Sono di 4505 unità in totale i «tagli» prossimi venturi
nelle scuole siciliane. Da un quadro riassuntivo
dei tagli nei vari ordini di scuola risulta infatti
che in Sicilia, nell’anno scolastico 2009-2010, i
posti in meno saranno 4505, così distribuiti:
scuola primaria 1549, scuola secondaria di primo
grado 1501, scuola media superiore 1455. Non risultano
tagli, invece, per quanto riguarda la scuola
dell’infanzia.
Da parte sua, il direttore dell’ufficio
scolastico regionale ha accantonato
170 posti, di cui 57 nella scuola
primaria, 47, nell’ex scuola media;
66, nella media superiori. Questi posti
saranno assegnati da Di Stefano
agli uffici scolastici provinciali tenendo
conto di particolari necessità.
A Catania, per esempio, il direttore
ha assegnato per l’ex scuola elementare
ulteriori 13 posti, che saranno
prioritariamente ripartiti per
ampliare il tempo pieno.
Il numero maggiore di tagli si ha nella provincia
di Palermo (1106), segue Catania (952): minori
tagli nella provincia di Enna (180) e Ragusa
(274), ovviamente: si tratta infatti di province che
hanno una popolazione scolastica inferiore alle
altre province siciliane.
Il direttore Di Stefano giovedì 30 convocherà le
organizzazioni sindacali della scuola per definire
gli organici di diritto nelle scuole secondarie di
primo e di secondo grado. E’ superfluo stare a rilevare
che detti tagli creeranno notevoli difficoltà
nell’organizzazione didattica e quindi, nel
settore formativo.
Ovviamente, saranno molti gli insegnanti precari
che rimarranno senza posto di lavoro considerato
che, per esempio, a Catania, dalle 98 richieste
di classi a tempo pieno, in totale ne sono
state concesse 63. Altrettante istanze
vi saranno per classi a tempo prolungato
nella scuola secondaria di
primo grado ma per il direttore dell’Ufficio
scolastico regionale il margine
di disponibilità è limitato, infatti
come si è detto gli accantonamenti
riguardano soltanto 47 posti, per il
primo grado e 66 per la Media superiore,
da distribuire ai vari ex provveditorati
agli studi siciliani.
Purtroppo, la Sicilia per quanto
concerne classi a tempo pieno e prolungato
si trova negli ultimi posti a livello nazionale
(48 per cento di classi in Lombardia, solo il 3
per cento in Sicilia). Onde evitare il licenziamento
in tronco dei precari, è necessario dunque un
intervento dei politici affinché vengano assegnati
da Roma più posti, considerato anche l’alto
tasso di disoccupati di laureati e diplomati nella
nostra regione.
MARIO CASTRO (da
www.lasicilia.it)
IL QUADRO DEI TAGLI |
Informativa regionale del 9 aprile 2009 |
PROVINCIA |
TAGLIO Primaria |
TAGLIO 1° Grado |
TAGLIO 2° Grado |
TAGLIO TOTALE |
AGRIGENTO |
143 |
135 |
136 |
414 |
CALTANISSETTA |
89 |
86 |
88 |
263 |
CATANIA |
331 |
325 |
296 |
952 |
ENNA |
63 |
64 |
53 |
180 |
MESSINA |
209 |
183 |
177 |
569 |
PALERMO |
373 |
385 |
348 |
1.106 |
RAGUSA |
91 |
89 |
94 |
274 |
SIRACUSA |
112 |
105 |
132 |
349 |
TRAPANI |
138 |
129 |
131 |
398 |
TOTALE |
1.549 |
1.501 |
1.455 |
4.505 |
ACCANTONAMENTI |
57 |
47 |
66 |
170 |
Questo il quadro completo dei tagli nelle scuole siciliane così come è stato reso
noto dall’Ufficio scolastico regionale. Come si vede Catania, assieme al
capoluogo di regione, è stata la provincia dove si registrano più tagli. In
particolare i posti in meno saranno 331 nella scuola primaria, 325 nella
secondaria di primo grado, 296 nella secondaria di secondo grado. Qualche
speranza per la scuola primaria, a causa della richiesta di tempo prolungato che
però troverà accoglienza soltanto in parte.
(da
www.lasicilia.it)