RESOCONTO DEL CONVEGNO “INSEGNANTI PRECARI…QUALI PROSPETTIVE”
Data: Giovedì, 26 febbraio 2009 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


RESOCONTO DEL CONVEGNO  “INSEGNANTI PRECARI…QUALI PROSPETTIVE”
del 21 Febbraio 2009.
Sabato 21 febbraio 2009 dalle ore 15.00 alle ore 19.00 presso “La casa delle Culture” Via San Crisogono, 45 si è svolto il convegno ”Insegnanti precari”… Quali prospettive? Su iniziativa della RETE NAZIONALE PRECARI DELLA SCUOLA, un dibattito sia di carattere informativo sia di proposte di mobilitazione intorno all'imminente riapertura delle graduatorie, al pdl Aprea, alle proposte del Governo sulle nuove forme di reclutamento e al progetto d'accorpamento delle classi di concorso.
Invitati al convegno come relatori: Carlo Colangelo(dirigente FLC CGIL scuola) Piero Castello(Cobas scuola), Bruno Serravalli (CIDI); invitata anche la responsabile del PD alla commissione istruzione della Camera dei deputati, assente a causa della plenaria del PD convocata per lo stesso giorno.
Al convegno siamo stati lieti dei ricevere gli interventi del coordinamento “non rubateci il futuro” (Antonella), degli studenti universitari e di Vito Meloni di Rifondazione Comunista. Oltre alla presenza dei precari di Roma vi era una nutrita delegazione da Napoli, rappresentanze da Benevento, Terni, Livorno, Bari e Agrigento.
A fare da moderatori sono stati Francesco Cori del movimento insegnanti precari di Roma e Titti Angarano in del gruppo precari di Napoli, entrambi i movimenti aderenti alla Rete nazionale precari della scuola.
Nella parte di carattere informativo Corrado Colangelo si è concentrato sulle interconnessioni tra le proposte contenute nel PDL Aprea ed il carattere dirompente dei tagli all'istruzione votati ad Ottobre, ovvero sul fatto che qualunque proposta alternativa alle nuove forme di reclutamento si va a scontrare contro le ristrettezze oggettive operate dai tagli; ribadendo, quindi, la necessità di riprendere la lotta contro i tagli all'istruzione. Dopodichè ha paventato l'ipotesi, nel caso in cui il progetto del Governo andasse in porto, di predisporre degli ammortizzatori sociali; e su questo punto è stato criticato da molti precari, interessati principalmente al problema del lavoro ed alla dignità del lavoro d'insegnante più che alla prospettiva di ricevere sussidi vivendo in uno stadio di disoccupazione.
L'intervento di Piero Castello si è concentrato principalmente sul fatto che il movimento in difesa della scuola pubblica ha messo in difficoltà il Governo e che, nonostante l'esiguità dei risultati tangibili, l'attacco del Governo sarebbe stato ben più profondo se non vi fosse stata la mobilitazione di milioni di persone: studenti, famiglie, insegnanti, genitori seriamente preoccupati dall'eliminazione del tempo pieno, e che è su questa strada che bisogna ripartire se si vuole effettivamente mettere in difficoltà il Governo, interrompere la politica devastatrice della scuola pubblica cominciata da Tremonti e Gelmini e sviluppare  una proposta di rilancio della scuola pubblica, partecipata e realmente democratica.
Bruno Serravalli(CIDI) ha incentrato il suo intervento principalmente sul fatto che per contrastare la politica del Governo sulla scuola è necessario considerare gli effetti della concezione della scuola che si va delineando (e che, in buona parte è stata già introdotta dai Governi precedenti) su tutte le categorie interessate, ed in particolare sugli studenti, verso i quali, sostanzialmente la scuola è rivolta, sottolineando come tutte le forme di lotta che si propongono debbono saper comunicare ed interagire con questi soggetti, coinvolgendoli sempre nel percorso di lotta che intendiamo, dopo la prima fase ottobre-dicembre, riprendere. L'intervento di Serravalli è stato teso, quindi, a riflettere su come evitare ogni forma di autoreferenzialità e di corporativismo nella difesa dei nostri diritti di insegnanti.
Inoltre, i relatori hanno parlato delle nuove norme di reclutamento regionale del personale docente. Presentato parallelamente al Senato dalla Lega, che mira a creare Albi regionali per gli insegnanti, ai quali si potrà accedere solo con il requisito della residenza nella stessa regione, indicando il possesso dei titoli ai fini del curriculum professionale, ma iscrivendo i docenti in ordine progressivo in base al miglior punteggio ottenuto al previsto test d'ingresso all'Albo, prescindendo dal voto ottenuto al titolo, come anticipo dell'abolizione del valore legale del titolo di studio.
Ancora sconosciuto il testo maturato durante i lavori del comitato ristretto (anche se il testo di riferimento dei lavori continua a restare quello che già in parte conosciamo). Si tratta di un disegno di legge della Lega Nord che punta ad istituire albi regionali dei professori. Varrà il certificato di residenza. Si tratta di un provvedimento inseguito dalla Lega Nord già da inizio legislatura e che oggi trova in un disegno di legge la possibilità di essere discusso nel parlamento italiano. Il ddl in questione è il numero 997, su iniziativa dell'onorevole Pittoni, e prevede "Nuove norme per il reclutamento regionale del personale docente".
 
Nella seconda parte del convegno sono intervenuti movimenti, comitati e coordinamenti di precari della scuola per discutere insieme un percorso di mobilitazione da intraprendere insieme attraverso azioni comuni sull’intero territorio nazionale.
Nel corso del dibattito pubblico sono emerse alcune questioni chiave, tra cui la richiesta pressante, venuta da moltissimi precari, di trovare delle forme di convergenza tra i due sindacati presenti, in vista degli scioperi previsti dai sindacati di base e dalla cgil in Marzo e Aprile. Sul tema della precarietà nella scuola abbiamo ribadito che, se ci si concentra su un rifiuto incondizionato ai tagli - e su questo entrambi hanno convenuto - e sulla proposta di assunzione di tutti i precari che occupano delle cattedre vacanti a tempo indeterminato - anche su questo tutti hanno convenuto - non ci sono problemi ad intraprendere un percorso comune di mobilitazione che ci potrebbe condurre a  mettere in serie difficoltà il Governo entro la fine dell'anno. Si è anche rilanciata l'ipotesi del blocco degli scrutini ma, com'è evidente, ciò dipende essenzialmente dal livello di potenza e coinvolgimento che il movimento della scuola sarà in grado di sviluppare da ora a Giugno. Un punto delicato su cui vi è stato qualche attrito è stato quello relativo alle assunzioni previste(il sud, penalizzato rispetto al nord) ed il tema delle proporzioni tra le assunzioni dalle graduatorie ad esaurimento e quelli previsti dalle nuove forme di reclutamento (concorsi a cattedra).
 
Per quanto riguarda le mobilitazioni da intraprendere, ci siamo concentrati sulla costruzione di un percorso:
1. nella settimana che va dal 7 al 15 di Marzo: azioni coordinate nei vari provveditorati provinciali, (dai sit-in ad azioni che abbiano un certo effetto sulla stampa).
 
2. partecipazione allo sciopero del 18 marzo indetto dal flc cgil. Su questo punto abbiamo richiesto che il tema dei lavoratori precari occupi un posto centrale nelle rivendicazioni della cgil, e che lo spezzone dei precari assuma un posto rilevante(possibilmente la testa) del corteo.
 
3. partecipazione alla manifestazione indetta dal sindacalismo di base sul tema del precariato.
 
4. costruzione di una forte iniziativa dei lavoratori precari della scuola dopo lo sciopero.
 
5. a fine Marzo, iniziativa con gli studenti universitari sulle nuove forme di reclutamento
 
Presenti: circa 120 persone.
 
Sono intervenuti le seguenti realtà del precariato aderenti alla Rete nazionale precari della scuola.
Movimento insegnanti precari Roma
Comitato precari Napoli
Comitato Precari Benevento
Rete precari Bari
Coordinamento precari Terni
Coordinamento precari Livorno
Precari Agrigento
http://docentiprecari.forumattivo.com/






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-14507.html