"I DOCENTI NON SONO LA CAUSA DEL DISAGIO GIOVANILE E DEL BULLISMO"
Data: Giovedì, 19 febbraio 2009 ore 00:00:00 CET
Argomento: Opinioni


francamente l'articolo di Umberto Galimberti sugli insegnanti "arruolati" è fuori luogo e offensivo. Sono una docente vincitrice di concorso e già 23 anni fa il 50 per cento dei posti era per i precari... Dire che i docenti sono la causa del disagio giobanile e perfino del bullismo!!! Eppure il filosofo scriveva il 5 ottobre 2007, sull problema che coinvolge i giovani, in prima persona, la famiglia e la scuola...
I giovani ormai non riescono più a dare un senso alle cose che fanno, senza preoccuparsi se è bene o è male.
Ormai nessuno riesce ad interessarsi di loro, per far capire che la strada percorsa e quella che stanno per percorrere è sbagliata, che sfocia in un buco nero senza fine. Non hanno più prospettive concrete, che possano delineare i caratteri del loro futuro. Ora la vita è diventata un motto:‘‘carpe diem”, vivi intensamente ogni attimo della vita non per essere felici, ma per cercare di attutire/assopire l’angoscia che ci sotterra. Quando sono chiamati ad esprimere i loro comportamenti e sentimenti, sembrano aver perso voce e pensiero, sembrano incapaci di dare risposte. Questo mondo senza senso non ha un nome. La famiglia riconosce il problema ma non lo affronta, anzi gli adulti cercano di diventare giovani e adeguarsi a loro. La scuola prova ad usare l’antico mezzo, quale la comunicazione, il confronto, ma i ragazzi sembrano essere assenti, respingere questi proiettili sparati dai professori. Esaminando l’individuo sembra solo. Crede di avere amici, persone su cui poter contare ma in realtà non è così: si è infatti amici, si viene usati solo per trarne vantaggio. La solitudine viene cancellata dalla musica, da qualche sigaretta o droga: questo li rende felici per qualche secondo, in quanto la musica ad un certo punto sembra svanire. Cosa dà valore ai valori supremi?! Il denaro unica fonte di sostentamento della propria esistenza.

Giovani, privi di valori, superficiali, sena morale. Così sono definiti. I giovani sono critici sugli altri riguardo la moda, ma acritici su se stessi e la società che va a rotoli. Per fortuna che esiste ancora qualche famiglia che si accorge del problema e tenta di agire, cercando di essere diverso dallo “sciame”. Queste poche famiglie generano quei pochi ragazzi che ancora hanno sani principi, i quali hanno come modello non la velina, il calciatore, il ricco, ma i propri genitori, persone su cui poter contare e che farebbero di tutto pur di dimostrarti che la società cerca di rovinarti.
“A scuola tante parole volano via senza lasciare alcun segno:il professore parla e i ragazzi guardano le mosche”. Così Marco Lodoli in segnante e giornalista dimostra come i giovani non hanno interessi. Ed è vero. Ma c’è qualcuno in classe che coglie queste parole e le esamina? Sì, qualcuno c’è. Tra questo qualcuno c’è ne uno che coglie il significato profondo e si tormenta, si domanda il perché di quest società, tanto da rimanere chiuso in se stesso, senza alcuna voglia di confrontarsi con questa società inutile. A questo qualcuno passa la voglia anche di stare con gli amici più stretti, che spesso vengono influenzati e sono portati ad agire come la massa. Questo provocare rabbia e delusione, perché si crede che ci sia ancora qualcuno come te ed invece sei solo. Si cerca di spiegare le proprie opinioni, contrarie a quelle della massa, e non sei capito, come se ti fosse stata tolta la voce e non puoi comunicare. Questo qualcuno sì rimane solo, si affligge, si tormenta, ma rimane convinto dei propri principi, continua a camminare su quella strada che potrebbe essere comune a tutti, potrebbe essere affollata, invece sembra quasi deserta e chi la percorre riscontra molti ostacoli. Forse sono gli ostacoli che impauriscono la collettività.
Questo tipo di giovane esamina attentamente i comportamenti superficiali dei suoi coetanei e pensa:“Perché si agisce così? Come si fa ad essere trasportati dal nulla? Perché non si riesce a capire che le cose a cui si dà valore sono inutili?”
dopo due anni il Prof Filosofo trova il capro espiatorio e magari la prossima riguarderè le donne e le garanzie legislative
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