RETTORI AQUIS, I TAGLI 2010 SARANNO DEVASTANTI
Data: Giovedì, 26 febbraio 2009 ore 19:01:04 CET
Argomento: Comunicati


Ripartire le risorse a disposizione, pur contenute, sulla base dicriteri di merito mettendo a punto al più presto un efficace sistema divalutazione dei risultati conseguiti sul piano della didattica e dellaricerca: è questa la ricetta, in tempo di crisi, per renderecompetitivi sul piano internazionale gli atenei del Belpaese. Aproporla sono i rettori dell'Associazione per la qualità delleuniversità italiane statali (Aquis), 13 atenei dal Nord al Sud dellapenisola, che a questo proposito hanno inviato al ministro Gelmini unalettera aperta in cui fissano alcuni paletti irrinunciabili. Acominciare dalla richiesta di "dare corso a quanto il ministro hainiziato a fare con coerenza e determinazione". "La nostra posizione -hanno spiegato in una conferenza stampa, ospitata nella sede dell'Ansa,i rettori dell'Aquis - si inquadra nella prospettiva indicata dalpresidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: 'no' a tagliindifferenziati e indiscriminati".

E poi, i bilancitrasparenti - hanno assicurato - sono un pre-requisito per tutte leamministrazioni pubbliche, soprattutto in tempi di crisi. Precisandoche: "l'Aquis non è il club degli atenei virtuosi: avere i conti inregola dovrebbe essere la normalità per tutti". I rettori hanno quindipuntato il dito contro una "anomalia tutta italiana": "da 15 anni leuniversità sono autonome nella gestione del proprio bilancio. Ricevonocioé finanziamenti ministeriali, fanno al loro interno le scelte diallocazione di queste risorse, ma le scelte che fanno non hanno alcunaconseguenza su come verranno ripartiti l'anno successivo i fondipubblici. Che la gestione sia oculata o meno, che i conti siano sottocontrollo o siano in deficit, che la qualità delle performance sia piùo meno buona tutto ciò non incide sui meccanismi di ripartizione dellerisorse". Il punto è - denunciano i rettori che "non esiste unmeccanismo serio e adeguato di valutazione delle università italiane".

PIU' SOLDI A CHI FA MIGLIORE RICERCA Leuniversità che fanno migliore ricerca devono avere più finanziamenti. Irettori dell'Aquis chiedono quindi un riequilibrio nell'assegnazionedei fondi agli atenei sulla base di indicatori di qualità. A questoproposito, oltre a sollecitare il varo nel più breve tempo possibile diun'Agenzia nazionale di valutazione (il relativo regolamento è giàstato licenziato), i rettori suggeriscono l'adozione di un sistemamisto di valutazione: che abbini cioé il meccanismo del Peer review(ovvero la valutazione del merito scientifico affidata ai 'pari', cioéai membri della comunità scientifica) ai cosiddetti indicibibliometrici (cioé l'analisi delle citazioni ottenute dai singolilavori scientifici).

TAGLI PER 2010 DEVASTANTI, A RISCHIO DOTTORATI RICERCAI tagli ai fondi per le università italiane per il 2010 (l'ultimamanovra finanziaria ridurrà di circa il 10% i finanziamenti pubbliciagli atenei) "saranno devastanti se resteranno nelle proporzioni oggipreviste" avvertono i rettori. A rischio - aggiungono - sono anche leborse di dottorato per il prossimo anno. "Le conseguenze dell'attualecrisi economica - hanno detto - le subiranno innanzitutto i giovani. Esostenere i dottorati di ricerca è importante perché sono proprioquesti a permettere di ottenere le migliori performance nella ricerca".

IN META' REGIONI ATENEI SOTTOFINANZIATI Inmetà delle regioni italiane le università sono sottofinanziate. "Ilsottofinanziamento accumulato da alcuni sistemi universitari regionaliè diventato ormai tale - dicono i rettori - da creare una situazioneiniqua e insostenibile". A fronte di ciò ribadiscono l'opportunità diripartire i fondi non a pioggia ma attraverso lo strumento degliaccordi di programma stabilendo un patto di stabilita finanziariaateneo per ateneo.

 







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