TuttoscuolaNEWS n. 137
Data: Venerdì, 13 febbraio 2004 ore 09:18:55 CET Argomento: Comunicati
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N. 137, 9 febbraio 2004
SOMMARIO
1. Se il Prof diventa povero 2. I numeri della scuola che cambia da settembre 3. Nuovi proibizionismi/1: No ai bambini in corteo 4. Nuovi proibizionismi/2: No al velo islamico et similia
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.41/137:
- Precari, vil razza dannata - Standard formativi minimi/1: un impianto filiforme - Standard formativi minimi/2: un freno alle tendenze centrifughe delle Regioni - Dopo l'incontro con il ministro cambiano le relazioni sindacali? - RSU: lo spoglio conferma il successo della Cgil-scuola
E poi tutte le scadenze aggiornate della scuola nella rubrica TuttoscuolaMEMORANDUM
Per consultarle: http://www.tuttoscuola.com/focus ____________________________________________________________
1. Se il Prof diventa povero
Anche gli insegnanti rischiano di entrare nelle categorie al limite della poverta'? La fatidica soglia che da diversi mesi viene valicata da gruppi sociali sempre piu' numerosi, per i quali il potere d'acquisto degli stipendi non riesce piu' a contrastare l'incalzare del caro-vita, e' ormai prossima alle retribuzioni del personale della scuola e, anzi, e' gia' stata pericolosamente valicata da qualcuno di loro. Buon per la scuola che vi e' stato nel corso del 2003 il rinnovo del contratto che ha consentito un discreto recupero salariale rispetto al 2000, ma quell'incasso sembra lontano anni, anziche' mesi, annullato com'e' dalla corsa dei prezzi. Per un tasso ufficiale di inflazione che nell'ultimo triennio ha raggiunto il 7,8% (un tasso che molti ritengono al di sotto di quello reale), gli stipendi netti del personale scolastico di quanto sono cresciuti nel medesimo periodo, tra contratto e progressione di carriera? La risposta, a secondo delle anzianita' considerate, e' di segno opposto ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_137-1.doc ). Chi infatti oltre agli incrementi contrattuali ha aggiunto il passaggio di "gradone", ha cumulato due aumenti e tutto sommato riesce a contenere la perdita del potere di acquisto dello stipendio di cui godeva all'inizio del 2000. Chi invece e' rimasto all'interno del gradone (che ha una durata di sei-sette anni) si e' dovuto accontentare solamente degli aumenti contrattuali che ormai non tengono piu'. Se, per di piu', il confronto riguarda il personale Ata, quasi sempre il potere d'acquisto dello stipendio soccombe davanti all'inflazione. Si puo' stimare che circa il 50% del personale scolastico abbia perso l'intero potere d'acquisto e qualcosa di piu'. Una situazione drammatica, impensabile in quella che ambisce ad essere "la societa' della conoscenza". E francamente inaccettabile. Ma, se il rinnovo contrattuale per il biennio 2004-2005 non arriva presto e con consistenti benefici, le situazioni stipendiali critiche nella scuola sono destinate ad aumentare, portandosi dietro le contraddizioni e il paradosso di un paese che manca l'investimento piu' importante, quello sul capitale umano, perche' avra' reso quella del "formatore" di questo capitale una professione non appetibile e perdente. Un paese "che si da' la zappa sui piedi".
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2. I numeri della scuola che cambia da settembre
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 23 gennaio 2004, il primo decreto attuativo della riforma targata Casa delle liberta', e' ormai imminente. E anche la relativa circolare applicativa sta per essere emanata da viale Trastevere. Quasi meta' del sistema scolastico nazionale sara' coinvolto: cinque milioni di alunni, in cinquantamila sedi scolastiche, mentre quasi trecentomila docenti vestiranno i nuovi panni di "tutor". Il decreto riguardera' infatti tutte le scuole statali e paritarie del settore dell'infanzia, della ex-scuola elementare (ora denominata primaria) per tutte e cinque le classi, e per il primo anno di corso della ex-scuola media (ora secondaria di I grado). Vediamo piu' in dettaglio il perimetro di scuola che sara' toccato dalla riforma sin da settembre ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_137-2.doc ). Gli alunni (e le relative famiglie) coinvolti saranno poco meno di 5 milioni, di cui piu' di 2,7 milioni nella scuola primaria e poco meno di 1,6 milioni nella scuola dell'infanzia. I plessi scolastici e le scuole saranno piu' di 50 mila, di cui quasi la meta' del settore dell'infanzia. Dal numero delle classi di scuola primaria e di scuola secondaria di I grado si puo' ricavare anche il numero dei docenti tutor (uno per classe) per la cui funzione, innovativa ma ancora non chiara nei contorni, e' tuttora aperta la discussione. Saranno piu' di 148 mila i tutor nella scuola primaria e oltre 28 mila nella secondaria di I grado. Considerato che nella scuola dell'infanzia statale entrambi i docenti di ciascuna sezione sono considerati tutor, saranno quasi 83 mila gli incaricati della funzione tutoriale nelle scuole statali e circa 25 mila quelli delle scuole non statali. Tirando le somme, in tutte le scuole interessate dalla riforma saranno quindi complessivamente circa 284 mila i docenti incaricati della funzione tutoriale.
3. Nuovi proibizionismi/1: No ai bambini in corteo
Protestavano contro la riforma Moratti, e in favore del mantenimento del "tempo pieno", con palloncini, cartelli e bandierine. Per loro, i bambini di meno di 11 anni, era forse un gioco, comunque qualcosa di divertente, da fare oltretutto sulle spalle di papa' o sotto lo sguardo protettivo della mamma. Ma per i genitori era una cosa terribilmente seria, preparata da tempo, percepita come una tappa decisiva nella lunga marcia tesa a bloccare il primo decreto legislativo della riforma Moratti. E' probabilmente questo che ha dato fastidio ai parlamentari di Forza Italia che hanno presentato la proposta di legge volta a proibire la presenza di bambini di meno di 11 anni nelle manifestazioni di tipo politico. Per la verita' gli stessi presentatori della legge, e Simone Baldelli, coordinatore nazionale dei giovani di FI, si sono affrettati a precisare che si augurano che il problema venga risolto senza arrivare alla approvazione della legge. Bene, ce lo auguriamo anche noi, sia per congenita diffidenza verso le proibizioni, che comunque costituiscono una limitazione delle liberta' individuali, sia perche' non ci sembra che possa essere tolta ai genitori la responsabilita', che la stessa Costituzione affida loro, di promuovere l'educazione dei figli, soprattutto quando sono cosi' piccoli (da zero a 11 anni). E, in questa responsabilita' educativa, occorre attenzione e sensibilita' nel coinvolgimento dei figli e nel saper cogliere, con tanto buon senso e molto rispetto dei diritti della persona, il confine tra la partecipazione e l'"uso" dei figli. Di certo la questione, etica e non giuridica, non puo' essere definita con regolamenti o con leggi.
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LA SCUOLA ITALIANA 2004: MAPPA DEI PROFILI NORMATIVI
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4. Nuovi proibizionismi/2: No al velo islamico et similia
Sembra che il Parlamento francese, con qualche sfumatura da parte dell'opposizione di sinistra, si muova compatto verso l'approvazione entro febbraio della legge, voluta dal presidente Chirac, che vieta di indossare nelle scuole pubbliche il velo islamico, la kippa ebraica, croci cristiane di grandi dimensioni (chissa' chi prendera' le misure.), e a quanto pare anche il turbante caro ai sikh. Insomma, verranno proibiti abiti e simboli che richiamino con troppa evidenza l'appartenenza etnico-religiosa degli studenti. I sondaggi dicono che la misura ha il consenso del 65-70% della popolazione. Ma una minoranza consistente, assai forte tra gli intellettuali e gli insegnanti, pensa che in questo caso il principio di laicita', del quale i francesi vanno fieri, tanto da dedicarvi studi approfonditi e cattedre universitarie, finisca per trovare una applicazione troppo rigida e formalistica, e temono che la linea proibizionistica possa spingere molti allievi ad abbandonare le scuole pubbliche per quelle private musulmane (che per ora non Csi sono, ma potrebbero nascere e disporre di finanziamenti), o facenti capo ad altre fedi, compresa quella cattolica, che ammette la frequenza delle allieve velate. Pare che anche l'emergente ministro dell'interno Sarkozy la pensi cosi', ma che non se la sia sentita di sfidare Chirac su un terreno che vede comunque la maggioranza dei francesi condividere la linea proibizionista del Presidente. I dubbi pero' sono forti, soprattutto tra gli insegnanti, e non solo per il pericolo di vedere diminuire la popolazione scolastica e le cattedre, ma proprio per la convinzione che solo la tolleranza e il dialogo tra portatori di tradizioni e modelli culturali diversi possono bloccare il cosiddetto "comunitarismo", cioe' la tendenza dei giovani immigrati ad aggregarsi in gruppi etnico-religiosi omogenei, fuori di quelle istituzioni, come la scuola pubblica, che in nome della laicita' reprimono la loro identita', che si esprime anche attraverso i simboli. Il numero di gennaio di "Le Monde de l'Education" (www.lemonde.fr/mde) dedica al tema un ampio dossier, che mette in luce l'isolamento della Francia ("mostrata a dito" dal resto del mondo), e il rischio che la nuova legge metta in difficolta' i musulmani moderati, favorendo gli integralisti.
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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.41/137:
Precari, vil razza dannata
"I poli uniti spingono l'esercito dei precari". Con un articolo in prima pagina del Corriere della Sera, (.) (si parla di: Panebianco, sissini, lobbies. Per leggerlo: http://www.tuttoscuola.com/focus )
Standard formativi minimi/1: un impianto filiforme
Gli standard formativi minimi dovrebbero costituire il punto di riferimento per la progettazione dei percorsi triennali (.) (si parla di Conferenza Stato-Regioni, competenze, crediti. Per leggerlo: http://www.tuttoscuola.com/focus )
Standard formativi minimi/2: un freno alle tendenze centrifughe delle Regioni
Gli standard minimi anticipano, in via sperimentale, l'impianto organico che dovra' essere approntato per la messa a riforma dell'area dell'istruzione e formazione professionale. (.) (si parla di: ECDL, sistema di istruzione e formazione professionale. Per leggerlo: http://www.tuttoscuola.com/focus )
Dopo l'incontro con il ministro cambiano le relazioni sindacali?
Alcuni impegni concreti, di metodo piu' che di merito, sono stati conseguiti dall'incontro tra il ministro Moratti e i sindacati: gli atti di Governo relativi alla (.) (si parla di: Cgil, circolare. Per leggerlo: http://www.tuttoscuola.com/focus )
RSU: lo spoglio conferma il successo della Cgil-scuola
Affluiscono finalmente all'Aran i dati sulle elezioni dello scorso dicembre per le RSU, dopo un energico sollecito (.) (si parla di: Cisl. Uil, Snals, Gilda, Anp. Per leggerlo: http://www.tuttoscuola.com/focus )
E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:
- attivita' residenziale estiva dell'ENAM - scadenze amministrative relative al mese di febbraio - iscrizione per anticipi dell'infanzia - proroga domande assistenti di lingua italiana all'estero - Domande restituzione ruoli di provenienza - Domande mobilita' e passaggio personale della scuola. - Richiesta assistenti lingua straniera - Sciopero Unicobas
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