiore può insegnare al mio posto perché io, visto che possiedo l’abilitazione alla media, non posso insegnare al posto suo  ?????????
La risposta purtroppo sta nel fatto che il servizio valutato per le graduatorie è solo quello specifico della disciplina……e qui entrano in gioco gli ultimi della lista…..i sisssini.
Questi ultimi, graziati da tutti i ministri si trovano ad occupare i posti lasciati vacanti dai passaggi di ruolo. Dimenticavo …… dopo 15 anni di lavoro al superiore ho “diplomato”  decine di sissini, oggi miei colleghi i quali entreranno in ruolo prima di me.
Ed ora ultimo atto:
in previsione delle prossime immissioni in ruolo ovviamente LE REGOLE CAMBIANO ANCORA.
SONO PREVISTI CORSI RISERVATI PER IL CONSEGUIMENTO DELLA ABILITAZIONE ALL’INSEGNAMENTO (ma come non si era detto che non c’è ne sarebbero stati più?) PER I DOCENTI IN POSSESSO DI TITOLO DI SOSTEGNO.
 Non capisco….ma se servono docenti di sostegno non sarebbe più …..”giusto” (ammesso che giustizia esista) dotare di titolo di sostegno i docenti già in possesso di abilitazione visto che   lavorano in compresenza con i docenti di sostegno ???
Nulla si dice rispetto ai sissini che continueranno a godere dei benefici elargiti.
Nella tabella di valutazione una abilitazione all’insegnamento conta meno di un titolo accademico ( dottorato, master ecc.) .

E tanto altro ancora……………………..
La ringrazio sig. Presidente perché le sue parole hanno ridato fiducia ad un normale cittadino, che crede nell’importanza DEL RISPETTO DELLE REGOLE.

P.S.) visto i normali canali istituzionali che intercorrono con il ministro alla pubblica istruzione, potrebbe chiedere cosa dovrebbe fare un povero docente di liceo per entrare in ruolo ?????? disposto a tutto.


                                Distinti saluti
                                   Il precario




toninoborzigeo@hotmail.com







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