E ADESSO I SISSINI LITIGANO TRA LORO…
Se ti abiliti con la SISS in una regione…non è detto che il titolo abbia lo stesso valore in tutte le altre!!! Storia di una lotta intestina tra i sissini in uno scenario da feroce guerra civile…
Vi ricordate il principio del “cuius regio, eius religio”?Nel XVI secolo fu una soluzione alla lotta tra protestanti e cattolici in Germania dopo la predicazione di Lutero.In sintesi venne stabilito che in ogni staterello tedesco vigeva la religione del principe, cui dovevano aderire tutti gli abitanti sul suo territorio, pena l’espulsione dal principato.
Ebbene, cosa c’entra tutto questo con le SISS?
C’entra, c’entra…E’ di questi giorni la notizia che il Tar Puglia ha dato ragione al ricorso di tre abilitati presso la SISS campana e ha tolto trenta punti ai sissini pugliesi!!!Così scopriamo che i punteggi attribuiti alla SISS variano enormemente a seconda che siano stati conseguiti in una regione o in un’altra, o addirittura in una provincia o in un’altra!In pratica gli abilitati SISS della regione Campania disponevano di un certificato che attestava il valore della loro abilitazione solo per una classe di concorso, mentre quella dei sissini pugliesi valeva per due classi di concorso: così i trenta punti per gli abilitati pugliesi si raddoppiavano, a tutto svantaggio dei loro colleghi campani iscrittisi nelle graduatorie di Bari.
Risultato: il TAR pugliese ha dato ragione ai campani e ha perentoriamente ordinato al provveditore di Bari di decurtare i trenta punti dalle graduatorie della sua regione. I malcapitati abilitati in Puglia, vedendosi ritirare le brevi supplenze loro assegnate, minacciano ora il ricorso al Consiglio di Stato.
Come in tutte le situazioni grottesche, cui la scuola italiana ci ha ormai abituato, al danno si aggiunge per i pugliesi anche la beffa: la sentenza del TAR, infatti, vale solo per i sissini della provincia di Bari, mentre restano invariate le graduatorie delle altre province.
Dunque un sistema schizofrenico di criteri dissimili ha generato l’ennesima situazione di caos, in una lotta tra poveri senza fine.
Ne è venuta fuori un’interpretazione più ampia, e direi più flessibile del “cuius regio, eius religio”. Se ti abiliti in una regione e vuoi iscriverti alle graduatorie di un’altra o ti adegui alla fede dei suoi abitanti…o imponi la tua, infischiandotene degli altri. Comunque sia, non è un bello spettacolo.
Silvana La Porta