piano triennale 2003/2005 per l'edilizia scolastica pubblica siciliana
Data: Giovedì, 04 marzo 2004 ore 15:55:52 CET
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Scuole sicure, stanziati 215 milioni
Il denaro servirà sia per riammodernare e mettere in sicurezza gli istituti scolastici sia per realizzare nuovi edifici e abbattere le barriere architettoniche ancora presenti. Cuffaro: «Intervento più consistente di tutti i tempi»

 

Il piano triennale   permette di avviare una serie di cantieri di lavoro in tutte le province isolane

 

Gaetano Mineo
Palermo.  Il governo Cuffaro mette mano all'edilizia scolastica. E destina 215 milioni di euro per rammodernare e porre in sicurezza, anche antisismica, le scuole pubbliche dell'Isola. Fondi statali e regionali che serviranno pure per realizzare nuovi edifici e abbattere quelle barriere architettoniche, spesso presenti nelle scuole. In sostanza, parte in Sicilia il piano nazionale triennale (2003-2005) per opere di edilizia scolastica e che avvierà una serie di cantieri di lavoro in tutte le nove province. Queste somme arriveranno a circa 300 milioni di euro quando, a breve, il governo nazionale erogherà la trance del 2005. In soldoni, circa 600 miliardi di vecchie lire si trasformeranno in sicurezza e funzionalità per le scuole pubbliche siciliane: elementari, medie, superiori e universitarie.
Dunque, appare una politica coerente, quella che sta attuando il governo Cuffaro, almeno in materia scolastica finora. Perché non è possibile parlare di diritto allo studio senza partire da strutture efficienti. Sono due questioni fondamentali che permettono da una parte di esercitare questo "diritto" e dall'altra di dare la facoltà, tutelata dalla legge, di esigerlo.
Ma entriamo nei dettagli del piano. Partendo dalle risorse, questa è la provenienza dei circa 215 milioni di euro: circa 50 milioni di provengono dalla legge nazionale che ha dato il via libera ai piani per opere di edilizia scolastica; circa 32 milioni di euro dalla cosiddetta legge 626 per la sicurezza; 73 milioni dall'applicazione dell'articolo 38 dello Statuto della Regione; 60 milioni di euro, invece, saranno recuperati dai fondi ex Gescal dall'assessorato regionale ai Lavori pubblici. Tutti soldi già disponibili. Ma per far tornare i conti, ovvero i circa 300 milioni di euro, occorre sommare i circa 85 milioni dell'annualità 2005 e che, come detto, a breve verranno erogati dallo Stato. Saranno i comuni e le province dell'Isola a bandire le relative gare d'appalto dei progetti già esistenti in fase esecutiva. «Si tratta del più consistente intervento - ha affermato il governatore, Salvatore Cuffaro, ieri nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori alla Pubblica istruzione, Fabio Granata, e ai Lavori pubblici, Guglielmo Scammacca - a favore della scuola pubblica in Sicilia, a conferma che verso il mondo dell'istruzione questo governo ha un'attenzione generale». Il governatore s'è anche soffermato sull'annosa questione dell'abbattimento delle barriere architettoniche: «La disabilità - ha proseguito - deve diventare una risorsa». E, a tal proposito, Cuffaro ha annunciato che l'anno della disabilità (2003), in Sicilia, «si prolungherà per l'intera legislatura».
Ovviamente, soddisfazione è stata espressa da Salvatore Balistreri, consulente alla Disabilità della Regione e componente, tra le altre cose, del tavolo tecnico in materia, avviato dallo stesso governo per dissolvere sempre più quest'incivile questione. In particolare, Granata ha spiegato come verranno destinati i 73 milioni di euro della Regione (art. 38 Statuto): 40 milioni di euro per realizzare nuovi edifici; 20 milioni per applicare le norme antinfortunistiche (legge 626); 13 milioni per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
Dunque, al via la ristrutturazione delle scuole siciliane. Entro l'anno già si apriranno i primi cantieri di lavoro. Perché come ha sottolineato lo stesso Granata, «la scelta del governo è stata quella, tra l'altro, di partire subito con progetti esecutivi già esistenti».
Ma com'è lo stato degli edifici scolastici in Sicilia, fermo restando che entro l'anno, secondo norme europee, tutte le scuole dovranno applicare le regole antinfortunistiche, cosa praticamente impossibile? Ebbene, secondi i dati dello stesso ministero dell'Istruzione, l'Isola non è messa tanto bene. Non a caso la Sicilia è tra le regioni d'Italia a ricevere, finora, più soldi dallo Stato. Partiamo da un dato nazionale: sono 10.824 le scuole pubbliche dislocate in 41.328 edifici. In Sicilia, si contano 1.193 scuole in 4.156 edifici (10,5% di tutte le strutture scolastiche). Di questi immobili, soltanto il 40,03% possiede il certificato di agibilità. E ancora: soltanto il 45,58% delle strutture possiede l'agibilità igienico-sanitaria (Campania, ad esempio, 77,30%); e se parliamo delle scuole che hanno applicato le norme antincendio, invece, il dato s'abbassa al 28,73%.

 







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