VERGOGNOSO: IL MINISTERO METTE IN MOTO LA MACCHINA DEI TAGLI
Data: Mercoledì, 06 maggio 2009 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


Parte la macchina dei tagli, indifferente alle giuste proteste
GOLPE BUROCRATICO

 


 Inaccettabile violazione dell’ordinamento giuridico dello Stato. Qualcuno ha visto una Gazzetta Ufficiale ? La Gilda pronta a sostenere coloro che, danneggiati, intenderanno ricorrere al TAR.
di Rino Di Meglio
 
 
 
 

Il Ministero dell’Istruzione ha messo in questi giorni in moto la macchina dei tagli: indifferente rispetto alle proteste,  agli appelli e alle  preghiere, democraticamente espressi  da  una maggioranza vistosa di docenti ,  di famiglie,  di sindacati; cinghia di trasmissione di un Ministro dell’Economia che ha il solo obiettivo di ridurre la spesa, colpendo dove è più facile.

Il piano programmatico di accompagnamento alla legge finanziaria prevede, come è noto, la soppressione, in un triennio, di 87.341 posti di insegnante e 44.500 amministrativi. Ebbene, l’acconto per il prossimo anno scolastico riguarda ben 42.000 posti in meno, quasi la metà di tutta l’operazione.

In più, oltre alla discutibile indifferenza del Governo nei confronti di appelli, mai numerosi e motivati come in questo frangente, occorre rilevare che, nel momento nel quale ci si sta immergendo in un periodo di recessione economica generale, una politica di tagli pesanti, a parere di molti economisti, è estremamente pericolosa, perché contribuisce ad aggravare la situazione già negativa dell’economia nazionale.

La messa in pratica dei tagli si concretizza ora con la definizione degli organici, ovvero un Decreto Ministeriale che stabilisce numeri e criteri, ripartiti su base regionale, dalle Regioni si arriva alle Province ed infine alle singole scuole, nelle quali ultime  verranno poi individuate le vittime in carne ed ossa, nelle persone dei docenti di ruolo che verranno individuati quali “perdenti posto” e costretti a trasferirsi dalla propria scuola. La catena andrà avanti nel tempo e nello spazio, sino a trovare ulteriori vittime nei “precari annuali” che perderanno la nomina “sino al termine dell’anno scolastico”, i più fortunati scenderanno semplicemente nel girone inferiore, trasformandosi in “temporanei”, i precedenti temporanei, diventeranno semplici “aspiranti”, praticamente disoccupati.

Le norme sugli organici avranno quindi effetti su interessi e diritti di  persone fisiche,  che non saranno affatto secondari.

 Incredibile ma vero, tutto questo sconquasso  si sta svolgendo in base ad atti normativi non ancora perfezionati quindi giuridicamente inesistenti:  dei veri e propri fantasmi giuridici si materializzano  per procurare danni e molto male agli esseri umani.

 Andiamo nei particolari: la Finanziaria doveva tradursi in regolamenti, ovvero DPR (Decreto del Presidente della Repubblica), che, al termine dell’iter, dovevano essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Ad oggi non è stato pubblicato nulla.

Dalla nascita delle prime costituzioni, abbiamo tutti imparato che una legge è efficace, ovvero esiste, dopo 15 giorni dalla sua pubblicazione. In caso contrario la legge non esiste.

Anche i Decreti Ministeriali devono essere registrati, assumono un numero ed una data e poi devono essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.

Il Ministro ha trasmesso uno “schema di decreto”,  un atto cioè giuridicamente inesistente  e quindi insanabilmente viziato. Chi non ci crede controlli personalmente!

In pratica, chiunque vedrà lesi i propri interessi,  che in linguaggio legale si definiscono “interessi legittimi”, potrà rivolgersi al TAR per ottenere giustizia. Ricordiamo, infatti, che il ricorso al TAR è previsto solo in caso di interessi  legittimi lesi,  e dunque  i  Sindacati non possono produrre questi ricorsi. Tuttavia, la Gilda sosterrà i colleghi che, danneggiati da queste misure, intendano ricorrere al Tribunale amministrativo regionale. 

In maniera non molto  difforme, il ministero si è comportato con il Decreto Ministeriale relativo alle “graduatorie ad esaurimento”  dalle quali dovrebbero scaturire le liste di coloro che potrebbero entrare in ruolo.  Infatti, si tratta di un provvedimento discutibile nel merito, sotto molti aspetti, che  è stato reso operativo in barba a precedenti condanne dei TAR e dello stesso Consiglio di Stato. E’ vero che si trattava di sospensive, ma uno dei requisiti di queste pronunce dell’Autorità giudiziaria è il “fumus boni juris” cioè un’ evidenza immediata del buon diritto.

Viene da chiedersi se tutto ciò avvenga per ignoranza, o se invece non vi sia retrostante una chiara volontà di far saltare il sistema per attribuire alla fine un potere maggiore alla burocrazia che renda inutili i passaggi e le garanzie previste dal sistema.

Una considerazione amara e finale: il vertice di un ministero, che dovrebbe avere come missione fondamentale la trasmissione dei concetti di rispetto della Costituzione e legalità, sembra operare in modo non rispettoso delle procedure e dell’ordinamento giuridico vigente.

 

 

(Da Professione Docente – maggio 2009)






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