IL NUOVO PROVVEDIMENTO SUGLI ORGANICI
Data: Lunedì, 20 aprile 2009 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Associazioni


Il nuovo provvedimento sugli organici

di Antimo Di Geronimo*

Il prossimo anno scolastico inizierà con 42.100 docenti in meno. Lo prevede una bozza di decreto trasmesso dal Ministero dell’istruzione agli uffici periferici, con una circolare che porta la data del 2 febbraio scorso. Il provvedimento non ha ancora terminato il suo iter di approvazione, ma l’amministrazione centrale ha deciso di anticiparne gli effetti per garantire l’ordinato avvio dell’anno scolastico, che in caso contrario ne risulterebbe compromesso. Si tratta dei tagli previsti dall’articolo 64 della legge 133/2008, che il Ministero ha suddiviso regione per regione, dettando anche le disposizioni di attuazione alle quali dovranno attenersi gli uffici periferici.

Al via la mobilità dei soprannumerari

Nei prossimi giorni, dunque, i direttori regionali predisporranno la suddivisione dei tagli provincia per provincia. Dopo di che gli uffici scolastici provinciali dovranno provvedere a compilare gli organici scuola per scuola. A quel punto, i docenti che risulteranno soprannumerari saranno invitati a presentare le domande di trasferimento, per le quali beneficeranno di una riapertura dei termini. Nel caso in cui gli interessati non dovessero essere soddisfatti in alcuna delle preferenze espresse tramite la domanda, l’amministrazione procederà al trasferimento d’ufficio nella sede più vicina a quella dove il docente era precedentemente titolare.

I tagli regione per regione

A guidare la classifica delle cattedre tagliate è la Campania, che perderà 6.180 cattedre; seguono la Sicilia, con 5.512 cattedre in meno, e la Lombardia, che perderà 4.874 posti di lavoro. La Puglia sarà interessata da un taglio di 3.999 cattedre, il Lazio ne perderà 3.211 e il Veneto 2.809. La Calabria subirà una riduzione d’organico di 2.699 cattedre, seguita a ruota dal Piemonte che dovrà dire addio a 2.510 cattedre. La Sardegna perderà, invece, 1.826 cattedre, la Toscana 1.719 e l’Emilia Romagna 1.637. A chiudere la classifica degli “over 1000”, l’Abruzzo, che subirà un decremento di organico dell’ordine di 1.108 cattedre. Le Marche perderanno 927 cattedre, la Liguria 791 e la Basilicata 727. Infine, nel Friuli Venezia Giulia saranno cancellate 641 cattedre, l’Umbria perderà 571 posti e il Molise 362 .

Addio alle copresenze

I tagli saranno concentrati soprattutto nella scuola primaria e nella secondaria di I grado, che già dal 1° settembre saranno riorganizzate secondo il nuovo ordinamento. Ciò vuol dire che nelle elementari saranno eliminate le copresenze e i moduli andranno definitivamente in soffitta, mentre nelle scuole medie vi sarà una riduzione generalizzata delle ore di lezione.

Classi più affollate

Ad aggravare il bilancio delle perdite contribuirà anche l’aumento dei limiti minimi e massimi di alunni per classe. Nella scuola dell’infanzia il minimo passerà da 15 a 18 alunni, mentre il massimo sarà aumentato fino a 29; nella scuola primaria il minimo salirà da 10 a 15 alunni e il massimo si attesterà sui 30 alunni; nella media il minimo attuale di 15 alunni salirà a 18 e il massimo sarà elevato da 29 a 30. Infine, nelle superiori, il numero minimo per costituire una classe, attualmente fissato in 20 alunni, sarà innalzato a 27 mentre il massimo salirà da 29 a 30. Fermo restando, però, che tutti i limiti potranno essere elevati, se del caso, di un ulteriore 10%. Se in una classe sarà presente un alunno disabile il limite massimo scenderà a 20, ma bisognerà compensare questa diminuzione aumentando il numero degli alunni nella altre classi. In buona sostanza, dunque, per costituire una classe, dal prossimo anno ci vorranno più alunni e ci vorranno anche più classi per costituire una cattedra. Anche se nelle scuole superiori non sono previsti tagli dovuti alla introduzione del nuovo ordinamento, perché l’entrata in vigore della riforma è stata rimandata di un anno.

Niente più ore a disposizione

Resta il fatto, però, che il riempimento a 18 ore di tutte le cattedre delle secondarie contribuirà, anche nelle superiori, a far aumentare il numero delle classi affidate a ogni docente. E sarà effettuato anche a costo di mandare in esubero i docenti titolari. Ciò vuol dire che saranno azzerate le cosiddette ore a disposizione, che vengono utilizzate per le sostituzioni dei docenti assenti e vi sarà un aumento dei docenti soprannumerari da trasferire d’ufficio. Quest’anno, infatti, è stata abrogata la clausola di salvaguardia che vietava il riempimento delle cattedre a 18 ore qualora questa operazione determinasse l’insorgenza di situazioni di soprannumerarietà. E quindi il rischio di incorrere in un trasferimento d’ufficio è più probabile rispetto al passato.

*Dirigente sindacale, collabora con quotidiani giuridici, riviste specializzate ed enciclopedie con commenti sulla giurisprudenza e la normativa scolastica.







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