Acireale: incontro con Piero Isgrò
Data: Sabato, 11 aprile 2009 ore 02:00:00 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Altro appuntamento alla "Zelantea", in una sala al solito affollata e attenta, con la

presentazione dell’ultima fatica di Piero Isgrò "Il vulcano spento" (ed. SBC). La serata

è stata aperta dal Presidente dell’Accademia Dott. Giuseppe Contarino, compito

e misurato padrone di casa, che ha presentato l’autore, sottolineandone la ricca storia

intellettuale e le indubbie doti di uomo e di artista. P. Isgrò vive e lavora tra

Catania, Roma e Milano, si è laureato alla facoltà di legge di catania con una tesi

sul Processo di Norimberga e dal 1990 al 2000 ha collaborato con la redazione cultura

del TG1. Ha pubblicato, poi, tra l’altro, una piece "sulla vita di Bellini" rappresentata

dal Teatro Stabile e dei saggi e tre romanzi apparsi a puntate su "La Sicilia",

giornale di cui è stato per anni il responsabile della terza pagina e della sezione

spettacolo e cultura (è anche firma autorevole dei più importanti giornali italiani).

Nella sua presentazione dell’opera di P. Isgrò, G. Contarino ha sostenuto che quest’ultimo

romanzo è un invito alla buona lettura, la sola capace di apprezzare la fatica

della sua scrittura, una scrittura fatta di parallelismi e di ambiguità, di immediatezza

ma anche senso del recondito, di realismo e di simbolismo. Dopo la presentazione

del Presidente, la serata prosegue con dei brani degli anni ’60, suonati da

Vera Pulvirenti al pianoforte e Salvatore Greco (Turi sax) al sassofono che danno un

ulteriore tocco di classe all’evento e con la lettura di passi dal romanzo dell’attrice

Gabriella Saitta. Prende, quindi, la parola l’Avv. Enzo Trantino che svolge una

sapiente relazione del romanzo. E. Trantino (al quale il romanzo è dedicato) restando

fedele alla causticità e alla sua "vis-critica" che, in genere lo accompagna, dà un

taglio particolare alla sua conferenza. Non invade il tempo e lo spazio del romanzo,

lo analizza per spaccati, lo intravede negli anfratti, lo segue con sue scorciatoie

e percorsi, senza nessun cedimento alla leziosità e con una continua ricerca dei fondamenti

e dell’essenziale. Seguendo il libro con un proprio feeling, parla di "catanesità",

di una Catania, che non c’è più (e forse) mai ci sarà, di caduta e di assenza di

valori, di itinerari di memorie e di memoria e della necessità di trovare nuovi punti di

approdo e di riferimento. Il romanzo, lo voglio ricordare, parla dell’amore tra Patrizia

Scolaro e Paolo Cormons nella Catania del dopoguerra e parla della difficile relazione

di due giovani di diversi ceti culturali. Paolo e Patrizia provengono da due

famiglie di differente origine e di idee politiche opposte. Lui è un piccolo borghese,

politicamente di sinistra, figlio di un integerrimo insegnante; lei invece, è l’erede di una spregiudicata famiglia di

imprenditori che si è arricchita con il regime

fascista. Nonostante questi presupposti, i due

giovani si conoscono e iniziano una loro vicenda

sentimentale tutta vissuta all’interno di una città,

Catania, intrisa di formalismi, ipocrisia e contraddizioni.

L’avv. Trantino pur dimostrando, implicitamente,

una conoscenza del romanzo anche

nelle minuzie e nei dettagli, prosegue nella propria

esposizione, cercando di far capire agli uditori

lo spessore e la profondità del "Vulcano

Spento" che secondo lui è da inserire nel solco

della più accreditata tradizione letteraria siciliana.

Finisce augurando, la migliore fortuna al libro

e al suo autore, che prende la parola, e che data

l’ora dà vita ad un intervento breve ma intenso e

coinvolgente che chiude ricordando al pubblico

che il romanzo "Il vulcano spento" ha lasciato

inalterata la sua curiosità e che continuerà con lo

stesso entusiasmo ad esercitare la sua penna di

scrittore.

Filippo Laganà da AKIS







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