'La città che vorrebbero gli acesi'
Data: Venerdì, 17 aprile 2009 ore 04:00:00 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Sintesi della relazione del prof. Salvatore Greco, Ordinario alla Facoltà di

Economia dell’Università di Catania, sui risultati del Questionario "La città che

vorrebbero gli acesi", proposto alla cittadinanza dal Centro di Formazione

all’Impegno Sociale e Politico della Diocesi di Acireale, diretto da Mario Di Prima,

e compilato da circa 700 cittadini acesi. I dati raccolti parlano da sè e raccontano

una città che per circa l’80% dà un giudizio insufficiente su tutto, dalla qualità

della vita al sistema di viabilità, dal servizio di raccolta dei rifiuti al verde pubblico,

dalle attività cuturali promosse dal comune al funzionamento dei servizi

comunali. Ciò che influisce di più sulla qualità della vita sono per più del 40%

degli intervistati i servizi efficienti. Ancora una percentuale maggiore del 40%

ritiene che il comune dovrebbe investire prioritariamente su viabilità, pulizia della

città e turismo. Più del 60% degli intervistati dichiara che la vivibilità della città

dipende dall’efficienza dei servizi e più del 45% pensa che dipenda dalle opportunità

per i giovani. Ciò che rende invece la città meno vivibile è per più del 60%

degli intervistati il traffico. Per affrontare il problema del traffico più del 45% degli

intervistati vorrebbe potenziare i trasporti pubblici e più del 40% pensa alla creazione

di ampie zone di parcheggio fuori dal centro storico. Passando alla cultura,

quasi il 50% pensa si debbano creare gli spazi per i giovani mentre più del

40% pensa che sia necessario rafforzare le associazioni culturali e ricreative. Un

po’ a sorpresa, quasi il 45% degli intervistati pensa che per il futuro della città sia

determinante un miglioramento dei servizi sociali e sanitari. Seguono a ruota tra

le indicazioni emerse dal questionario, una gestione della cosa pubblica responsabile

e trasparente (quasi il 40%), una maggiore attenzione ai giovani (circa il

37%) e, appaiate, soluzioni per il traffico cittadino e sviluppo del turismo (poco

più del 35%). Inaspettatamente appare un po’ defilato lo sviluppo economico con

poco più del 30%. Relativamente alla qualità dei servizi pubblici, più del 50%

ritiene importante che sia aderente alle esigenze dei cittadini e poco meno del

40% pensa che debba avere dei costi adeguati al servizio erogato. Alla domanda

relativa ai servizi per i quali si sarebbe disposti a pagare tasse maggiori delle

attuali a patto di migliorarli, prevale di gran lunga la sanità che con il suo 40% di

risposte precede ampiamente strade e viabilità (25%) e il resto degli altri servizi

che sarebbe possibile migliorare dalla pulizia delle strade e del suolo pubblico,

che si attesta attorno al 22%, ai servizi sociali e alla vigilanza del territorio, indicati

da circa il 18% degli intervistati. Ultima risulta la cultura che fa la cenerentola

con circa il 12% di risposte. Per informarsi su ciò che accade in città si guardano

soprattuto le televisioni locali (più del 60%), ma si leggono anche i quotidiani

(40%), mentre risultano trascurate le conversazioni al bar, in casa, con

amici, colleghi, e così via (poco più del 20%). Solo marginalmente ci si informa

tramite internet (circa il 12%) o ancora peggio tramite la radio (poco più del 10%).

Per votare il Sindaco, si tiene conto soprattutto della qualità della persona (più

del 60%), abbastanza di meno del programma elettorale (circa il 45%), e risulta

scarsamente considerato il colore politico (meno del 20%). Questa sfiducia nei

confronti dei partici politici viene confermata dalle risposte alla domanda relativa

a chi debbano ascoltare prioritariamente le Amministrazioni locali: circa il 55%

degli intervistati ha risposto i singoli cittadini, più del 40% i comitati cittadini, poco

più del 20% le associazioni di volontariato, intorno al 15%ƒn le associazioni di categoria,

10% i sindacati e ultimi i partiti politici con meno del 5%. Questa voglia di

partecipare in prima persona, saltando la mediazione dei partiti e dei sindacati,

trova riscontro anche nelle risposte all’ultima domanda del questionario: quale

strumento, tra quelli sotto indicati, garantisce che i cittadini partecipino alle scelte

di un ente locale?A questa domanda, il 40% risponde incontri periodici tra

Amministrazione e cittadini e il 35% verifiche periodiche dell’opinione dei cittadini.

Al di là dell’aspetto meramente statistico, la possibilità di indicare risposte

diverse da quelle prefissate del questionario e di suggerire ulteriori osservazioni

e proposte personali, hanno permesso di raccogliere parecchi spunti, alcune

volte critici, ma molto spesso propositivi, che si ritiene possano essere fruttuosamente

presi in considerazione dalle amministrazioni cittadine presenti e future.

L’iniziativa del questionario in generale è stata accettata con entusiasmo e in

diversi questionari si suggeriva tra le proposte personali di ripetere l’iniziativa.







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-15168.html