Sono 30 gli alunni delle scuole secondarie
di primo e di secondo grado che frequentano
le scuole di Catania e provincia
che nella valutazione quadrimestrale
hanno riportato insufficienza nel voto
di condotta, molti invece gli alunni
che hanno avuto voto bassi, cioè dal 6 al
7. Generalmente, il 5 l’hanno avuto alunni
che frequentano gli istituti tecnici e
professionali. Ovviamente, per avere il 5
in condotta lo studente deve avere avuto
almeno 15 giorni di sospensione. Se
l’alunno dovesse confermare il 5 in condotta
nello scrutinio finale sarà escluso
dalla promozione e, se frequenta l’ultimo
anno, non sarà ammesso agli esami
di Stato o alla prova finale degli esami di
licenza Media.
«Certo, se da un lato l’insufficienza in
condotta - come rileva il dirigente scolastico
dell’istituto
tecnico industriale Cannizzaro prof.
Salvatore Indelicato
- serve per sconfiggere
il bullismo,
lo scarso impegno
nel comportamento
e non avere rispetto
per i compagni
e per i docenti,
dall’altro la
scuola non potrà
dare un basso voto in condotta e, quindi,
allontanare dalle istituzioni scolastiche,
alunni che vivono in zone a rischio, con
ambienti familiari modesti. Naturalmente,
la scuola, come rilevato in altre
occasioni, ha il compito di recuperare gli
alunni che hanno tanti problemi psicologici,
inesistente formazione delle famglie,
anche se l’insufficienza in condotta
in molti casi può costituire uno stimolo
a migliorare il comportamento».
Come si è detto l’ordinanza, recita che
per avere 5 in condotta l’alunno dovrà
essere sospeso dall’attività didattica per
almeno 15 giorni, ma ci risulta che a
giorni saranno emanate delle norme più
chiare, anche se resta sempre valida la
norma che saranno puniti con l’insufficienza
in condotta gli alunni che si renderanno
artefici di scorretti comportamenti,
di poco rispetto alle strutture,
docenti e compagni. A tal poposito il segretario
provinciale della Flc- Cigil, prof.
Lillo Fascina, rileva che «E’ un falso problema
l’idea che attraverso il voto in
condotta si possa governare meglio il
percorso educativo degli alunni; è evidente
che con classi poco numerose le
attività didattiche si svolgono in modo
fluido e la necessità della sanzione viene
meno».
MARIO
CASTRO (da www.lasicilia.it)