NISCEMI. Storia di povertà e generosità
Data: Sabato, 28 marzo 2009 ore 19:53:47 CET Argomento: Rassegna stampa
Restituiranno
a rate i soldi che la figlia ha rubato alla prof.
Ruba
cinquecento euro dal taschino interno del giubbotto di una insegnante,
appeso all'attaccapanni, scoperta, i suoi genitori si offrono da
restituire a rate il maltolto alla docente.
Non è una storia di bullismo ma
di fame, quella fame nera che nel Terzo millennio, nella ricca Europa
unita a molti sembrava un soltanto un brutto ricordo. E' una storia
amara che segna profondamente la vittima e la ladruncola.
«Sono
tanto sconvolta - confidò a suo tempo la docente a qualche suo
collega - che, se non fossi precaria, rinuncerei alla restituzione
della somma che mi doveva servire per dare l'acconto per l'acquisto di
un'auto usata».
La ragazzina, appena quattordicenne, irrequieta e svogliata negli
studi, per una situazione familiare dal punto di visto economico non
certamente florido, quando ha visto - così viene raccontato al
cronista da un addetto ai lavori - il giubbotto dell' insegnante appeso
all'attaccapanni dell'aula dei professori, in quel momento vuota, con
fare lesto mette la mano nel taschino giusto e fa il colpo: 500 euro
tondi, una somma da capogiro per lei che una volta tornata a casa
consegna ai genitori che, a quanto pare, non chiedono
alcunchè
sulla provenienza di tanto ben di dio.
L'insegnante informata da alcuni che avevano assistito alla scena cerca
di indagare per scoprire la responsabile: «non per denunciare il
ladro,ma per avere indietro la somma».
L'"indagine" va a buon fine. Salta fuori il nome della colpevole.
Avvicinati, i genitori della studentessa prima negano di essere a
conoscenza di quanto accaduto, successivamente ammettono di avere
ricevuto dalla figlia i 500 euro. «Nostra figlia ci ha consegnato
questa somma senza dirci dove l'aveva trovato o da chi l' aveva avuto.
Per noi è stata come una manna dal cielo, abbiamo subito fatto
la spesa per sfamarci, siamo una famiglia numerosa e nessuno di noi ha
un lavoro. I soldi dunque non li abbiamo più. Fate quello che
volete!».
Alla fine viene
raggiunto un accordo tra l'insegnante derubata e
genitori della "ladruncola". «Paghiamo a rate i 500 euro rubati
alla professoressa: 25 euro al mese".
Per la docente precaria l'acquisto dell'auto usata può attendere
;-).
La Sicilia - Giuseppe Vaccaro
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