DISPERSIONE SCOLASTICA. Troppi giovani hanno solo la terza media. Il Sud risulta più penalizzato. La causa è la scure sulla formazione professionale
Data: Lunedì, 23 febbraio 2009 ore 17:07:19 CET
Argomento: Rassegna stampa


ROMA. Le regioni con la più alta dispersione scolastica sono anche quelle dove è stata emarginata o smantellata la formazione professionale iniziale: in Campania, Puglia e Sardegna più del 20% dei giovani tra i 18 e i 24 anni possiede la sola licenza media e ha abbandonato qualunque attività formativa, proprio laddove le aziende reclamerebbero un più stretto legame fra scuola e mondo del lavoro. È il risultato di una indagine affidata al Censis dal Cnos-Fap, Centro nazionale Opere salesiane-Formazione aggiornamento professionale.

Indagine voluta per capire quali siano le aspettative degli imprenditori «in quelle regioni dove poco o nullo appare oggi l’investimento politico e finanziario sulla formazione professionale iniziale»: Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna. La ricerca sottolinea che, mentre il tasso di dispersione scolastica fra i 15 e i 18 anni è del 16,4%, in Campania la percentuale sale al 19,9%, e in Puglia e Sardegna è del 18%; solo l’Abruzzo è inferiore alla media nazionale, con il 10,8%.

Nelle prime tre regioni si concentrano dunque gli «abbandoni» precoci. Con un netto peggioramento in Campania dove tra il 2006 e il 2007, il tasso di 18-24enni con la sola licenza media e non più in formazione è passato dal 27,1% al 29%.

A.A.A IMPRESE CERCANO FIGURE PROFESSIONALI QUALIFICATE. Proprio nelle quattro regioni considerate, un’indagine Excelsior mostra un’elevata richiesta da parte delle imprese di figure professionali di base. «Mentre in media nel nostro Paese – si legge – la quota di assunzioni previste per persone con una formazione equivalente a quella di un qualificato si attesta al 23,7% del totale, nelle quattro regioni considerate tale valore oscilla dal 27,3% della Sardegna al 35,1% della Puglia. Ciò significa che, in aree dove la disoccupazione è un fenomeno rilevante, circa un quarto o un terzo dei potenziali posti di lavoro disponibili potrebbero essere appannaggio di qualificati nel circuito della formazione professionale».

Questo circuito si rivolge a giovani tra i 14 e i 18 anni che potrebbero acquisire in tre anni una qualifica professionale, con una significativa ricaduta occupazionale soprattutto nel campo della meccanica, dell’elettronica e dell’elettrotecnica.

LA SCARSA OFFERTA DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE ALIMENTA LA DISPERSIONE. Il rapporto mette in guardia contro il rischio del «vuoto d’offerta» formativa in aree di debolezza strutturale: in Campania, Puglia e Sardegna nel futuro potrebbe presentarsi anche il problema «di quelli che vorranno abbandonare la scuola al compimento del sedicesimo anno d’età senza aver conseguito una qualifica e magari senza aver avuto l’opportunità di frequentare percorsi integrati con la formazione professionale».

Percorsi spesso limitati al 20% del monte ore del biennio contro l’80% svolto all’interno del sistema scolastico, mentre questi progetti che coinvolgono la formazione professionale sono «finalizzati a recuperare i ragazzi a rischio nel passaggio dalla scuola media alle superiori».

(da www.lasicilia.it)







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