GRANDE FUGA DALLA SCUOLA, ECCO I PENSIONAMENTI A PALERMO
Data: Domenica, 15 febbraio 2009 ore 09:40:06 CET
Argomento: Comunicati


Grande fuga dalla scuola
novecento prof vanno in pensione
di Salvo Intravaia
 Esodo dalle scuole palermitane. Tra insegnanti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) saranno più di 900 coloro che lasceranno le scuole dal prossimo primo settembre. Il termine di presentazione delle domande di pensionamento è scaduto lo scorso 26 gennaio ed è già possibile un primo bilancio. In questi giorni, infatti, gli impiegati dell´Ufficio scolastico provinciale (l´ex provveditorato agli studi) stanno mettendo in ordine i fascicoli di coloro che hanno preferito lasciare il posto ad altri. I primi dati sui pensionamenti nelle scuole della provincia di Palermo segnalano una vera e propria fuga dalla cattedra.

 L´anno scorso, secondo le cifre diffuse dal ministero dell´Istruzione, furono in totale 563 le unità di personale (docenti, dirigenti e Ata) che andarono in pensione in provincia di Palermo. E anche se i numeri non sono ancora definitivi (dagli elenchi dei nominativi stilati in via Praga occorre depennare coloro che hanno dapprima chiesto di andarsene e poi ci hanno ripensato) si può già ipotizzare un incremento rispetto al 2008 prossimo al 50 per cento. Il dato non sembra meravigliare troppo i sindacati anche perché quella del 2009 rappresenta l´ultima "finestra" per andare in pensione a 58 anni con 35 di servizio. Dal prossimo anno per lasciare la scuola occorrerà avere almeno 60 anni e molti non se la sentono di continuare.

 «Dai primi numeri - dice Fabio Pipitò, della Gilda degli insegnanti di Palermo - emerge un incremento delle cosiddette dimissioni volontarie». Sono infatti tre le possibilità per passare la mano: il raggiungimento del limite d´età (fino al 2008, 65 anni elevabili a 67), il raggiungimento di 40 anni di servizio e le dimissioni volontarie, ma solo per coloro che hanno maturato il requisito dell´età e del servizio. È proprio quest´ultimo l´indicatore della fuga. «Si sta diffondendo tra i docenti - continua Pipitò - un senso di insostenibilità nello svolgimento delle proprie attività, accentuato dalle ultime riforme sul sistema scolastico italiano e dalla paura che venga innalzato il limite d´età per andare in pensione». Grazia Parisi insegnerà Discipline pittoriche al liceo artistico Almeyda di Palermo fino al prossimo mese di agosto, dal primo settembre «sarà libera di occuparsi di altro». «La paura che l´età pensionabile per le donne potesse essere innalzata - ammette - ha giocato un ruolo fondamentale nelle mie decisioni». Ma c´è dell´altro: «Mi sono stancata - spiega Parisi - della scuola: troppi cambiamenti in tempi troppo ravvicinati».


 E ad aggravare la situazione c´è il problema della sovrannumerarietà nella scuola primaria e secondaria di primo grado, dove si conta il maggiore numero di abbandoni. Il maestro "unico di riferimento" all´elementare imposto da Tremonti e Gelmini determinerà un taglio senza precedenti: 410 cattedre in meno. Stesso discorso per la riforma della scuola media che, nella sola provincia di Palermo, vedrà assottigliare l´organico di 500 posti. Saranno i docenti di Italiano e Tecnologia a pagare il prezzo più alto. Per i primi si prevede addirittura un taglio di 200 cattedre. I supplenti pagheranno con il mancato rinnovo del contratto, per i titolari si profila lo spettro del trasferimento d´ufficio. V. V. insegna Italiano alla scuola media. «Ogni anno le cose peggiorano, preferisco lasciare», spiega con un pizzico di amarezza. «Alla primaria, il prossimo anno non si potranno chiamare i supplenti e il tempo prolungato alla media è in pericolo. Di fronte a questo stato di estrema incertezza - spiega Enzo Granato della Uil scuola - parecchi hanno preferito gettare la spugna».

 Gli assessori alle Politiche scolastiche dei nove Comuni delle città capoluogo della Sicilia si riuniranno oggi a Catania per parlare dell´applicazione della legge Gelmini che comporterà cambiamenti sia sul piano organizzativo che didattico. All´incontro, promosso dall´assessore comunale di Catania, Sebastiano Arcidiacono, hanno aderito i suoi colleghi: Enza Jerna (Agrigento), Fiorella Falci (Caltanissetta), Claudia Cozzo (Enna), Salvatore Magazzù (Messina), Raoul Russo (Palermo), Venerando Suizzo (Ragusa), Giuseppe Munafò (Siracusa), Francesca Scalabrino (Trapani).
(14 febbraio 2009)






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