Trentunesimo anniversario del rapimento di Aldo Moro
Data: Lunedì, 16 marzo 2009 ore 08:00:00 CET Argomento: Redazione
La scuola
aiuti gli studenti a conoscere e non dimenticare....
“Ricordare Moro nella condanna incondizionata ad ogni forma di
terrorismo è un’occasione per far sentire ai ragazzi il legame che
unisce la loro vita alla vita degli altri, la loro vicenda alle vicende
di tutti. Di renderli partecipi della serietà delle cose, le pubbliche
e le private e il loro intreccio. Di sentire la responsabilità alla
quale siamo tutti chiamati quando si tratta di capire, trovare il
senso, collaborare per il bene”.
Trentuno anni fa, il 16 marzo 1978, ad opera di un gruppo di
brigatisti, fu rapito Aldo Moro e barbaramente uccisi i cinque uomini
della sua scorta. Lo ricordiamo come un giorno di grande dolore, una
data dopo la quale l’Italia non è più stata la stessa.
E
sarebbe significativo se anche la scuola aiutasse i nostri giovani a
non dimenticare questa straordinaria figura della politica italiana
attraverso dibattiti, incontri e approfondimenti storici.
Quando a scuola ci confrontiamo con i ragazzi su temi complessi di
storia recente o di attualità lo facciamo con la coscienza di non
possedere una verità e dunque consapevoli della necessità di esercitare
gli strumenti dell’analisi storica nella direzione della ricerca; è in
questo prezioso cammino e grazie ad esso che svolgiamo un servizio al
Paese, educando le nuove generazioni al senso critico e alla profondità.
In sostanza, la difesa dei valori della nostra Costituzione non può
prescindere dal rifiuto netto della violenza e quindi dal ricordo di
personalità emblematiche per la nostra democrazia; che mediante
l’esempio e il sacrificio, anche della propria vita, hanno segnato uno
spartiacque tra visioni e prassi democratiche, da un lato, e arbitrio
eversivo dall’altro.
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