Netbook, un'occasione persa per Linux
Data: Marted́, 21 aprile 2009 ore 11:26:03 CEST
Argomento: Rassegna stampa


In un mercato tempestato dalla crisi economica, i netbook hanno rappresentato un vero toccasana per l'industria informatica. Lanciati da Asus, essi si sono rivelati da subito un prodotto vincente per il poco consumo, lo scarso ingombro e soprattutto per la loro economicità, fornendo al contempo le funzioni essenziali senza fronzoli; a molti questo è risultato sufficiente. Un articolo su IT PRO illustra le dinamiche che hanno portato due "eterni sfidanti" nel campo dei sistemi operativi a fronteggiarsi anche in questo ambito.


Inizialmente, l'esigenza di vendere tali prodotti a un prezzo poco elevato ha portato i rivenditori ad equipaggiarli con un sistema Linux, per l'assenza dei noti costi di licenza; si è pensato alla grande occasione per questo sistema operativo, dato che la sua presenza al di fuori del mercato server è sempre stata piuttosto limitata.


Purtroppo, anche in questo settore ci si è trovati davanti ai soliti problemi, che affliggono il passaggio a Linux; innanzitutto, la percezione che per passare ad esso, sia necessario per forza possedere una certo livello di abilità tecnica, mentre Windows in fin dei conti si mantiene nei limiti di una ben conosciuta interfaccia grafica. Capita che anche su Ubuntu, considerata la più amichevole tra le distribuzioni, sia necessario andare in cerca della linea di comando; già questo basta a far tornare un utente comune tra le braccia di Microsoft.


Queste difficoltà, insieme al dominio di Windows, costituiscono sempre una difficile sfida per il famoso sistema libero. Lo stesso punto di forza della presenza di svariate distribuzioni, finisce per ritorcersi contro, mandando facilmente nel panico i novizi. Nonostante ciò, il mercato dei netbook avrebbe dovuto essere lo stesso un punto di svolta: una maggioranza di essi era equipaggiata con sistema Linux e garantiva l'assistenza tecnica, mentre intanto Microsoft si trovava alle prese con i problemi di Vista e in netto ritardo nell'inserirsi in questo settore.


Ma i consumatori hanno avuto riguardi a buttarsi sulla novità, con il risultato che, mentre nei primi sei mesi del 2008 meno del 10% dei netbook era venduto con XP, al febbraio scorso il 96% è stato acquistato con Windows preinstallato. Le percentuali vanno considerate con cautela, in quanto si riferiscono alla sola situazione americana e non considerano le vendite online, ma fanno comunque riflettere; di certo, Redmond ha ormai recuperato terreno, e risulta essere adesso in posizione di vantaggio. Linux sembra aver perso una grande occasione, anche per via del fatto che le industrie manifatturiere hanno mirato troppo poco a specializzare il proprio personale su questo sistema, ed a fornire adeguata documentazione a supporto di esso.


Per Linux, un modo per vincere questa sfida e recuperare competitività, sarebbe scegliere una o due distribuzioni di punta da contrapporre al rivale, e al contempo trovare il modo di attirare maggiormente l'attenzione sul proprio sistema operativo. Ma data la natura stessa del movimento che sta dietro a Linux, si teme che questo non potrà mai avvenire.







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