L’assessore
alle politiche scolastiche del Comune di Catania, in una nota, sottolinea che «è
assurdo perdere sette autonomie scolastiche a Catania ». Arcidiacono aggiunge:
«Sono d’accordo con le organizzazioni sindacali, con le quali abbiamo costruito
la proposta di razionalizzazione e dimensionamento della rete scolastica della
città di competenza comunale (scuola dell’obbligo), è assurdo perdere 7
autonomie scolastiche. Tuttavia sono profondamente rammaricato del fatto che la
norma abbia trovato applicazione solo per gli accorpamenti degli istituti
sottodimensionati che, purtroppo, riguardano solo la scuola dell’obbligo di
competenza comunale, mentre sia stata elusa per gli sdoppiamenti dei 5 istituti
sovradimensionati di competenza dell’Amministrazione provinciale. Probabilmente,
maggiore collaborazione avrebbe portato il mantenimento delle 79 autonomie
scolastiche».
Dalla nota dell’assessore
si presume che la causa
della perdita delle autonomie
a Catania centro sia
da attribuire all’assessore
regionale alla Pi Antinoro;
malgrado dica che abbia fatto un buon
dimensionamento della rete scolastica
in Sicilia, i fatti gli darebbero torto. E’ assurdo
infatti cancellare l’autonomia di
ben sette scuole a Catania centro, quando,
per esempio, in provincia vi sono
tanti istituti sottodimensionati, che non
sono state toccati. Insomma, dette sette
istituzioni scolastiche, hanno la sfortuna
di essere ubicate a Catania centro,
conseguenzialmente, istituti di notevole
importanza storica, come per esempio,
Manzoni, Leopardi , perderanno
l’autonomia, per non parlare poi, come
abbiamo rilevato, degli esuberi che con
la perdita dell’autonomia si formeranno
nei settore dirigenziale ed amministrativo.
Infatti, capi di istituti, direttori amministrativi,
se non dovessero trovare
posto in scuole catanesi che lascerebbero
i pensionati, rischiano di andare a finire
in scuole distanti dal paese di residenza,
sempre libere per i pensionamenti,
malgrado abbiano tanti anni di
servizio, mentre loro colleghi, magari
con minor punteggio, che lavorano in
scuole sottodimensionate della Provincia
rimarrebbero ai loro posti. Tutto
questo, l’assessore Antinoro avrebbe
dovuto prevederlo prima di firmare il
piano di dimensionamento scolastico in
Sicilia. Ma la cosa più grave deriva dal
fatto che non si è provveduto a sdoppiare
cinque istituti superiori con un organico
di circa 2000 alunni; l’assessore è
stato così rapido a decretare la fusione
degli unici due istituti sottodimensionati,
cioè l’istituto tecnico Einaudi con l’istituto
tecnico Duca degli Abruzzi, senza
prevedere che una razionalizzazione
più equilibrata avrebbe potuto generare
la compensazione tra soppressioni e
sdoppiamenti, evitando così la contrazione
degli organici».
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)