Padre furioso picchia il prof con una chiave inglese
Data: Lunedì, 04 maggio 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Il figlio di 11 anni, con molti problemi di disciplina, era stato preso per un orecchio dal supplente. Il genitore aveva già denunciato la preside e un'insegnante. Il docente aggredito ne avrà per 8 giorni

Bologna. Ha aspettato che arrivasse a scuola l’insegnante del figlio, è sceso dalla macchina e l’ha colpito ripetutamente con una chiave inglese. Il tutto davanti ad alcuni professori e diversi alunni. E’ accaduto ieri mattina, poco dopo le 8, in una scuola media della città. Sul brutto episodio ora indagano i carabinieri, dopo che la vittima dell’aggressione ha sporto denuncia. Per ricostruire la vicenda, i militari stanno sentendo tutte le parti in causa, compreso ovviamente il padre manesco, indagato (come atto dovuto vista la denuncia) per il reato di lesioni. L’aggressione di ieri è infatti solo l’ultimo tassello di una storia ben più articolata, su cui è ovviamente informata la preside della scuola.

TUTTO nasce dal comportamento non proprio da alunno modello del figlio dell’indagato.
Si tratta di un ragazzino di 11 anni che frequenta la seconda. Fin dall’anno scorso, il suo atteggiamento in classe è descritto dagli insegnanti come disastroso. Strafottente con prof e compagni, disattento durante le lezioni, tanto da creare spesso disturbo a tutti. Per questo viene ripreso quasi quotidianamente, ma lui non cambia atteggiamento. La preside l’ammonisce: «O righi dritto o non vai in gita di fine anno». Lui continua come se nulla fosse e la preside mette in atto la minaccia. A maggio i compagni vanno in gita senza il ragazzino. Quando il padre, bolognese, di professione impiegato, viene a saperlo, non rimprovera il figlio. Tutt’altro. Chiama l’avvocato e, alla ripresa del nuovo anno scolastico (lo scorso autunno), denuncia la preside, che finisce sotto inchiesta e viene anche sentita dalle forze dell’ordine.

SECONDA puntata: due mesi fa il turbolento alunno colpisce con un pugno alla schiena una compagna di classe, dopo una lite scoppiata per motivi banali. Viene chiamata l’ambulanza a scuola, la ragazzina subisce i postumi della botta per i giorni a seguire. Dopo un incontro fra i genitori, si decide di non sporgere denuncia.
Terza puntata: un mese fa la professoressa di tecnica sta facendo lezione e il discolo disturba. Si alza dal posto, passeggia per la classe, non ubbidisce ai richiami. La prof lo manda fuori dall’aula, lo mette seduto su una sedia in corridoio, tenendo la porta aperta per controllarlo. Appena il padre viene informato, scatta una nuova denuncia, stavolta contro la prof di tecnica, che finisce pure lei sotto inchiesta.

E COSI’, in questo clima, arriviamo all’ultimo episodio. Martedì arriva a scuola il supplente di italiano. E’ un giovane laureato al suo primo giorno di supplenza in quella scuola. Nessuno lo mette in guardia dal ragazzino ‘terribile’ che si ritroverà in classe. Comincia la lezione e, puntualmente, il piccolo bullo si mette in mostra: fa domande volutamente provocatorie, cammina per la classe. Il supplente reagisce in modo duro. "Io non sono una femminuccia — urla —, non mi rompere i c...". Poi prende per l’orecchio l’alunno, lo trascinandolo al suo posto. A quel punto il ragazzino si calma e se ne sta buono buono fino al termine delle lezioni. Quando va a casa, racconta tutto al padre.

LA MATTINA dopo, cioè ieri, il genitore porta il figlio a scuola in macchina e attende l’arrivo del supplente. Quando il giovane insegnante arriva, scende dall’auto e l’affronta nel cortile della scuola. In mano ha una chiave inglese, o forse un spranga. Cala l’oggetto metallico ripetutamente sul supplente, che tenta disperatamente di proteggersi con le braccia. Viene colpito più volte al braccio. Diverse persone assistono alla scena, fra insegnanti e alunni. Arriva anche la vicepreside. Il bidello chiama il 118 e i carabinieri. All’arrivo dell’ambulanza e della gazzella dei militari, il genitore si è già allontanato dalla scuola. L’insegnante viene portato all’ospedale e medicato. Ne avrà per otto giorni. Poi viene portato in caserma dove sporge regolare denuncia. Tutta la scuola, intanto, resta sgomenta. Fra le aule e nei corridoi si respira un clima di grande tensione. Ieri non si è svolto l’intervallo e tutti hanno avuto la consegna del silenzio.

di Matteo Alvisi e Gilberto Dondi

da www.scuolaviolenta..blogspot.com







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-15386.html