Il Pd presenta la 'petizione popolare per la scuola'
Data: Domenica, 26 aprile 2009 ore 02:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Ieri il Partito Democratico ha presentato a Firenze la "Petizione popolare del Pd per la scuola", con la quale la formazione politica guidata da Dario Franceschini vuole dare sostegno alla mozione parlamentare che il partito avanzerà a maggio, sia alla Camera che al Senato.

La petizione (si veda anche il nostro precedente articolo del 2 aprile) chiede di "soddisfare tutte le richieste delle famiglie sul tempo scuola garantendo la qualità formativa attuale; bloccare l'espulsione di 87.341 docenti e 44.500 ATA precari, a partire da quest'anno scolastico; assegnare risorse adeguate alle scuole, per il loro funzionamento e l'offerta formativa; attuare un piano straordinario nazionale per la messa a norma per la sicurezza degli edifici scolastici; evitare la chiusura delle piccole scuole, laddove costituiscono presidio pubblico insostituibile per l'educazione dei bambini e per la comunità".

Per risolvere queste emergenze il Pd chiede "l'immediata cancellazione dei tagli di 8 miliardi di euro e di 132.000 lavoratori della scuola attuati dal Governo Berlusconi" e avanza le sue proposte: "finanziare, d'intesa con le Regioni e gli enti locali, un piano nazionale straordinario per assicurare borse di studio, libri gratuiti per i dieci anni dell'obbligo, mense e trasporti; per garantire il successo scolastico dei bambini disabili e svantaggiati e la piena integrazione dei bambini immigrati".

A presentare le proposte sono stati il responsabile nazionale del dipartimento educazione del Pd Giuseppe Fioroni, insieme al segretario e alla vicesegretaria del Pd regionale Andrea Manciulli e Caterina Bini e all'assessore regionale all'istruzione della Toscana Gianfranco Simoncini. In particolare, l'ex ministro Fioroni ha affermato che con la riforma della scuola in corso "è scomparsa la parola 'diritto allo studio'. Il governo ritiene la scuola un luogo in cui la selezione avviene per censo, non più per merito". Per il responsabile educazione del Pd, "proprio in un momento in cui le famiglie si impoveriscono le tasse universitarie triplicano, il mancato rifinanziamento dei corsi di recupero mette gli studenti nelle condizioni di dover tornare a fare le ripetizioni private, aumenta il costo dei libri di testo. Ormai - ha concluso l'ex ministro - la famiglia non sceglie più la scuola che vuole per i figli, ma la scuola che può permettersi".

da tuttoscuola.com

 







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-15280.html