Tuttoscuola FOCUS n.31/127
Data: Lunedì, 24 novembre 2003 ore 13:20:28 CET
Argomento: Comunicati


 
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lunedì 24 novembre 2003

TuttoscuolaFOCUS N. 31/127

SOMMARIO

  1. Il primo decreto attuativo cambierà. Parola dell'Anci
  2. Gli anticipi il prossimo anno saranno solo per pochi?
  3. Al via la commissione sulla carriera dei docenti
  4. I punti di divergenza per la carriera degli insegnanti
  5. Per l’Unesco le carriere degli insegnanti devono essere più brevi
  6. L'inarrestabile marcia del "pedagogicamente corretto"
  7. Il MIUR cambia faccia. Nessun terremoto in vista, forse
  8. In Italia una scuola ogni mille abitanti
  9. Riforma, seminari, convegni, manifestazioni sindacali
  10. La via inglese alla valutazione dei dirigenti scolastici
  11. TuttoscuolaMEMORANDUM


 

Le scadenze in TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:


Novembre – rinnovo Consigli di Circolo/Istituto
27/29 novembre - Job & Orienta a Verona
28 novembre – Chiusura funzioni Sistema centrale
29 novembre – Manifestazione dei sindacati della scuola
30 novembre – Ricognizione attività di formazione
30 novembre – Convegno europeo sul processo di internazionalizzazione dell’istruzione superiore
1 dicembre - ammissione dei candidati esterni agli esami di Stato
1 dicembre - affissione liste elezioni RSU
9 dicembre – Inizio votazioni per elezioni RSU
15 dicembre – Borse di studio INPDAP
18 dicembre – PON Scuola 2000-2006 

 

1. Il primo decreto attuativo cambierà. Parola dell'Anci

Si addensano nubi sull’iter del primo decreto attuativo della legge 53, che il Governo vorrebbe più spedito possibile. Dalla prima riunione tecnica della Conferenza Unificata Stato-Regioni-enti locali per esprimere il prescritto parere, svoltasi il 20 novembre, è venuta una pioggia di critiche.
Gli strali della Conferenza hanno riguardato le Indicazioni nazionali, il tempo mensa e la dotazione di organico, nonché il meccanismo degli anticipi. In generale sotto accusa è finita la carenza di risorse finanziarie per alimentare quanto previsto dalla riforma.
Ma andiamo con ordine. Le Regioni hanno contestato con un documento unitario gli allegati, da A a D, relativi alle Indicazioni nazionali per i piani personalizzati, che andrebbero oltre le competenze esercitabili dallo Stato invadendo la competenza delle regioni e degli altri enti territoriali. Le regioni avrebbero chiesto lo stralcio di tali allegati e il mantenimento della normativa vigente al riguardo. Stesso discorso per il tutor, ed il blindaggio delle sue ore, che limiterebbe l'autonomia delle istituzioni scolastiche.
I Comuni sono usciti dall’incontro con la convinzione che l'articolato del decreto potrà essere modificato nelle parti in cui non risulta garantita la presenza degli insegnanti nel tempo mensa e la dotazione organica per assicurare un tempo scuola fino a 40 ore settimanali.
"Abbiamo proposto modifiche all'articolato - ha detto Massimo Nutini, rappresentante Anci, in un faccia a faccia con il Prof. Bertagna svoltosi a Milano il giorno successivo alla conferenza - che non potranno non essere accolte integralmente se le tante enunciazioni di questi giorni rappresentano impegni seri e in buona fede e non mere dichiarazioni propagandistiche".
Le proposte emendative dell'Anci tendono, tra l'altro, a modificare gli art. 7 e 10 della bozza di decreto, rendendo esplicita sia la presenza degli insegnanti nel tempo della mensa sia una definizione dell'organico d'istituto che assicuri non solo le attività didattiche ed educative (891 + 99 ore nella primaria e 891 + 198 nella secondaria) ma anche le attività del tempo mensa.
Pare che il Miur abbia "accolto con riserva" le proposte dell'Anci. Vedremo.


2. Gli anticipi il prossimo anno saranno solo per pochi?

Nello stesso incontro milanese il rappresentante Anci ha svolto una dettagliata analisi delle risorse finanziarie stanziate dalla legge 53 per l'anticipo nella scuola primaria. Da tale analisi risulterebbe che, così come le somme stanziate per l'anno 2003/2004 hanno permesso l'incremento di 1472 posti di organico, le somme stanziate per l'anno 2004/2005 permetterebbero l'incremento di circa 2000 posti.
Con tali dotazioni, secondo il rappresentante Anci, non solo non sarà possibile dare l'opportunità di opzione ai nati da gennaio ad aprile, ma sarà ben difficile anche accogliere i nati da gennaio a febbraio. Per l’Anci infatti la richiesta di tale opportunità non può essere stimata sulla bassissima percentuale dello scorso anno, quando le iscrizioni furono aperte dal 18 al 30 Aprile, con le scuole chiuse per le vacanze di Pasqua e il ponte del 25 aprile-1° maggio.
Nella scuola dell'infanzia, invece, secondo l’associazione dei Comuni le risorse stanziate sono pari a zero. Quindi non ci sarebbe la possibilità di attuare nessuna delle garanzie di qualità a suo tempo concordate (riduzione alunni per sezione, presenza di specifiche professionalità, riprogettazione degli spazi, etc.). Ci sono, inoltre, le liste d'attesa in tutto il centro nord. Insomma, l'anticipo potrà esserci per l’Anci solo dove si saranno liberati posti a seguito dell'uscita anticipata verso la primaria.
Ma la parte più aspra del confronto in Conferenza Unificata ha riguardato le risorse finanziarie. Il rappresentante Anci ha denunciato "l'assenza di risorse per la
generalizzazione della scuola dell'infanzia e la totale mancanza di finanziamenti per i locali, gli arredi, i servizi di supporto, i libri, etc". Su tali interventi non sarebbe accettabile che siano a carico dei comuni, mentre lo Stato interverrebbe solo ad adiuvandum.
"Un'affermazione del genere rappresenta - ha detto Nutini - una vera provocazione nei confronti degli enti locali. Non stiamo parlando, infatti, del mantenimento del sistema come attualmente organizzato. Siamo di fronte a modifiche ordinamentali che impongono la disponibilità di un numero maggiore di aule, di arredi, di beni, di servizi, che implicano spese ingenti.
Queste spese aggiuntive e straordinarie devono essere finanziate dallo Stato".
Non tira insomma una buona aria per la riforma dalle parti degli enti locali.


3. Al via la commissione sulla carriera dei docenti

Il 20 novembre si è insediata la commissione tecnica mista ARAN-MIUR-sindacati che dovrebbe individuare entro il 31 dicembre 2003 "soluzioni possibili" per istituire "meccanismi di carriera professionale per i docenti". Un obiettivo ambizioso, ma ineludibile se si vuole che la scuola italiana compia un vero salto di qualità.
Il decollo di questa commissione è stato particolarmente lento, complici anche le elezioni delle RSU che hanno agito da freno: sono trascorsi ben quattro mesi dalla sottoscrizione del contratto scuola che ne prevedeva la costituzione (luglio 2003), e la scadenza del 31 dicembre è ormai alle porte. Che cosa potrà fare, quali proposte elaborare, questa commissione in soli 40 giorni su un tema che è oggetto di discussione da anni? Su quali basi si sviluppa il confronto? Nonostante gli sforzi compiuti per raccogliere orientamenti comparabili, per ora non si hanno informazioni, salvo le poche lasciate filtrare dai sindacati, soprattutto dalla CGIL scuola (www.cgilscuola.it), che nel primo incontro hanno posto una questione di metodo: non ci può essere alcuna trattativa sindacale in parallelo alla discussione in Parlamento dei due disegni di legge sullo stato giuridico dei docenti.
Sembrerebbe che il ministro abbia dato assicurazione che nessuna iniziativa parlamentare andrà avanti prima della conclusione dei lavori della Commissione.
Di certo si tratta di un confronto che per la rilevanza e la delicatezza della materia deve svolgersi in una pluralità di sedi, compreso il Parlamento, perché la carriera dei docenti dipende da moltissimi fattori e da elementi non solo monetari. Un po’ come avviene nella vicina Francia, dove il dibattito che si sta svolgendo proprio in questi mesi sui grandi temi del sistema educativo, compresa la condizione degli insegnanti, è aperto, pubblico, intenso, e la partecipazione è fortemente sostenuta dal governo e dai più importanti media, quotidiani in testa.


4. I punti di divergenza per la carriera degli insegnanti

Il confronto sulla carriera dei docenti per il momento ha messo sul tavolo più problemi che proposte. Ma cosa non condividono i sindacati delle proposte parlamentari? Innanzitutto l’idea di ruoli differenziati, di "gerarchizzazioni". In effetti, entrambe le proposte di legge in discussione alla Camera (la n. 4091 e la n. 4095) prevedono una "articolazione della funzione docente in specifiche funzioni di docente tirocinante, docente ordinario e docente esperto...".
Una articolazione della funzione docente (che il sindacato chiama gerarchizzazione), simile a quella presente in diversi sistemi scolastici europei e sostenuta dall’Unesco che nelle sue raccomandazioni per lo status dell’insegnante afferma che "le differenze di trattamento dovrebbero essere fondate su criteri oggettivi, quali le qualifiche, l’anzianità o il grado di responsabilità" (p. 119).
I sindacati ribadiscono invece la centralità della funzione d’aula che, tradotto in termini semplici, significa valutare in primo luogo il lavoro che l’insegnante svolge con gli alunni, poi quello svolto per formazione, aggiornamento ed altro fuori dall’aula.
Facile da dire, ma come si misura questo lavoro, con un intervento valutativo da parte di chi? Del dirigente scolastico, proprio come avviene nella maggior parte dei paesi europei o di un’autorità autonoma? Con quale modalità di governo del personale della scuola?
Altra questione quella dei soldi. I sindacati lamentano la mancanza di risorse finanziarie che sicuramente per il 2004 non ci sono, perché i fondi stanziati in Finanziaria per la scuola per il momento non riguardano ancora uno dei punti centrali della riforma - la valorizzazione professionale del personale docente - da sostenere con il piano programmatico finanziario (art. 1, comma 3 lett.e). Non si vorranno mica fare le nozze con i fichi secchi?


5. Per l’Unesco le carriere degli insegnanti devono essere più brevi

Carriere brevi con il passaggio dalla retribuzione minima alla retribuzione massima dopo 10-15 anni di insegnamento. Lo raccomanda l’Unesco a proposito dello status degli insegnanti.
La differenza tra le retribuzioni dei docenti italiani e dei colleghi europei non sta tanto negli stipendi iniziali, ma in quelli intermedi e finali.
In Italia il massimo di stipendio si raggiunge dopo 35 anni di insegnamento; in Europa 15 o 20 anni prima: una velocità di carriera che fa la differenza.
Se i docenti italiani arrivassero al massimo della carriera dopo 15 anni, percepirebbero 3.800 euro netti all’anno in più (professori di istituti superiori) o 2.800 (docenti di elementare).
La lentezza di svolgimento della carriera è appesantita anche dal fatto che gli estremi non sono divisi da un abisso. Tra il giovane professore che siede in cattedra per la prima volta e il collega anziano con 35-40 anni di servizio c’è un rapporto tra gli stipendi netti di 100 a 144 (negli istituti superiori) e di 100 a 136 (nella scuola elementare).
In parole povere gli insegnanti italiani hanno una carriera notevolmente appiattita, come è difficile riscontrare in altri settori professionali.
Carriera lenta e piatta: si possono trovare condizioni meno idonee a incentivare dei professionisti? No, e allora...


6. L'inarrestabile marcia del "pedagogicamente corretto"

Secondo il noto editorialista del "Corriera della Sera" Ernesto Galli della Loggia l'attenzione degli insegnanti della scuola italiana continua ad essere concentrata sui "feticci del pedagogicamente corretto" (esempi citati: lavoro di gruppo, ricerche, interdisciplinarità) perché il Ministero dell'Istruzione opera come "suo instancabile propulsore".
Lo ha scritto pochi giorni fa sul supplemento settimanale "Sette". E' giustificato questo rilievo? Per la verità il Ministero in senso stretto (apparato burocratico + ispettori centrali) non sembra avere, in questa legislatura, la forza e il peso del passato. Conseguenza delle riforme Bassanini-Frattini che hanno quasi azzerato le competenze gestionali del centro, e del superamento delle direzioni centrali per ordini e gradi di scuola, in passato potenti e autoreferenziali. Mentre, per converso, assai più preponderante e dinamica appare l'azione svolta dal "livello politico", che si è avvalso in misura consistente di apporti tecnici esterni: basti pensare al contributo offerto da Giuseppe Bertagna alla riforma Moratti.
Quel che non sembra cambiare (e in questo Galli ha qualche ragione) è il predominio della dimensione pedagogica, della "metodologia", sui contenuti, e ciò malgrado l'attuale maggioranza, quando era opposizione, si fosse impegnata a rivalutare l'approccio disciplinare, e perfino le deprecate "nozioni", in polemica con la "buropedagogia" di viale Trastevere. Ma il problema non era, o non era solo, quello del ruolo dell'apparato burocratico. Era, ed è, l’enfasi forse eccessiva posta sulla dimensione pedagogica e metodologica.


7. Il MIUR cambia faccia. Nessun terremoto in vista, forse

La Corte dei Conti ha dato via libera e la Gazzetta Ufficiale n. 270 del 20 novembre 2003 ha pubblicato il Regolamento per la ristrutturazione del MIUR.
Un regolamento atteso da almeno un anno, da quando al MIUR è stato applicato lo spoils system con la revoca dell’incarico a 13 direttori generali e capi dipartimento.
All’inizio di ottobre intanto sono scaduti anche gli incarichi di studio conferiti ai direttori generali dopo la rimozione dall’incarico avvenuto un anno fa. Cinque hanno preferito la strada del pensionamento anticipato, uno è a disposizione del MIUR e attende di essere "sistemato", due sono stati restituiti all’amministrazione di provenienza, tre sono stati retrocessi ad un incarico di dirigenza non generale.
Come si ricorderà, gli incarichi dei direttori generali delle strutture centrali, in scadenza ai primi del 2003, erano stati disposti per il tempo strettamente necessario, in attesa del Regolamento di riorganizzazione che non aveva ottenuto la registrazione della Corte.
Quegli incarichi sono in scadenza il 6 dicembre prossimo e lo stesso dovrebbe valere anche per i direttori generali regionali. Ma se ai più alti livelli dirigenziali le conferme sembrano quasi scontate, non sarà certamente così per la dirigenza di secondo livello, perché il regolamento comporterà la ristrutturazione di moltissimi uffici che dovranno riorganizzarsi su competenze diverse e la contrazione dei posti di secondo. Il terremoto lì è probabile.
Ma al di là dei nomi, come cambia la struttura del MIUR? Il regolamento (dpr 11 agosto 2003, n. 319) prevede tre dipartimenti: uno che raccoglie, come direzioni generali, i servizi per l’istruzione e l’università (studi e programmazioni, politica finanziaria e bilancio, risorse umane e affari generali, comunicazione, sistemi informativi); un secondo, specifico per l’istruzione, che coordina 5 direzioni generali (ordinamenti scolastici, lo studente, istruzione post-secondaria, personale della scuola, affari internazionali); un terzo dipartimento per l’università.


8. In Italia una scuola ogni mille abitanti

L’ultimo censimento della popolazione italiana ha rilevato un livello demografico intorno ai 56 milioni di abitanti.
Le scuole statali e non statali, pubbliche e private, di piccole e di grandi dimensioni, per accogliere l’infanzia e gli adolescenti, sono 56 mila.
Se si fa un rapporto dei 56 mila "punti di erogazione" del servizio scolastico (termine tecnico per identificare il luogo dove avviene l’istruzione) con l’intera popolazione, si scopre che vi è mediamente una scuola ogni mille abitanti. Difficile dire se è un rapporto funzionale o favorevole.
Se si pone attenzione alla natura della gestione di queste scuole, risulta che una su quattro non è a gestione statale.
Sono infatti 14.364 le scuole non statali e, di queste, ben 10.385 (il 72,3%) sono scuole materne.
Materne. È bene tenerlo presente questo dato: quando si parla di scuola non statale è bene ricordare che dietro questo concetto di scuola c’è un’istituzione dell’infanzia.
Vere e proprie cenerentole del settore delle non statali, sono le scuole medie (ce ne sono 669 in tutto il Paese).
Non statali dovrebbe significare scuole paritarie, ma invece non è sempre così, perché il 19,3% di quelle 14.364 (quasi una su cinque) non ha aderito al sistema paritario.


9. Riforma, seminari, convegni, manifestazioni sindacali

La settimana che inizia oggi segna una ripresa di iniziativa da parte di alcune associazioni professionali, e si conclude, sabato 29, con una manifestazione dei sindacati scuola confederali "per la scuola pubblica". Iniziative che si collocano e si spiegano, almeno in parte, nel contesto della campagna elettorale per le ormai imminenti elezioni delle RSU.
Comincia lo SNALS, che organizza per il 24 novembre alle ore 10 a Roma (cinema Capranichetta) una manifestazione a sostegno della scuola, distinta da quella dei confederali.
A ruota l’ANP, che in collaborazione con l’associazione Diesse (Didattica e Innovazione Scolastica) e l’APEF, organizza per il 24 un seminario sul tema "Uno stato giuridico dei docenti per la scuola dell’autonomia" (Roma, sala del Cenacolo, vicolo Valdina 3/a). Relatore l’on. Ferdinando Adornato, presidente della commissione cultura della Camera. Intervengono, tra gli altri, l’on Paolo Santulli (FI), Claudia Mancina (DS). Conclude Giorgio Rembado (ANP/CIDA).
Il 26 novembre, dalle 10 alle 17, si svolge al centro congressi Cavour (Roma, via Cavour 50) un convegno promosso dall’associazione Proteo Fare Sapere sul tema "Una scuola secondaria superiore pubblica di qualità è possibile", con l’intervento, tra gli altri, del prof. Pietro Lucisano Roma 1), della giornalista Miriam Mafai, di Vittorio Cogliati Dezza (presidente di Legambiente scuola e formazione) e di Domenico Chiesa (presidente CIDI). Conclusioni di Enrico Panini, segretario della CGIL scuola.
Sabato 29, infine, con avvio alle ore 14.00, i sindacati confederali CGIL CISL e UIL scuola organizzano una manifestazione nazionale "per la difesa e la qualità della scuola pubblica", con corteo che si svolge a Roma da piazza Bocca della Verità a piazza Farnese. I promotori fanno sapere che arriveranno anche 4 treni speciali e decine di pullman.
Da segnalare lo stesso giorno il seminario internazionale su "La Scuola in Italia e nei Paesi europei:
modelli di decentramento a confronto", organizzato dall’ADI, con interventi tra gli altri di Norberto Bottani, Lucrezia Stellacci, Mariangela Bastico e di alcuni esperti internazionali. Chiude i lavori Alessandra Cenerini (presidente ADI).


10. La via inglese alla valutazione dei dirigenti scolastici

Il DfES (Department for Education and Skills), che è l’equivalente inglese del nostro MIUR, ha affidato al National College for School Leadership (NCSL), un centro di ricerca specializzato nello studio della conduzione delle scuole, il compito di ridefinire gli standard professionali dei dirigenti scolastici (headteachers), modificando radicalmente quelli adottati nel 1997, giudicati troppo complicati e poco motivanti.
Per assolvere questo compito, il NCSL (www.ncsl.org.uk/) ha messo a punto e sta facendo circolare un documento di 24 pagine, presentato come una bozza per la consultazione, alla quale sono chiamati tutti gli interessati, non solo gli headteachers: il documento cita nell’ordine allievi, genitori, personale di staff (vicepresidi, docenti esperti), amministratori, enti locali, comunità.
Solo dopo questa ampia consultazione sarà redatta la versione definitiva degli standard, che comunque, in coerenza con la tradizione inglese in questo campo, non avranno valore prescrittivo, ma solo regolativo: serviranno da punto di riferimento per gli headteachers in servizio, e per quelli che aspirano all’incarico (a termine). Ma saranno utilizzati soprattutto da chi avrà il compito di assumere, e però anche di licenziare, i capi degli istituti, anzi "degli insegnanti", come indica la loro qualifica: le LEA (autorità educative locali) e i governors delle scuole.
La bozza degli standard contiene147 items, distribuiti in 6 aree (progettazione, governo dei processi formativi, sviluppo personale e collaborativo, organizzazione, responsabilità professionale, interazione con la comunità locale). Per ciascuna delle 6 aree gli item sono suddivisi in tre categorie: conoscenze, qualità personali, azioni.


11. TuttoscuolaMEMORANDUM

N. 31/127, 24 novembre 2003

INDICE
Novembre – rinnovo Consigli di Circolo/Istituto
27/29 novembre - Job & Orienta a Verona
28 novembre – Chiusura funzioni Sistema centrale
29 novembre – Manifestazione dei sindacati della scuola
30 novembre – Ricognizione attività di formazione
30 novembre – Convegno europeo sul processo di internazionalizzazione dell’istruzione superiore
1 dicembre - ammissione dei candidati esterni agli esami di Stato
1 dicembre - affissione liste elezioni RSU
9 dicembre – Inizio votazioni per elezioni RSU
15 dicembre – Borse di studio INPDAP
18 dicembre – PON Scuola 2000-2006

Novembre: rinnovo Consigli di Circolo/Istituto
Con la nota n. 70 del 3 settembre scorso il MIUR ha demandato ai Direttori generali degli Uffici scolastici regionali la competenza dell’indizione delle elezioni per il rinnovo totale o parziale dei consigli di circolo/istituto delle istituzioni scolastiche.
Rimangono valide per tutte le regioni le disposizioni di tipo generale (le votazioni devono essere effettuate in un giorno non lavorativo dalle 8.00 alle 12.00 e in quello successivo dalle 8.00 alle 13.30), ma le date di svolgimento delle elezioni variano a livello territoriale.
Ad esempio, per tutte le scuole del Lazio, della Lombardia e del Piemonte le elezioni si svolgeranno il 23 e 24 novembre prossimi; seggi aperti il 30 novembre e il 1° dicembre nelle Marche.
I decreti di indizione delle elezioni possono essere consultati sui rispettivi siti regionali.

27/29 novembre: Job & Orienta a Verona
Anche quest’anno la manifestazione "Job & Orienta" si propone di realizzare per addetti ai lavori un’ampia area espositiva, articolata in dieci sezioni, che illustra i servizi e prodotti per il sistema orientamento-scuola-formazione-lavoro.
Saranno presentati i modelli e i percorsi di istruzione degli istituti pubblici e privati ed i percorsi di studio di varie università italiane, che metteranno a disposizione del pubblico servizi di informazione sulle proprie offerte formative e di orientamento per i giovani.
Molto ricco ed intenso è anche il calendario di incontri culturali che propone convegni, workshop, tavole rotonde e laboratori di espressione creativa, oltre a momenti di animazione e spettacolo.
Fra i temi trattati, spiccano quello della solidarietà, che viene presentato nello spazio SolidArea attraverso una serie di materiali informativi su percorsi di formazione per il volontariato, e quello dell’innovazione tecnologica a servizio del mondo della scuola.
28 novembre 2003 – Chiusura funzioni Sistema centrale
Il gestore del sistema informativo del MIUR ha comunicato che dal 28 novembre 2003 non saranno più disponibili le funzioni relative all’adeguamento dell’organico di diritto alla situazione di fatto per l’anno scolastico 2003/2004.
La chiusura delle funzioni consentirà al gestore del sistema di iniziare le procedure per la realizzazione della base informativa per il nuovo anno scolastico.

29 novembre – Manifestazione dei sindacati della scuola
Le organizzazioni sindacali confederali hanno indetto per sabato 29 novembre 2003 a Roma una manifestazione nazionale per la difesa ed il rilancio della scuola pubblica.
Un corteo partirà alle ore 14 da Piazza Bocca della Verità e raggiungerà Piazza Farnese.
La manifestazione nasce dall’esigenza, avvertita dai sindacati di categoria, di riaffermare il valore strategico dell’istruzione, di difendere il suo carattere nazionale contro le prospettive di devoluzione, di protestare contro i tagli proposti dalla finanziaria e contro il modello di scuola della legge 53/2003 che, secondo le organizzazioni sindacali, "riduce l’offerta di istruzione ed amplifica le diseguaglianze sociali".

30 novembre – Ricognizione attività di formazione
Il MIUR ha chiesto agli Enti accreditati per le attività di formazione del personale della scuola di trasmettere entro il 30 novembre prossimo i dati relativi alle iniziative relative al trimestre dicembre 2003-febbraio 2004.
Le schede con le indicazioni specifiche di ogni iniziativa di formazione dovranno essere compilate secondo le indicazioni presenti sul sito del Ministero: www.istruzione.it/docenti/index.shtml, con un unico file allegato al messaggio di posta elettronica.
Dovrà essere posta particolare attenzione nell’uso dei termini indicati nella legenda degli ambiti disciplinari prevalenti, al fine di poter effettuare una ricognizione puntuale delle iniziative messe in atto, e nell’indicazione del periodo complessivo di durata delle iniziative stesse, soprattutto se riguardano periodi superiori al trimestre dicembre/febbraio.

30 novembre – Convegno europeo sul processo di internazionalizzazione dell’istruzione superiore
Si svolgerà nei giorni 30 novembre e 1-2 dicembre prossimi a Venezia, presso l’Università degli studi – IUAV – Ca’ Tron – il convegno europeo ""Sostenere il processo di internazionalizzazione dell'istruzione superiore: azioni, strumenti e valutazione", riservato Direttori Generali Istruzione Superiore dei Paesi Europei, Rappresentanti della Commissione Istruzione e Cultura e dell'Associazione delle Università Europee (EUA).
L’iniziativa si colloca nell’ambito del programma del ministro Moratti per il semestre europeo a presidenza italiana.
Nell'ambito dell'Istruzione Superiore, l'internazionalizzazione e la cooperazione internazionale costituiscono oggi sempre più una priorità politica dei Paesi più industrializzati.
Con la riunione tecnica dei Direttori Generali dell'Istruzione Superiore si vuole contribuire a tale processo, portando a reciproca conoscenza le strategie e le azioni messe in campo dai Paesi Europei.
La conoscenza reciproca delle migliori esperienze consentirà di affinare le strategie e delineare nuovi sviluppi.

1 dicembre - ammissione dei candidati esterni agli esami di Stato
Come definito dal Regolamento sugli esami di stato, il termine di presentazione delle domande dei candidati esterni per partecipare alle prove d’esame conclusive dei corsi di istruzione secondaria superiore è fissato al 30 novembre 2003. In considerazione del fatto che il 30 novembre cade di domenica, il termine ultimo viene prorogato di diritto al 1° dicembre.
Sarà compito dei Direttori degli Uffici scolastici regionali ammettere agli esami candidati che presentino domanda oltre tale termine, ma solo in presenza di gravi e comprovati motivi e comunque non oltre il 31 gennaio 2004.
Gli studenti che cesseranno la frequenza dell’ultimo anno di corso tra il 1° febbraio e il 14 marzo 2004, potranno presentare domanda di ammissione agli esami di stato, in qualità di candidati esterni, entro il 20 marzo 2004.

1 dicembre - affissione liste elezioni RSU
Terminato il 10 novembre 2003 il periodo utile per la presentazione delle liste per il rinnovo della componente RSU delle istituzioni scolastiche, le commissioni elettorali insediate in ciascuna scuola sede di votazione devono provvedere a verificarne la regolarità, secondo quanto previsto a seguito del protocollo siglato tra l’ARAN e le organizzazioni sindacali lo scorso 7 luglio.
Al completamento di questa operazione, da effettuarsi entro il termine ultimo del 1° dicembre 2003, le liste devono essere affisse all’albo delle istituzioni scolastiche, numerate secondo l’ordine di presentazione.
Entro il medesimo termine, i luoghi ed il calendario delle votazioni devono essere portati a conoscenza di tutti i lavoratori mediante affissione all'apposito albo della Scuola.
9 dicembre – Inizio votazioni per elezioni RSU
Nei giorni 9 – 10 - 11 dicembre 2003 si svolgono in tutte le scuole statali le votazioni a suffragio universale per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali di istituto (RSU).
Le votazioni avvengono su liste di candidati interni della scuola presentate da soggetti sindacali esterni entro il 10 novembre scorso.
Il primo giorno delle votazioni (9 dicembre 2003) è utilizzato per l'insediamento del seggio elettorale (o dei seggi definiti dalle Commissioni elettorali in ragione della dislocazione delle eventuali sedi distaccate, che fanno capo al collegio unico di elezione della RSU) ed è anche già utilizzabile per le operazioni di voto.
In base al Regolamento elettorale disposto dall’ARaN, è compito delle Commissioni elettorali, al fine di assicurare le migliori condizioni per l’esercizio del voto, definire l'orario di apertura e chiusura giornaliera dei seggi ed, in particolare, quello dell'ultimo giorno di votazione (11 dicembre), dandone la necessaria preventiva pubblicità a tutti gli elettori attraverso l'affissione all’albo della Scuola.

12 dicembre 2003 – Scrutinio elezioni RSU
Il giorno 12 dicembre 2003 è dedicato esclusivamente allo scrutinio dei voti che sono stati espressi nei tre giorni di apertura dei seggi (9, 10 e 11 dicembre).
Poiché le elezioni avvengono contestualmente in tutto il comparto Scuola, anche lo scrutinio deve avvenire contestualmente e, pertanto, le urne devono essere aperte solamente la mattina del giorno 12 dicembre 2003.
In nessuna Istituzione scolastica non può essere prevista l’anticipazione dello scrutinio delle schede elettorali.
Ciascuna Commissione elettorale deve in questa data raccoglie i dati elettorali parziali dei singoli seggi (se previsti) e effettuare il riepilogo finale dei risultati.
Nel verbale delle operazioni di scrutinio dovranno essere riportate anche tutte le eventuali contestazioni.
Sulla base dei risultati elettorali, La Commissione provvederà ad assegnare i seggi e a proclamare gli eletti.

15 dicembre 2003 – Borse di studio INPDAP
Come ogni anno, l’INPDAP conferisce borse di studio in favore dei figli e degli orfani di iscritti e di pensionati per la frequenza delle scuole medie inferiori e superiori.
Sono previste:
- 1000 borse da 750 euro per quanti hanno frequentato la terza media nell’anno scolastico 2002/2003 conseguendo una valutazione pari a "ottimo"
- 3500 borse da 750 euro per quanti hanno frequentato i primi quattro anni delle scuole secondarie superiori conseguendo una votazione non inferiore ad 8/10 o ad 80/100 (per chi ha sostenuto l’esame di diploma di scuola media superiore)
- 1200 borse da 1000 euro per quanti hanno frequentato il quinto anno della scuola superiore.
Le domande, corredate dall’attestazione ISEE per la determinazione del reddito familiare, devono essere presentate presso gli Uffici provinciali dell’INPDAP entro il prossimo 15 dicembre.
Il bando completo, con le indicazioni relative alla documentazione necessaria per partecipare al concorso, ed il modello di domanda possono essere ritirati nelle sedi INPDAP o ricavati dal sito www.inpdap.it alla voce "Bandi".


18 dicembre 2003 – PON Scuola 2000-2006

Il MIUR comunica alle Direzioni Scolastiche regionali interessate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia) che entro le ore 12 del 18 dicembre 2003 devono essere presentati i progetti riguardanti la Misura 1.1. f "Impresa Formativa Simulata: percorsi in alternanza per lo sviluppo di competenze di imprenditorialità".
La partecipazione è aperta agli Istituti tecnici e professionali che abbiano attivato percorsi analoghi negli anni precedenti e agli Istituti che siano in grado di usufruire delle attrezzature descritte in un apposito allegato del bando.
I progetti, che dovranno essere inviati al MIUR – Direzione Generale per le Relazioni Internazionali – Ufficio V, devono essere predisposti utilizzando esclusivamente il formulario allegato al bando (seguendo scrupolosamente tutte le istruzioni ed indicazioni impartite), che è disponibile sul sito www.istruzione.it/fondistrutturali o sul sito intranet del Ministero nell’area tematica "Fondi Strutturali".


 

 

 

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