GLI AMORI GARIBALDINI
Data: Martedì, 19 maggio 2009 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Ippolito Nievo

Gli amori garibaldini

a cura di Ermanno Paccagnini

Genova, De Ferrari, 2008

Finalmente un’edizione filologicamente affidabile, nonché riccamente commentata da uno dei massimi esperti della poesia ottocentesca, degli Amori garibaldini di Ippolito Nievo (1831-1861). Si tratta di una raccolta di poesie che – come spiega bene il curatore, Ermanno Paccagnini – si configura come un vero e proprio “diario in versi”, esempio di “poesia dal vero”.

L’autore lo scrive durante la campagna del ’59, quando milita tra i Cacciatori delle Alpi, e il testo viene pubblicato per la prima volta nel 1860. Nei versi di Nievo si alternano motivi storico-politici ad altri privati e sentimentali. Si tratta di un importante esempio di poesia patriottico-risorgimentale, nella quale non mancano gli accenti polemici e risentiti: ad esempio per la delusione derivante dall’armistizio di Villafranca, che, concluso tra Napoleone III e Francesco Giuseppe d’Austria al termine della Seconda Guerra di Indipendenza, sanciva sì la cessione della Lombardia alla Francia (che poi l’avrebbe passata al Piemonte), ma lasciava nelle mani asutriache le due patrie di Nievo: il Friuli e il Mantovano.

Fino alla speranza vissuta alla partenza per l’Impresa dei Mille (al termine della quale, di ritorno dalla Sicilia, lo scrittore sarebbe morto nel naufragio del vapore Ercole, nella notte tra il 3 e il 4 marzo 1861, sulla rotta Palermo-Napoli). Nel frattempo, in queste poesie scritte a caldo, quasi di getto, scorrono i sentimenti dell’autore: le esperienze vissute, gli amori, gli stati d’animo, i ricordi, con una ricca tavolozza di tonalità, dalla nostalgia alla malinconia, dal sogno all’umorismo. Il prezioso commento di Paccagnini è attento agli aspetti linguistici, stilistici e culturali, ma anche alla dimensione storica







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