PIU’ SOLDI AGLI INSEGNANTI PIU’ BRAVI: MA CHI SARA’ IL GIUDICE?!
Data: Mercoledì, 19 novembre 2003 ore 14:50:44 CET
Argomento: Opinioni


PIU’ SOLDI AGLI INSEGNANTI PIU’ BRAVI: MA CHI SARA’ IL GIUDICE?!

 

Sapete che al Ministero si lavora per noi? Stanno progettando la realizzazione di meccanismi di carriera della classe docente che contribuiranno alla costruzione di una scuola di alto e qualificato profilo! Finalmente diventeremo veri professionisti dell’istruzione…-Prof.ssa Silvana La Porta

 

Il nuovo contratto di lavoro del personale della scuola, valido per il quadriennio 2002-2005, ha affidato a una commissione di studio formata dall’Aran, dal Miur e dalle Organizzazioni sindacali l’incarico di elaborare, entro il 31 dicembre 2003, tutte le soluzioni possibili per individuare i meccanismi di carriera professionale per i docenti. Rallegriamoci: dopo anni e anni di tentativi falliti (le diverse commissioni cui era stato affidato il compito di definire la carriera degli insegnanti non erano mai riuscite a portare a termine il loro lavoro!)l’insegnamento, da attività ibrida, sta per trasformarsi in un lavoro professionale, ben retribuito, con immense soddisfazioni dunque morali e materiali.

Dinanzi a cotanti buoni propositi, io mi chiedo: quale sarà il metodo per giungere alla costruzione della carriera dei docenti? E qui cominciano i problemi.Chi sarà, come sarà l’insegnante D.O.C. con competenze di livello avanzato? Quali parametri bisognerà valutare? Da più parti si vocifera una graduatoria che recita più o meno così: al primo posto i titoli culturali e professionali, al secondo il servizio prestato in scuole a rischio o dedicato ad attività di recupero, sostegno e approfondimento; al terzo il servizio prestato come collaboratore del preside, coordinatore di classe, direttore di dipartimento… e infine, dulcis in fundo…indovinate cosa c’è…l’insegnamento della propria disciplina!!!

Ma come? Non dovrebbe essere al primo posto la conoscenza e la capacità di insegnare la propria disciplina?!Si possono possedere mille titoli culturali e professionali…e non sapere trasmettere niente a nessuno! Tutte le esperienze sopra citate  mi sembrano sicuramente gravitare intorno all’insegnamento, ma non sostanziarlo.

E infine mi sorge un dubbio amletico: chi stabilirà quali insegnanti meritano la progressione in carriera e quali no? Il preside? Una commissione apposita? O addirittura gli alunni o i genitori? Forse tutti e nessuno.Che confusione!

Di una cosa siamo certi: una scuola spaccata a metà, suddivisa in docenti di serie A e docenti di serie B, che magari si guardano in cagnesco, non gioverà a nessuno,nemmeno a ridarci quella dignità smarrita chissà dove e chissà quando.

 

                                                  Silvana La Porta

 

 

 

 

 

 







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