Terrorizza i compagni con le forbici Choc a scuola: ''Vi sgozzo tutti''
Data: Domenica, 22 febbraio 2009 ore 14:26:42 CET
Argomento: Comunicati


"Vi sgozzo tutti": armato di un paio di forbici, pare portate da casa, un alunno di tredici anni della scuola media Leopardi in via Campo d’Appio ad Avenza ha terrorizzato i compagni di classe e uno di questi, colpito da un banco è finito all’ospedale con prognosi di tre giorni.

Un episodio sconcertante, su cui sta indagando la polizia, che ha allarmato i genitori della classe frequentata dal ragazzo troppo irrequieto che ieri mattina hanno attuato una clamorosa protesta tenendo a casa, a tempo indeterminato, i propri figli finché non "sarà ripristinata - scrivono i genitori in una lettera aperta al giornale - la sicurezza durante le lezioni".

I genitori degli alunni della seconda C scrivono che il fattaccio avvenuto giovedì "è l’ultimo di una lunga serie nei due anni di scuola e riteniamo che i nostri ragazzi corrano un serio pericolo e siano venute meno le condizioni di sicurezza che la scuola dovrebbe garantire. Il ragazzo con un pugno ha mandato in frantumi il vetro della finestra della classe per una divergenza con l’insegnante di educazione tecnica sulla modalità dello svolgimento della lezione. Il tredicenne - spiegano i genitori degli alunni - che non è stato allontanato subito dalla scuola a seguito del grave fatto".

"Ha continuato a disturbare le lezioni e i compagni finché alle ultime ore di lezione ha maltrattato e minacciato con delle forbici sia direttamente un compagno che tutta la classe urlando che li avrebbe 'sgozzati tutti'. L’alunno che impaurito si è rifugiato nell’aula di informatica, è stato accompagnato al pronto soccorso dalla madre dove gli è stato rilasciato un referto medico di tre giorni".

Sono dovuti intervenire sia i bidelli, che le professoresse presenti, anche loro minacciate con le forbici, e per poco il bidello non è stato colpito da un forbiciata sferrata dal ragazzo. Erano presenti - aggiungono i genitori - anche la vicepreside, il preside e nonostante gli sforzi di tutti a malapena sono riusciti a contenerne le reazioni. I problemi con questo alunno erano cominciati già l’anno scorso quando la madre aveva revocato il consenso ad avvalersi di un Operator socio-educativo (assegnatogli fin dalle elementari a seguito di episodi molto gravi tra i quali anche il ferimento di una maestra) che il ragazzo aveva per l’intero monte ore scolastico (30 ore).

"Solo dietro richiesta di noi genitori e dopo episodi di aggressioni varie, il preside si era attivato con un progetto che prevedeva la presenza di due insegnanti in classe, soprattutto nelle ultime ore di lezione quando il ragazzo era più stanco e nei pomeriggi, con un notevole aggravio di costi per la scuola. Noi avevamo fatto presente al preside, professor Paolo Coscia, sia durante l’anno che a giugno che il ragazzo non aveva instaurato nessun rapporto con i coetanei e che anzi questi ultimi erano molto spaventati da lui e che lasciandolo nella stessa classe non avrebbe potuto più instaurare quelle positive relazioni interpersonali".

"Il preside - fanno sapere i genitori - ci aveva rassicurato dicendoci che aveva concordato con un assistente sociale del Comune che al ragazzo sarebbe stato affiancato di nuovo un O.s.e. All’inizio della scuola invece, non solo non c’era alcun O.s.e. ad attenderlo e a sostenerlo, ma se noi genitori non avessimo protestato (per nuovi episodi di violenza segnalati anche alle autorità competenti con tanto di certificati medici!) forse non si sarebbe visto nessuno per l’intero anno scolastico: invece, come contentino, abbiamo ottenuto ( a gennaio) l’assegnazione di un O.s.e: per circa 10 ore".







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