Le polemiche sul dimensionamento della rete scolastica: anche dal Comune pollice verso
Data: Mercoledì, 25 febbraio 2009 ore 18:52:46 CET
Argomento: Rassegna stampa


L’assessore alle politiche scolastiche del Comune di Catania, in una nota, sottolinea che «è assurdo perdere sette autonomie scolastiche a Catania ». Arcidiacono aggiunge: «Sono d’accordo con le organizzazioni sindacali, con le quali abbiamo costruito la proposta di razionalizzazione e dimensionamento della rete scolastica della città di competenza comunale (scuola dell’obbligo), è assurdo perdere 7 autonomie scolastiche. Tuttavia sono profondamente rammaricato del fatto che la norma abbia trovato applicazione solo per gli accorpamenti degli istituti sottodimensionati che, purtroppo, riguardano solo la scuola dell’obbligo di competenza comunale, mentre sia stata elusa per gli sdoppiamenti dei 5 istituti sovradimensionati di competenza dell’Amministrazione provinciale. Probabilmente, maggiore collaborazione avrebbe portato il mantenimento delle 79 autonomie scolastiche».

Dalla nota dell’assessore si presume che la causa della perdita delle autonomie a Catania centro sia da attribuire all’assessore regionale alla Pi Antinoro; malgrado dica che abbia fatto un buon dimensionamento della rete scolastica in Sicilia, i fatti gli darebbero torto. E’ assurdo infatti cancellare l’autonomia di ben sette scuole a Catania centro, quando, per esempio, in provincia vi sono tanti istituti sottodimensionati, che non sono state toccati. Insomma, dette sette istituzioni scolastiche, hanno la sfortuna di essere ubicate a Catania centro, conseguenzialmente, istituti di notevole importanza storica, come per esempio, Manzoni, Leopardi , perderanno l’autonomia, per non parlare poi, come abbiamo rilevato, degli esuberi che con la perdita dell’autonomia si formeranno nei settore dirigenziale ed amministrativo.

Infatti, capi di istituti, direttori amministrativi, se non dovessero trovare posto in scuole catanesi che lascerebbero i pensionati, rischiano di andare a finire in scuole distanti dal paese di residenza, sempre libere per i pensionamenti, malgrado abbiano tanti anni di servizio, mentre loro colleghi, magari con minor punteggio, che lavorano in scuole sottodimensionate della Provincia rimarrebbero ai loro posti. Tutto questo, l’assessore Antinoro avrebbe dovuto prevederlo prima di firmare il piano di dimensionamento scolastico in Sicilia. Ma la cosa più grave deriva dal fatto che non si è provveduto a sdoppiare cinque istituti superiori con un organico di circa 2000 alunni; l’assessore è stato così rapido a decretare la fusione degli unici due istituti sottodimensionati, cioè l’istituto tecnico Einaudi con l’istituto tecnico Duca degli Abruzzi, senza prevedere che una razionalizzazione più equilibrata avrebbe potuto generare la compensazione tra soppressioni e sdoppiamenti, evitando così la contrazione degli organici».

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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