''RICREAZIONE'': MA NON E' CHE MI BOCCIATE "U PICCIRIDDU"?
Data: Giovedì, 28 maggio 2009 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Nel mese di maggio in tutte le scuole è stata sospesa l’ora di ricevimento degli insegnanti. Il che significa, in soldoni, che i genitori non potranno più, almeno ufficialmente, avere notizie sul comportamento e il rendimento dei loro figli.
E sì che per tutto l’anno se ne sono viste delle belle. C’è stato il genitore sempre presente, quello che è venuto quasi ogni settimana a parlare con voi, fosse il figlio bravo o meno bravo, lui era quello che si interessava a oltranza della scuola, perché la scuola è ancora, almeno per lui, una cosa importante. Ma questi genitori sono rara avis ormai.
Poi c’è stato quello sporadico, che si è seccato a mettersi in coda durante le riunioni di ricevimento pomeridiane e dunque è sbucato di mattina. Frettoloso e distratto, vi ha salutato, ha chiesto sbadatamente, visto che il figlio era sulla mediocre sufficienza, come andava il pargolo e poi se n’è andato, altrettanto distrattamente com’era venuto.
Un caso a parte sono poi quelli che…non sono mai venuti. E chi siete voi? E che cos’è la scuola? E lasciamo perdere quando l’alunno è stato studioso, al limite, con molta benevolenza, li si potrebbe anche perdonare. Ma alcuni sono stati genitori di alunni a rischio bocciatura, di quelli che avreste voluto vedere, non foss’altro per sfogarvi e chiedere la loro collaborazione, Ma niente. Assenti, muti, figure evanescenti, fantasmi silenziosi mai comparsi, mai esistiti.
Infine, e questo sì che resta nella memoria, c’è stato il genitore stile Orlando furioso. Lui sì che è stato presente. Sempre, anche quando non c’era l’ora di ricevimento, in qualunque momento della giornata. Ha difeso il figlio indisciplinato e svogliato e impreparato a oltranza. E con che piglio. E con che furia. Minacciando, in caso di bocciatura, di rivolgersi al preside, al suo avvocato e addirittura al Consiglio di Stato. E’ stato inutile spiegargli che il comportamento lasciava molto a desiderare, che il profitto era zero. Orlando furioso era e Orlando furioso è rimasto.
Ma non fino alla fine. A maggio, vista la mala parata, i toni si sono, come dire, un po’ addolciti. Ve lo siete visto davanti con un’aria pietosa, improvvisamente mutata. Non è che me lo bocciate, il mio pargoletto, no, vero? No, sì, non sappiamo, ribattete timidamente voi, il voto è collegiale. Non è che me lo bocciate. No, vero? No, perché se voi lo boccate “u picciriddu finisci ca mi casca malatu”.
Ci casca malatu, signora? E noi no che non lo bocciamo. E che vogliamo questo ragazzo sulla coscienza? Malatu, a causa nostra, no. Pensiamo alla salute e todos caballeros.
 
SILVANA LA PORTA






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