LO SCANDALO DEI DOCENTI SFRUTTATI E NON PAGATI: IL PROVVEDITORE SAPEVA
Data: Marted́, 03 marzo 2009 ore 00:00:00 CET
Argomento: Comunicati


 diplomifici in Campania
Lo scandalo dei docenti sfruttati e non pagati:
 «Il provveditore sa tutto»
Salerno, parla il direttore dell'Ispettorato del Lavoro:
 «Da tempo abbiamo segnalato due casi a Bottino»

Umberto Adinolfi Il Corriere della Sera 2.3.2009
 SALERNO — Dossier diplomifici in Campania: le denunce ci sono ma non si sa che fine abbiano fatto. Almeno a sentire l'ispettorato del lavoro di Salerno, il fenomeno dei prof delle scuole parificate sottopagati o costretti a lavorare gratis, sarebbe vasto. Come già denunciava il Corriere del Mezzogiorno nello scorso mese di settembre (e Rai3 nel corso della trasmissione «Presa Diretta»). Ci sono scuole paritarie che sfruttano i docenti e consentono agli alunni — pagando migliaia di euro — di conseguire diplomi facili in poco tempo. La conferma che esistono già agli atti, le relazioni e i verbali elevati dagli ispettori del lavoro arriva dalle parole di Rossano Festa, direttore della struttura ispettiva dell'ufficio provinciale del lavoro di Salerno, braccio operativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L'occasione è stata la conferenza-stampa, convocata dallo stesso Festa venerdì scorso, allo scopo di rendere pubblici i dati relativi alle ispezioni condotte dall'ufficio nel corso del 2008 nei vari settori produttivi, dall'agricoltura al terziario.
Centro città
 In quel contesto, il direttore degli «007» del lavoro ha ribadito l'impegno della struttura da lui diretta su tutti i fronti, anche su quello delle scuole private e paritarie. «Conosco bene la vicenda relativa alle denunce sugli istituti superiori privati — ha ribadito Festa — e posso confermare che l'attività ispettiva dei miei funzionari ha interessato, nell'ambito operativo del settore terziario, anche questi istituti. In particolare ricordo che abbiamo fatto visita a due scuole private di Salerno città, riscontrando alcune violazioni e redigendo la consueta relazione d'insieme».
 Dunque i controlli ci sono e sono stati effettuati nell'anno 2008, ben prima della intervista al direttore dell'ufficio scolastico regionale Alberto Bottino — pubblicata dal Corriere — in cui lo stesso dirigente del Ministero dell'Istruzione spiegava che nessuno mai aveva denunciato situazioni anomale nei cosiddetti diplomifici campani, in particolare in quelli di Salerno e provincia.
Il rapporto
 «La nostra prassi — ha aggiunto il direttore Festa — è quella di trasmettere per conoscenza alla Direzione scolastica regionale le notizie che noi acquisiamo sulle scuole ispezionate. Successivamente non so cosa accada e se vengano presi provvedimenti, il nostro compito lo abbiamo svolto comunque. Forse le nostre segnalazioni si arenano da qualche parte, oltre non saprei». Insomma secondo la Direzione provinciale del lavoro di Salerno almeno due sarebbero le denunce attualmente in possesso degli uffici del provveditore Bottino circa la mala gestione degli istituti privati, dove sono state riscontrate anomalie non solo sulla retribuzione dei docenti, ma anche sulla rispettiva contribuzione previdenziale. La domanda a questo punto è lecita: come mai fino ad oggi, nonostante le denunce dell'Ispettorato del lavoro, non si è provveduto ad accertare le irregolarità? Il procedimento potrebbe portare alla revoca del riconoscimento di legge e dunque alla chiusura degli istituti dove non vengono rispettati i diritti dei docenti precari. Ma c'è di più. Ieri anche il Coordinamento docenti precari salernitani ha avuto notizia di un cospicuo numero di cause di lavoro, intentate da docenti (ora passati di ruolo o assegnatari di incarichi in scuole statali) nei confronti di scuole private parificate che li avrebbero fatti lavorare in nero o addirittura senza paga.
Cause di lavoro
 «Sono perlomeno una decina le cause pendenti all'ispettorato provinciale del lavoro — conferma Alessandro D'Auria del forum docenti precari - — tutte portate avanti da colleghi che non hanno più bisogno di fare punti nelle scuole private perché ora hanno un posto nella scuola di Stato. Solo quando non si ha più a che fare con queste strutture è possibile incontrare docenti disposti a denunciare quanto subito al fine di ottenere le retribuzioni ed i contributi previdenziali».






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