ROMA. Un colpo al freno e uno all’acceleratore
per le riforme dell’Istruzione targate Gelmini. Se, infatti, il debutto della
nuova versione dell’esame di terza media
slitta al prossimo anno, sta per approdare
in Consiglio dei ministri il riordino
delle scuole superiori. Gli annunci
sono stati fatti ieri dalla stessa Gelmini.
Per prendere la licenza di terza media,
dunque, per i circa 600.000 studenti che
a metà giugno sosterranno l’esame non
ci saranno le previste novità: la prova si
svolgerà secondo il regolamento dello
scorso anno.
«Noi – ha detto il ministro a margine
di un incontro in una scuola di Cinisello
Balsamo (Milano) – abbiamo portato
avanti il regolamento sulla valutazione.
Il Consiglio di Stato ci ha messo un po’
più del tempo che avevamo previsto per
poter dare l’ok e, quindi, per quest’anno
non ci sono sostanziali modifiche se non
la valutazione del comportamento. D’altra
parte, ci si sarebbe esposti a un forte
rischio giuridico innovando nel secondo
quadrimestre».
L’unica innovazione – ha sottolineato
ancora il ministro – sarà dunque il voto
in condotta. «Per quanto riguarda il resto
– ha concluso – si partirà da settembre».
Passi avanti, invece, per la riforma della
scuola secondaria superiore. È pronta
e sarà presentata in Consiglio dei ministri
nell’arco di 15 giorni. «Si tratta – ha
detto il ministro in occasione della visita
nella scuola, un istituto superiore di Cinisello Balsamo – di una riforma epocale
perché è dal 1923 che non si ammodernava
il sistema della scuola superiore.
Abbiamo svolto un forte lavoro di
concertazione con le Regioni e con gli
enti competenti».
Lo spirito della riforma, ha proseguito
il ministro, è stato quello di rilanciare l’educazione
tecnica e la formazione professionale,
«ma ci saranno – ha affermato
– novità anche per la formazione nei
licei, con una forte attenzione alle lingue
straniere e agli strumenti tecnologici per
la didattica».
Gli orientamenti della riforma (che
dovrebbe essere operativa dal 2010) sono
già chiari. Prima di tutto, una drastica
riduzione degli indirizzi di studio di licei
e istituti tecnici: i primi passeranno
da 510 a 9, i secondi da 204 a 11. Verranno
poi introdotti due nuovi licei (musicale- coreutico e delle scienze umane), lo
studio dell’inglese sarà obbligatorio per
tutti i cinque gli anni delle superiori, nei
licei scientifico e classico saranno potenziate
le materie scientifiche. Infine, le
ore di lezione passano da 50 minuti effettivi
a 60.
Rivoluzione inoltre negli istituti tecnici
organizzati in due bienni+un anno:
l’orario settimanale sarà di 32 ore, aumenteranno
le quote di flessibilità a disposizione
degli istituti e si darà ampio
spazio ai laboratori, favorendo un maggior
raccordo con il mondo del lavoro.
Altra novità in cantiere è l’introduzione,
nell’anno della maturità, dell’insegnamento
di una materia in una lingua
straniera.
Per quanto riguarda
infine la riforma dell’università,
la Gelmini ha
annunciato che sarà presentata
«molto presto»
in Consiglio dei ministri.
«Anche nel sistema dell’università
– ha detto il
ministro – è stato fatto
un forte lavoro di condivisione
con il mondo accademico,
in cui occorre
un ricambio generazionale e in cui vogliamo
affermare a pieno titolo la meritocrazia». Il ministro ha commentato le
tensioni che venerdì a Torino hanno contrassegnato
la preparazione dei lavori
per il «G8 dei rettori»: «Spiace constatare
che quella che dovrebbe essere una
vetrina per il nostro Paese si stia trasformando
in una conflittualità che non giova
all’immagine dell’università».
TIZIANA CAROSELLI (da www.lasicilia.it)