"I colori della speranza" all'I.C. "Mascagni" di Catania
Data: Domenica, 05 aprile 2009 ore 23:56:10 CEST
Argomento: Comunicati


Giorno 31 Marzo nella mia scuola, l'Istituto Comprensivo Pietro Mascagni di Catania ,si è svolto un incontro-dibattito sul tema della legalità sportiva e non tra i tesserati del Club Calcio Catania e gli alunni della scuola abitanti in un quartiere ad alto rischio come San Leone .Un incontro bellissimo e molto produttivo in cui abbiamo scoperto il valore sociale di un giocatore del Catania Davide Baiocco che si è dimostrato un grande uomo non solo sul campo da gioco ma anche nel campo socialie rispondendo con grande chiarezza e semplicità alle domande dei ragazzi.E' stato accompagnato e supportato da due Dirigenti del Catania Antonio Pennisi e Filippo Franchina.

Su questo  incontro allego di seguito l'articolo scritto con molta semplicità e chiarezza dal giornalista di Mondocatania.com Marco di Mauro dal titolo " I colori della speranza"    .                  Enzo Nicolosi

I Colori della Speranza

 

 

 

Il contesto è, qui come mai, il filo della ragione che lega il racconto al suo senso.

 

 

 

Sulle vetrate dell'Auditorium, ancora vuoto, sta immobile, come ritratta, l'immagine della periferia catanese: Chiaroscuro di nuvole plumbee sulle quali sfuma il grigio cemento d'una palazzina popolare, tutt'intono piccoli edifici diroccati con, davanti ad infissi screpolati dal tempo, panni stesi al timido sole d'una giornata uggiosa. Quasi ché tanto cemento non fosse abbastanza, proprio là in mezzo, corre lo scheletro, muto, d'una nuova bretella autostradale, che fa svincolo , con piloni e guardrail, a nemmeno a 50metri dall'ingresso di questa Scuola, l'Istituto Comprensivo Pietro Mascagni , quartiere San Leone.

 

 

 

Sarebbe potuta esser, questa, la storia d'una giornata in periferia , la solita, una tra le tante, dove se non guardi alto in cielo, c'è solo grigio attorno e dentro. Ed Invece, alle 10,12 (puntualissimi), questa grande stanza vuota viene inondata da una chiassosa moltitudine di colori , è lo sfavillante riverbero d'un sole, pur tenue, sulle facce d'un gioiello prezioso chiamato gioventù ; e questa giornata di periferia s'illumina, rischiarata da una luce nuova, policroma, dal nome speranza .

 

 

 

Accade questo; dentro sono ormai oltre 200 , tra ragazzi delle medie (d'ogni grado) ed una rappresentativa delle elementari, ma nel loggione prospiciente l'Auditorium, incollati ai vetri, tanti altri, tutti in brulicante fermento. Accade che, arriva il Catania , con un po' di ritardo ma arriva: c'è il Collaboratore e figura storica del Calcio Catania, Antonio Pennisi, il dirigente accompagnatore, addetto alle pubbliche relazioni, Filippo Franchina e c'è soprattutto lui, Davide Baiocco . Quando il terzetto rossazzurro imbocca il corridoio, trai i ragazzi (allertati della notizia) cala un silenzio irreale, come un lunghissimo respiro che prorompe in vero e proprio boato nel momento in cui, quella che prima era solo immaginazione, diventa realtà. Il “Ciao a tutti” con cui Baiocco esordisce, facendo capolino dall'uscio dell'Auditorium, è letteralmente sommerso dagli applausi, a mani alte, dei ragazzi, in visibilio ordinato grazie all'attento occhio degli insegnanti, dietro il quale non è difficile scorgere, in molti, la scintilla del tifoso che vorrebbe, ma in quel momento non può.

 

 

 

Al centro di tutto, giustificazione di tale evento, è la “legalità” , uno dei valori civili che stanno alla base della libertà e della convivenza umana nella società d'ogni tempo, e la cui comprensione, ed interiorizzazione, è stata approfondita dagli alunni di questa scuola attraverso un progetto, pianificato, il cui obiettivo è stato anzitutto quello di indurre i ragazzi a “fare legalità” e non solo a riconoscerne il valore, che è senza dubbio un primo passo, pur importante, ma inutile senza una pratica coerente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ai saluti di rito ed agli onori di casa, presentati dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Lucia Tusa , segue l'intervento del Prof. Salvo Trovato, che introduce giocatore e “popolo” a quel che immediatamente diventa confronto serrato di domande, risposte, reciproci sorrisi, e tanti, davvero tanti applausi. Davide Baiocco, che oltre ad essere uomo, giocatore, padre è anche allenatore d'una scuola calcio per piccoli e piccolissimi, risponde a cuore aperto:

“L'onore d'essere qui, ci tengo a dirlo, è anzitutto mio. So di essere un punto di riferimento per molti di voi, grazie anche all' attaccamento che ho dimostrato, e non solo detto, d'avere per questa maglia e per questa città, dove vivo e della quale sento di far parte.

 

 

 

Ma Baiocco lo sa, che ad animare la maglia, sono i valori dell'uomo che l'indossa

 

 

 

“Conciliare ricerca della vittoria a sportività non è difficile, o almeno non fino a che l'avversario si comporta in maniera corretta. Quando sento di episodi violenti provo un profondo senso di impotenza, che però m'induce a diffondere, con maggior forza, questo messaggio di sensibilizzazione , affinché il calcio torni ad essere uno spettacolo e non teatro d'episodi stupidi se non tragici. Purtroppo il calcio è cambiato negli ultimi anni, peggiorando, sta a noi calciatori farne ritrovare a tutti il vero spirito riportando in primo piano i veri valori del calcio: il rispetto delle regole, dei compagni, dell'allenatore e dell'avversario, la solidarietà, la fiducia, il sacrificio, il mettere il bene collettivo davanti a quello individuale.

 

 

 

Cosa sognava Baiocco quando stava dietro i banchi di scuola?

 

 

 

“Anzitutto ricordatevi di curare sempre lo studio , il calcio è una possibilità, la ricetta è semplice, ma l'applicarla è difficile. Ci vogliono costanza, sacrifici, una testa giusta, forte fiducia in sé stessi, talento e tanta passione; è proprio la passione che mi ha portato a fare questo lavoro, e finché avrò 60anni , anche in un campo di calcetto, continuerò a giocare, a far quello che sognavo fin da bambino.

 

 

 

Com'è sentirsi beniamino del pubblico ?

 

 

 

“Sono anzitutto una persona normale, ma che la domenica rappresenta davanti al mondo una città intera; è forse il portare con onore questa responsabilità che ci fa diventare dei beniamini agli occhi dei tifosi. Essere calciatore non è però sempre facile, se c'è un livello remunerativo ragguardevole, c'è anche spesso una famiglia lontana , fatta di mogli e figli che reclamano, a ragione, la tua presenza.

 

 

 

Davide Baiocco è come sempre disponibile oltre ogni aspettativa, lo dimostrerà continuando a firmare autografi fino al cancello di recinzione, con i ragazzi in

 

 

 

 

 

 

processione circolare, carta e penna alla mano. Lo stesso dirigente accompagnatore, Franchina , a conclusione dell'incontro, non aveva infatti esitato a definirlo:

 

 

 

“Fedele rappresentante del Catania Calcio, e dei valori cari alla nostra società. Baiocco, più di tutti, per la sua onestà, di uomo e di professionista, può essere simbolo e punto di riferimento per voi ragazzi, che dovete portarvi avanti con la vita, che è difficile fuori da qui”.

 

 

 

Difficile, proprio vero, soprattutto in una realtà dove “a rischio” è definito l'Istituto Mascagni, ma più dell'Istituto, a rischio è il futuro di quei ragazzi, che sono la nostra vera speranza. Ed allora, in un contesto dove simboli e punti di riferimento positivi sono restii ad essere accettati, ecco il potere dello sport, del calcio, eccone il senso profondo , quello che può anche non gonfiare una rete, inerte, ma è capace di riempire le coscienze con quei valori di vita che varranno un avvenire luminoso, l'unica risposta degna a quella speranza che, sprigionata da quei ragazzi, oggi, ha ridato luce e colore, a questa periferia.

 

 

 

 

 

 

 

Marco Di Mauro                               MONDOCATANIA.COM
Catania, 31 Marzo 2009

 

 

 







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