Meno storia e pių Facebook nelle scuole
Data: Giovedė, 26 marzo 2009 ore 16:00:22 CET
Argomento: Comunicati


La riforma dell'istruzione primaria nel Regno Unito decisa da Sir Jim Rose non è ancora state definita né resa pubblica ma, a causa di alcune indiscrezioni rivelate dal quotidiano The Guardian, sta già facendo discutere e sollevando reazioni contrastanti.

Cuore delle polemiche è l'apparente decisione di "eliminare la storia per insegnare Facebook e Twitter" come si legge nei riassunti riportati dalla stampa. In realtà, la faccenda è un po' più complessa.

Sir Jim Rose ha deciso di rivedere l'organizzazione dell'insegnamento ai bambini fino agli undici anni eliminando la distinzione tradizionale in 13 materie e introducendo sei "aree d'apprendimento": Inglese, comunicazione e linguaggi, matematica, scienze e tecnologia, comprensione dell'ambiente, della società e dell'uomo, comprensione della salute fisica, arte.

L'obiettivo è rendere più flessibile l'insegnamento e ridurre un orario attualmente sovraccarico alleggerendo il rigido schema che finora ha caratterizzato i programmi, introducendo allo stesso tempo le nuove tecnologie di comunicazione: ecco il riferimento a Twitter e Facebook.

Alla fine del primo ciclo d'istruzione, i bambini dovranno sapere che cosa sia un blog, quale sia il significato del termine podcasting, riuscire a utilizzare Wikipedia e come fonte d'informazioni e non trovarsi impreparati di fronte alle possibilità di un social network.

Secondo Sir Jim Rose è importante che i bambini imparino a scrivere a mano con naturalezza, ma è lo è altrettanto l'insegnamento dell'uso della tastiera e di un correttore ortografico che li aiuti ad affinare l'abilità di spelling che comunque dovranno possedere.

Per inserire queste novità bisognerà però sacrificare qualcosa d'altro: non potendo ridurre gli insegnamenti fondamentali (le basi di matematica, per esempio), la proposta prevede di diminuire il tempo dedicato della storia, fornendo agli studenti una panoramica generale che consenta loro di posizionare cronologicamente gli eventi e approfondendo solo due periodi - a scelta delle scuole - della storia britannica.

Questa decisione vuole anche evitare la duplicazione degli insegnamenti: il ciclo d'istruzione successivo, per esempio, dedica ampio spazio alla seconda guerra mondiale, che può così non essere affrontata negli anni della scuola primaria.

Il Department for Children, Schools and Families ha commentato la vicenda sottolineando che "naturalmente gli studenti della scuola primaria affronteranno i periodi più importanti della storia, come i Romani, i Tudor e l'era Vittoriana e verrà loro insegnato a capire una cronologia di eventi importanti per la nazione e per il mondo intero".

Nonostante le rassicurazioni, l'Unione Nazionale degli Insegnati è già scesa in campo accusando la proposta di scarsa coerenza: "Ci sembra che segua le ultime mode come Wikipedia e Twitter, ma poi abbia una descrizione molto tradizionale dell'insegnamento cronologico della storia. Sembra equiparare l'abilità con computer e con tastiera alla scrittura manuale. Forse il governo non vuole che si pensi che sta eliminando l'educazione tradizionale".







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