A QUANDO I DOCUMENTI CHE UFFICIALIZZANO I TAGLI DOCENTI E ATA?
Data: Domenica, 19 aprile 2009 ore 08:37:30 CEST
Argomento: Opinioni


Il giallo dei regolamenti
 di un ministro pasticcione

 ScuolaOggi 18.4.2009
Maria Coscia e Manuela Ghizzoni del gruppo PD della VII Commissione della Camera per contestare i tagli in atto nella scuola italiana. "Il 27 febbraio 2009 - sottolinenano le parlamentari - il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva " due Regolamenti riguardanti rispettivamente la Revisione della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione e le Norme per la riorganizzazione della rete scolastica. Entrambi i regolamenti sono attuativi dell’articolo 64 del decreto legge 112, la cosiddetta manovra d’estate di Tremonti, che ha previsto ben 7,8 miliardi di tagli in tre anni per il sistema d’istruzione pubblica.
A tutto oggi, quindi a più di un mese di distanza, i due decreti non sono ancora apparsi sulla Gazzetta Ufficiale. Ne consegue che risultano privi di qualsiasi legittimità giuridica, poiché si riferiscono ad atti normativi non ancora ufficialmente entrati in vigore, sia il recente decreto di Gelmini e Tremonti per la determinazione degli organici, inviato alle scuole con la Circolare n. 38 del 2 aprile, sia le successive disposizioni inviate dagli Uffici scolastici regionali a quelli provinciali e da questi alle scuole.
Del resto, la predisposizione dell’attuale governo di combinare “pasticci normativi” in questo ambito è conclamata. Infatti, ancora non è stato spiegato che fine abbia fatto la versione definitiva del famigerato Piano programmatico, già previsto dal decreto legge 112 che indica – attraverso uno o più regolamenti – come e dove risparmiare i 7,8 miliardi decisi da Tremonti nel luglio scorso. Ora, sarebbe utile alla certezza del diritto che tanto il Piano Programmatico quanto i due regolamenti fossero pubblicati urgentemente. Perché questa lunga attesa? Forse il Governo vuole procrastinare il più a lungo possibile la pubblicazione dei documenti che ufficializzano nero su bianco i numeri dei docenti e ATA che dal prossimo anno non lavoreranno più e che ingrosseranno le fila dei disoccupati? Comunque sia, il Governo deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte e trovare il coraggio per informare l’opinione pubblica di quanto sta accadendo.






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