I PRECARI DELLA SCUOLA NON COMPRERANNO PIU' AUTO FIAT
Data: Luned́, 16 febbraio 2009 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


I precari della scuola
 non compreranno più auto Fiat

di Reginaldo Palermo La Tecnica della Scuola 15.2.2009

Non solo per protestare contro la ricerca della Fondazione Agnelli, ma anche perchè non avranno più nemmeno i soldi per comprarsi la bicicletta, come si legge in un loro recente documento. Ma intanto si parla di 20mila probabili assunzioni.
Il Rapporto della Fondazione Agnelli sulla scuola italiana sta suscitando, come peraltro era prevedibile, critiche di vario genere e sta innescando anche clamorose iniziative di protesta.
Come quella della Rete nazionale dei Precari della scuola che si apre con uno slogan ad effetto: “I precari della scuola non compreranno più auto Fiat”.
In effetti una delle proposte contenute nel Rapporto della Fondazione Agnelli (che peraltro, è bene precisarlo, è espressione più della famiglia Agnelli che dell’azienda Fiat) riguarda proprio i precari: azzeramento di tutte le graduatorie permanenti, creazione di un albo regionale degli insegnanti, assunzione diretta da parte delle scuole.
In realtà – spiegano i docenti della Rete - “i precari della scuola non compreranno più auto Fiat non per protestare contro le analisi della Fondazione Agnelli, ma perchè senza lavoro non avranno nemmeno i soldi per comprarsi una bicicletta, figuriamoci un automobile”.
 Come nella migliore delle tradizioni (“in cauda venenum”) le ultime righe del documento servono a rincarare la dose:
“La Fiat vive da anni di contributi statali per il settore auto, senza i quali avrebbe già chiuso da tempo: le ultime richieste di aiuto economico sono state fatte per evitare 60.000 licenziamenti”.
“I precari della scuola - si legge ancora - trovano strano che la Fiat, o la stessa Fondazione Agnelli, non facciano nulla per impedire il licenziamento di 140.000 precari dalla scuola (tagli previsti dalla Finanziaria 2008): evidentemente per la Fondazione Agnelli esistono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B”.
Intanto alcune recenti dichiarazioni del sottosegretario all’Istruzione Giuseppe Pizza riaprono fanno pensare che i tempi sono maturi per un’altra operazione di assunzione di docenti precari.
Si parla di 20mila posti da mettere a disposizione per le assunzioni, ma non è chiaro chi potrebbe riuscire a beneficiare del provvedimento.
Certamente non i precari della secondaria di primo grado dove nei prossimi anni si corre addirittura il rischio di avere esuberi a causa dei nuovi orari previsti dal Regolamento e forse neppure nella primaria.
E’ probabile invece che le immissioni in ruolo riguardino prevalentemente i posti di sostegno sui quali già la finanziaria del 2007 prevedeva una consistente stabilizzazione dell’organico.
I precari, comunque, non ci stanno a vivere ancora in questa condizione di incertezza e stanno già organizzando una ulteriore manifestazione di protesta: il 25 febbraio migliaia di docenti precari si travestiranno da fantasmi e si raduneranno in molte città italiane.
E per il 21 febbrario è in programma anche un appuntamento più importante: un convegno nazionale a Roma, durante il quale verranno concordate modalità di protesta e nel corso del quale si discuterà quasi certamente dei rapporti con le organizzazioni sindacali, accusate di non avere molto a cuore la sorte dei precari.






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