Steve Jobs: non ho un tumore e resto alla guida di Apple
Data: Giovedì, 07 maggio 2009 ore 08:41:37 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Alla fin fine, con molta riluttanza, Steve Jobs, 54 anni il 25 febbraio, e' uscito allo scoperto per tentare di porre termine alle speculazioni sulla sua salute, che pesavano sul futuro della Apple. Con una mossa a sorpresa, il numero uno della casa di Cupertino ha scritto una lettera aperta alla "Apple Community" per spiegare di non essere stato di nuovo colpito da un tumore. La sua perdita di peso, che tanto ha allarmato Wall Street e la Silicon Valley, e' da legare a uno squilibrio ormonale che i medici avrebbero finalmente risolto.

Soprattutto, il Ceo e fondatore della Apple ha confermato che e' sua intenzione rimanere al timone del colosso informatico tra i piu' famosi del mondo, cui dobbiamo iMac, iPod e iPhone. Se non sara' piu' in grado di farlo lo dira' al board della societa'. "Come saprete ho perso del peso durante il 2008: la ragione e' stata un mistero sia per me sia per i medici. Poche settimane fa - scrive Jobs - ho deciso che per me sarebbe stata una priorita' andare alla la radice del problema e risolverlo. Fortunatamente, dopo alcuni test, i miei medici ritengono di aver individuato la causa in uno squilibrio ormonale che mi priva delle proteine necessarie per essere in salute".

La mossa di Jobs non e' affatto casuale. Oggi si e' aperta a San Francisco, nel nord della California, l'edizione 2009 della fiera MacWorld e per la prima volta Jobs ha deciso di non andarci, rilanciando le speculazioni sulla sua salute. Non solo: alla fine dell'anno scorso la Apple aveva annunciato che in futuro non partecipera' piu' alla kermesse del Moscone Center, dato che preferisce sfruttare altri canali per comunicare con i suoi milioni di clienti nel mondo. Jobs era stato vittima di un cancro al pancreas nel 2004, ed era riuscito a guarire. La sua magrezza di questi ultimi mesi aveva pero' innescato una serie di speculazioni, tra cui quello di un ritorno del tumore, questa volta incurabile.

Il numero uno della Apple era gia' uscito allo scoperto una prima volta in autunno, quando aveva chiamato per telefono un giornalista del New York Times, per spiegargli le sue condizioni (ma in cambio del suo silenzio). Nell'articolo dedicato a Jobs, il Nyt aveva sostenuto di essere al corrente della malattia del Ceo, garantendo ai lettori che non si trattava di un cancro.

Jobs rappresenta sia la forza sia la debolezza di un gruppo la Apple, diventata ricca con l'iPod, che rappresenta oltre il 70% dei piccoli lettori musicali, e l'iPhone, considerato il piu' innovativo tra gli smartphone. Sul mercato dei pc, la casa di Cupertino resta marginale, con l'eccezione del mercato dei laptop, dove la Apple e' in terza posizione.

Secondo il Wall Street Journal la decisione di Jobs non segnera' la fine delle voci e dei pettegolezzi. Sono almeno cinque le ragioni che lo fanno pensare: dalla segretezza da sempre esistita intorno alla Apple, al culto della personalita' del suo numero uno che tutti identificano con la casa della mela morsicata. E poi: dalla mancanza di un piano per la successione di Jobs, alla salute stessa del Ceo, visto che i dubbi esisteranno sempre. Passando, infine, per l'appeal che la societa' di Cupertino ha - e continuera' ad avere - sulla stampa mondiale, che segue la Apple quasi minuto per minuto.







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