''RICREAZIONE'': QUANDO LA PRESIDE DIVENTO' BUTT....
Data: Giovedì, 07 maggio 2009 ore 07:44:50 CEST
Argomento: Opinioni


Chi vive quotidianamente la scuola, quella delle spiegazioni, delle interrogazioni e della disciplina sempre difficile da tenere? Ma naturalmente gli insegnanti, quelli che vanno in classe e che hanno a che fare con i ragazzi difficili e difficilissimi.
E che qualche volta chiedono aiuto agli altri, in particolare ai dirigenti scolastici, che con la naturale autorità derivata dal loro ruolo, dovrebbero dirimere le questioni, appianare gli attriti e sollecitare magari l’immediata convocazione di un consiglio di classe per punire gli atti di maleducazione e di sopruso degli alunni.
Diciamo dovrebbero. Perché molto spesso, invece, il dirigente vede, nella nota disciplinare o nella richiesta di intervento, una rogna. Già una rogna, un impiccio…da lasciar sbrigare al docente. La classe è sua, gli alunni sono suoi, a fare lezione c’è lui, ma perché mai si rivolge al preside? Non riesce, da solo, a badare ai ragazzi? La colpa è sua, solo sua. Peggio per voi, la prossima volta invece di fare gli insegnanti, scegliete un mestiere dove ci vuole meno carattere. Puah. Animelle da nulla, vi fate insultare da ragazzini in erba…
Fino a quando, talvolta, non capitano fatti strani. Cioè fino a quando l’insulto non cambia direzione. Un giorno una preside, famosa per il suo lassismo e la sua noncuranza, in caso di episodi di indisciplina, e una solenne frase di solito rivolta ai docenti: “Se non sapete tenere la disciplina, peggio per voi. Ecco perché i ragazzi vi insultano.”, ebbene un giorno tale preside si vede arrivare  un’alunna di quella, come dire, ruspante, inviata da un docente ormai sfinito: ne ha combinata una delle sue. La preside la fa entrare, la fa accomodare, ma l’alunna sbuffa, è fuori di sé, impreca contro tutto e tutti. Stai un po’ zitta? Macchè. Non ne sente. E’ furibonda. Stai un po’ zitta? – continua la preside, facendo la voce grossa, forte della sua forte autorità. Macchè. La ragazza continua i suoi strepiti. Poi, stanca delle continue sollecitazioni della dirigente, la fissa nauseata ed esclama: “Ma ‘cchi voi, gran butt….?”.
Cosaaaa? A me? Proprio a me? Allarmi, allarmi! Chiamate i carabinieri! Qui ne va della mia reputazione. Chiamate i carabinieri. Ah, la reputazione. E quella degli insegnanti? Beh, quella non conta poi così tanto…

SILVANA LA PORTA






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