Di fronte al taglio, previsto per il prossimo anno, di 40 mila docenti
e 15 mila Ata, si inventa l’elisir di spostare risorse dai progetti
inutili per sostenere l’organico che, nonostante i circa 30
mila pensionamenti, è destinato a contrarsi. Altro stratagemma,
dopo il rifiuto della Cgil-scuola di firmare il Ccnl, sarebbe
l’appello a ritrovare l’unità sindacale, mentre all’Invalsi (l’Istituto
di valutazione) si stanno avviando le norme per la valutazione
dei dirigenti scolastici, a partire dal settembre 2010, ma
sulle cui modalità però già si sentono mugugni.
Eppure dovrebbe partire proprio dall’esame delle singole
istituzioni scolastiche il successivo avvio alla valutazione dei
docenti e dell’efficacia dell’azione educativa, compresa la gestione
dei fondi e del personale. In ogni caso da qualunque prospettiva
la si veda, a scuola c’è sempre qualcosa che non quaglia
con delle particolarità che incantano, come l’ultima che vede
coinvolte le scuole del Friuli dove, allargando il campione,
si scopre che i 1.578 allievi esaminati secondo i parametri Ocse-Pisa risultano "nella fascia dell’eccellenza a livello europeo".
Domanda: perché da quelle parti questi picchi positivi e nel
resto del Paese c’è il tracollo? E non solo, ma nel Nord est mancano
pure docenti nelle discipline tecnico-scientifiche, mentre
nel mezzogiorno rischiano il posto perfino i docenti di ruolo
in esubero che, se non verranno confermanti entro due anni,
vedranno il fondo della disoccupazione. Con ogni probabilità
il dibattito si dovrebbe spostare su questo fronte e finirla
con ritrovati demagogici che alla fine portano malore, come sta
avvenendo di questi tempi dove, allo smarrimento dei docenti,
si uniscono altri dati raccolti questa volta dall’Asasi (associazione
delle scuole siciliane) secondo cui 1 insegnante su 7 non
lavorerebbe per vari motivi, ma tutti consentiti dalla legge: distacchi,
permessi, malattie, ecc.
Ricerca encomiabile ma capziosa
se scandalizza finanche la ministra Gelmini, in un panorama
nel quale, per esempio, non si sa a chi e come dovrebbero
giustificare effettivamente i presidi le loro assenze e perché
i deputati possano godere di quegli stessi diritti più altri ancora
ma su cui il vigile Brunetta tace. Per favore allora, non sparate
sempre sui medesimi pianisti benché siano stati loro a fornire
ai detrattori, col diploma, l’arma per le 40 pugnalate.
PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)