Sarebbero 34.311 gli studenti degli Istituti secondari di secondo
grado a rischio ammissione nei prossimi esami di stato a
causa del 5 in condotta nel primo quadrimestre; di questi però
ben 8.151 avrebbero la sufficienza piena in tutte le discipline
con cui tuttavia non otterranno la promozione a causa del voto
insufficiente nel solo comportamento. Ma 5 ce ne sarebbero
altri anche nella media, mandati a segno dal decreto del ministro
che ha installato questa possibilità per tentare di debellare
il crescente bullismo.
Qualcosa tuttavia non funziona perché l’insufficienza è da
attribuire, secondo il decreto ministeriale n° 5 del 16 gennaio,
articolo 3, «esclusivamente in presenza di comportamenti di
particolare gravità riconducibili alle fattispecie per le quali lo
Statuto delle studentesse e degli studenti, nonché i regolamenti
di istituto, prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari
che comportino l’allontanamento temporaneo dello studente
dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici
giorni».
Ma anche in presenza di tali sanzioni, se l’alunno
ha dimostrato ravvedimento, il voto inferiore a 6 non è da attribuire.
Può allora essere che il 2% circa di tutti gli studenti sia
così "discolo" e non si sia neanche pentito? Non lo crediamo.
Con più probabilità invece, la presidenza, invece di predisporre
circolari minuziose per indirizzare e informare i docenti sulle
disposizioni ufficiali, ha lasciato i consigli di classe a sbrigarsela
da soli, oppure ha dato loro qualche articolo di giornale
come testo con cui regolarsi.
Certamente il segnale dato è forte ma soprattutto nei confronti
dei ragazzi che vogliono andare avanti e non già chi del
bullismo ne ha fatto la bandiera, benché la scuola dovrebbe invece
concentrarsi su costoro nella considerazione che l’alternativa
è la strada o anche l’arruolamento in cosche pericolose.
PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)