«TAGLI» ALL’ISTRUZIONE. Il presidente della Regione ha incontrato ieri gli assessori alla Pi della provincia etnea Lombardo: «Il governo regionale sos
Data: Lunedì, 09 marzo 2009 ore 20:08:30 CET
Argomento: Rassegna stampa


«Il mondo della scuola catanese e siciliano può contare su sostegno concreto e fattivo del governo regionale per fare fronte alle difficoltà da cui è oggettivamente gravato sia per la riforma Gelmini, che non tiene conto della specificità di cui la scuola del Sud è portatrice. Intanto questa iniziativa dell’assessore comunale Sebastiano Arcidiacono di creare un coordinamento è meritevole di apprezzamento perché intelligente e propositiva e permette di affrontare con maggiore determinazione le questioni sul tappeto».

Lo ha detto il presidente della Regione Raffaele Lombardo concludendo l’incontro promosso con il capo del governo regionale e a cui hanno partecipato oltre duecento tra assessori comunali e dirigenti scolastici della provincia di Catania, ma anche di altre province: «Sul piano concreto - ha detto Lombardo - oltre alle impugnative dinnanzi alla Corte Costituzionale, ricordo che abbiamo accorpato Formazione e Istruzione e la dirigente generale della Regione, Patrizia Monterosso, per un precisa scelta gestisce entrambi i dipartimenti, anche se gli assessorati per il momento sono separati. Poi possiamo mettere in campo un certo decisionismo che come governo regionale abbiamo più volte fatto valere e lo faremo per le ragioni della scuola siciliana che sono chiare ed evidenti per come le avete rappresentate».

L’assessore alla Politiche scolastiche del Comune Sebastiano Arcidiacono, promotore dell’iniziativa, nel ringraziare il presidente Lombardo ha sottolineato come la scuola è ancor oggi «La prima azienda coi suoi 20 mila addetti solo in provincia di Catania oltre centomila in tutta l’isola. Prendiamo atto - ha detto Sebastiano Arcidiacono - che anziché investire sulla scuola, lo Stato opera i tagli salvaguardando le scuole a tempo pieno, quelle che più mancano al Sud, con risultati devastanti sia per l’occupazione dei docenti del tempo ordinario e per il diritto all’istruzione dei ragazzi soprattutto meridionali e siciliani». Arcidiacono, nel consegnare a Lombardo un documento elaborato da un gruppo di dirigenti scolastici ha ricordato il ruolo bipartisan di questi incontri e ha sottolineato come ancora una volta venga penalizzato il Sud, e la Sicilia in particolare, che dovrà pagare con il taglio di oltre tremila docenti precari che finora hanno contribuito a portare avanti la scuola: «Già da tempo nelle scuole non si possono acquistare né banchi né sedie per mancanza di risorse -ha aggiunto l’assessore comunale alla Pi di Catania - e per questo è necessario che la Regione conduca la battaglia insieme a noi, consapevoli come siamo che la scuola è bene di tutti e va assolutamente salvaguardato ».

Ricco di spunti il dibattito a cui hanno preso parte anche i rappresentanti dell’organizzazione che rappresenta i presidi e gli insegnanti. Nel documento consegnato a Lombardo e che verrà dato nei prossimi giorni anche alle massime cariche dello Stato e ai capigruppo del parlamento nazionale e regionale, viene elaborato un piano di proposte per fare fronte alla crisi della scuola siciliana con l’adozione di tutta una serie di misure in grado di migliorare il funzionamento dell’apparato scolastico e attenuare almeno in parte i disagi che provoca la legge Gelmini e i tagli indiscriminati in essa contenuti». (da www.lasicilia.it)







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