Concorso a ispettore: la storia dell’elenco smarrito.
Rinviare, rinviare, sospendere tutto, prima a maggio, ci vuole ancora tempo, ora tutto a settembre; non si trova più il primo elenco, quello dei vincitori lottizzati, smarrito, file cancellato, bruciato, incenerito, ceneri sparse al vento dalla colonna Traiana; nessuna copia cartacea, tutto svanito nel nulla, in un buco nero.
Un fitto elenco di nomi e cognomi, con a fianco scritto: posto riservato per, dedicato a, omaggio a, per grazia ricevuta il, per il favore da ricevere, e altre mille motivazioni.
Un elenco in rigoroso ordine alfabetico e di punteggio; costruito con fatica, mediazioni, compromessi, consultando ogni minuto il manuale Cencelli, con un gioco di percentuali, di amanti, di fedelissimi, di voti, di favori, di sottrazioni e di addizioni, insomma un lungo lavoro di cesello: questa a te, quello a me, questo pure a me, questi a noi, quelli a loro, una capillare individuazione di teste di legno, di yesman, di teste di c… stagionate, di leccac... di lungo corso; il fior fiore della repubblica scolastica insomma.
Ora bisogna rincominciare, c’è tempo, a settembre l’elenco dovrà essere ricompilato, bisogna assolutamente ritrovare quel funzionario del Ministero che l’aveva imparato a memoria, e che in uno scatto di dignità, anche loro hanno di queste debolezze, lo aveva divorato, ingoiato. Ma è scomparso, dissolto nel nulla come il ragionier Patò di Camilleri, come Mattia Pascal di Pirandello; sulle sue tracce sono stati sguinzagliati i cani fedeli ai padroni, ma la ricerca si rivela ardua e vana.
In molti ora credono che bisogna iniziare il giro di valzer, con le telefonate, con gli incontri, con patti, con gli scambi, tra lo svolazzare di lingue sempre umide e l’abbassar servile di teste dal sì in ogni circostanza, con giuramenti di fedeltà nei secoli dei secoli..
Se si arriverà a rimettere insieme questo piccolo giallo dell’elenco smarrito /mangiato/ digerito/ defecato bene, altrimenti un nuovo rinvio, il terzo.
Diabolico Angelico.