Conversazione con gli addetti alle pulizie del Polivalente della Punta.
Data: Sabato, 21 febbraio 2009 ore 06:31:46 CET
Argomento: Opinioni


“Abbiamo fatto una colletta per comprare i prodotti necessari per pulire la scuola consentendo così di riaprirla alle lezioni, dopo il blocco decretato da sindaco di San Giovanni la Punta su segnalazione della Asl. L’impresa da cui dipendiamo non solo continua a non pagarci ma non ci ha fornito nemmeno il detersivo e gli stracci.”
A parlare è un gruppo di quei pulizieri del Polivalente che, esasperati dalla mancanza di salario da oltre tre mesi, hanno alla fine deciso di incrociare le braccia e lasciare che la sporcizia si accumulasse, fino alla decisone ultima di bloccare le attività didattiche dell’I.I.S.S. “De Nicola” e dello Scientifico Majorana del Polivalente assunta dal primo cittadino puntese. L’It Ferraris ha invece personale proprio per cui non ha subito l’ordinanza. Abbiamo allora parlato con i lavoratori, cercando di capire i motivi per cui ciclicamente (l’ultima protesta risale a giugno-luglio scorsi) le due scuole vengano bloccate dalla loro protesta, anche perché in questo bailamme scappano volentieri rimbalzi di responsabilità in cui alla fine un po’ tutte le istituzioni vengono coinvolte, mentre agli alunni, compreso il personale della scuola, non si garantiscono le norme igieniche essenziali e il servizio viene sospeso. Il nocciolo della questione, dicono i pulizieri, sta nel fatto che attraverso un giro contabile le singole scuole (circa una ventina nella provincia di Catania) erogano i fondi, assegnati dall’Ufficio scolastico regionale , direttamente alla ditta-impresa che poi provvede a pagare gli operai. Essa però oltre ad avere l’obbligo di mantenere sempre questo stesso personale deve, per ottenere i fondi, dimostrare alle scuole, attraverso una documentazione formale, che ha ottemperato a tutti gli obblighi di legge compresa la messa in regola dei lavoratori. E invece, a detta dei pulizieri, tutto questo non avverrebbe, per cui non solo la ditta appaltante non verserebbe i contributi ma erogherebbe gli stipendi a singhiozzo e soprattutto in modo parziale. E i pulizieri dimostrano, carte alla mano, che dall’estratto conto dell’Inps appaiono giorni di malattia mai goduti o richiesti, e quindi a carico dell’ente statale, e settimane intere non coperte da assicurazione contributiva. Come mai, dicono costoro? E come mai le scuole, pur di fronte alla mancanza di documentazione adeguata da parte della ditta, continuano a versarle i soldi per i loro stipendi? “Quasi ogni giorno”, continuano, “ci rivolgiamo ai dirigenti scolastici, invitandoli a fare qualcosa, sia per avere la paga sindacale, circa 1000 euro, e sia per la sua regolarità mensile. E invece prendiamo salari parziali e a discrezione della ditta. Intanto da tre mesi non un solo euro è arrivato. Per questo chiediamo alle scuole di non versare lo stipendio alla ditta ma a noi direttamente; oppure, di fronte alla accertata carenza di attestazione di regolare assunzione (contributi e previdenza), di non pagare le fatture all’impresa. Si eviterebbero così, oltre agli illeciti, il grottesco arricchimento dell’impresa a scapito di noi lavoratori.” Da qui il cartello all’ingresso del Polivalente: anche la scuola è complice. “Infatti”, sostengono, “la scuola omette di applicare un articolo dell’accordo: la vigilanza sull’appalto.”
E alla fine della nostra conversazione dicono pure: “Come mai la magistratura non verifica la regolarità effettiva di queste imprese? E perché l’ispettorato del lavoro di fronte a tante manifestazioni e sospensione del servizio non è mai intervenuto?” E in effetti prima che si arrivasse al blocco del Polivalente dei giorni scorsi per le carenze igienico-sanitarie, i pulizieri avevano annunciato con larghissimo anticipo il loro stato di malessere e minacciato le agitazioni che poi hanno portato a compimento, con tutte le conseguenze riportate dalla stampa.
CONVERSAZIONE DEGLI ADDETTI ALLA PULIZIA COI
PROF. ANTONIO LONGO E PASQUALE ALMIRANTE





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