LA GELMINI TAGLIA 42MILA POSTI E CHIEDE 20MILA ASSUNZIONI PER IL 2009/10
Data: Mercoledì, 18 febbraio 2009 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


Taglia 42 mila posti. E ne chiede 20 mila di nuove assunzioni

La partita doppia della Gelmini

Avviata la richiesta di autorizzazione al Tesoro
 per Sostegno, materie scientifiche al Nord e Ata

Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi 17.2.2009
 Da un lato si appresta a tagliare 42 mila cattedre dalle piante organiche del prossimo anno. Dall'altro, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, ha chiesto al ministero dell'economia di autorizzare 20 mila nuove assunzioni, sempre per il 2009/2010. Così divise: 5 mila per bidelli e segretari (Ata), altri 15 mila per gli insegnanti, di cui 6 mila sul Sostegno e altri 6 mila sulle materie scientifiche, in particolare delle superiori e al Nord, dove c'è carenza di personale. È la partita doppia della Gelmini, il ministro dell'istruzione che in questi giorni (si vedano i servizi nelle pagine interne) sta pianificando nel decreto sugli organici i tagli previsti dalla manovra estiva. Decisa però a non mollare quel piano programmatico triennale di assunzioni autorizzato dall'ultima Finanziaria di Romano Prodi. E mai abrogato. Il ragionamento è che, a fronte di un consistente trend di pensionamenti, è doveroso chiedere al Tesoro l'equivalente autorizzazione ad assumere. Anche se su numeri più bassi (ad oggi le richieste di pensionamento hanno superato le 25 mila unità) e su classi di concorso ben precise, quelle sulle quali c'è carenza di organico e non certo la prospettiva di esuberi, come invece accadrà per alcune discipline, come Lettere, e in alcune regioni, come Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna, che sconteranno in misura decisiva i tagli di Tremonti. L'operazione assunzioni non presenta particolari difficoltà per i docenti di sostegno, dove i vuoti sono in crescita. Né per gli Ata, che hanno 70 mila precari, circa un terzo degli organici. Del resto, la pillola del taglia-cattedre va pure fatta digerire, al sindacato e al precariato. Se il Tesoro, e dunque la Ragioneria generale dello stato guidata da Mario Canzio, dovesse essere rigido sull'applicazione della clausola di salvaguardia, non può esserlo anche sul piano programmatico delle assunzioni. I sindacati hanno messo sul tappeto alcune soluzioni alternative per ridurre la portata dei tagli, e dunque il prezzo che i precari dovranno pagare alla tenuta del bilancio. La Cisl scuola guidata da Francesco Scrima, per esempio, ha proposto di reinvestire subito il 30% dei risparmi-promessi dalla manovra estiva fra tre anni- e non in aumenti di carriera ma in una riduzione della manovra sugli organici. Mentre lo Snals-confsal di Marco Nigi, declinando la massima spendere meglio per spendere meno, ha proposto di tagliare le esternalizzazioni. E Massimo di Menna, numero uno Uil scuola, ha chiesto che non si scarichino sulla primaria i tagli della superiore. Più investimenti, invece, con un ribaltamento complessivo della politica economica del governo, il piano di Mimmo Pantaleo, segretario Flc-Cgil. Il ventaglio delle possibilità è stato dispiegato. Per decidere ci sono poche settimane di tempo, per i primi giorni di marzo il decreto organici infatti deve essere firmato.






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