«Il mondo della scuola catanese e siciliano può contare su sostegno concreto
e fattivo del governo regionale per fare fronte alle difficoltà da cui è
oggettivamente gravato sia per la riforma Gelmini, che non tiene conto della
specificità di cui la scuola del Sud è portatrice. Intanto questa iniziativa
dell’assessore comunale Sebastiano Arcidiacono di creare un coordinamento è
meritevole di apprezzamento perché intelligente e propositiva e permette di
affrontare con maggiore determinazione le questioni sul tappeto».
Lo ha detto il presidente della Regione Raffaele Lombardo concludendo
l’incontro promosso con il capo del governo regionale e a cui hanno partecipato
oltre duecento tra assessori comunali e dirigenti scolastici della provincia di
Catania, ma anche di altre province: «Sul piano concreto - ha detto Lombardo -
oltre alle impugnative dinnanzi alla Corte Costituzionale, ricordo che abbiamo
accorpato Formazione e Istruzione e la dirigente generale della Regione,
Patrizia Monterosso, per un precisa scelta gestisce entrambi i dipartimenti,
anche se gli assessorati per il momento sono separati. Poi possiamo mettere in
campo un certo decisionismo che come governo regionale abbiamo più volte fatto
valere e lo faremo per le ragioni della scuola siciliana che sono chiare ed
evidenti per come le avete rappresentate».
L’assessore alla Politiche
scolastiche del Comune Sebastiano Arcidiacono, promotore dell’iniziativa, nel
ringraziare il presidente Lombardo ha sottolineato come la scuola è ancor oggi
«La prima azienda coi suoi 20 mila addetti solo in provincia di Catania oltre
centomila in tutta l’isola. Prendiamo atto - ha detto Sebastiano Arcidiacono -
che anziché investire sulla scuola, lo Stato opera i tagli salvaguardando le
scuole a tempo pieno, quelle che più mancano al Sud, con risultati devastanti
sia per l’occupazione dei docenti del tempo ordinario e per il diritto
all’istruzione dei ragazzi soprattutto meridionali e siciliani». Arcidiacono,
nel consegnare a Lombardo un documento elaborato da un gruppo di dirigenti
scolastici ha ricordato il ruolo bipartisan di questi incontri e ha sottolineato
come ancora una volta venga penalizzato il Sud, e la Sicilia in particolare, che
dovrà pagare con il taglio di oltre tremila docenti precari che finora hanno
contribuito a portare avanti la scuola: «Già da tempo nelle scuole non si
possono acquistare né banchi né sedie per mancanza di risorse -ha aggiunto
l’assessore comunale alla Pi di Catania - e per questo è necessario che la
Regione conduca la battaglia insieme a noi, consapevoli come siamo che la scuola
è bene di tutti e va assolutamente salvaguardato ».
Ricco di spunti il dibattito
a cui hanno preso parte anche i rappresentanti dell’organizzazione che
rappresenta i presidi e gli insegnanti. Nel documento consegnato a Lombardo e
che verrà dato nei prossimi giorni anche alle massime cariche dello Stato e ai
capigruppo del parlamento nazionale e regionale, viene elaborato un piano di
proposte per fare fronte alla crisi della scuola siciliana con l’adozione di
tutta una serie di misure in grado di migliorare il funzionamento dell’apparato
scolastico e attenuare almeno in parte i disagi che provoca la legge Gelmini e i
tagli indiscriminati in essa contenuti». (da www.lasicilia.it)